Ci segnalano i nostri contatti la condivisione di un video, con didascalie simili a Questo accade in Germania! o altri titoli che collegano l’evento al COVID19 Outbreak, l’epidemia di Coronavirus
Il senso delle condivisioni è evidente. Si solleticano le tipiche corde autoassolutorie dell’Italiano benaltrista.
Sostanzialmente, si ammette che in Italia ci sono state scene scandalose di panico, spesso diretta conseguenza dell’incapacità dell’utente medio di discernere fake news da verità, ma si decide che in fondo siccome abbiamo le prove che l’Odiato Nemico Tedesco può fare di peggio, possiamo fare peggio anche noi.
È un po’ una logica da scuola elementare: se il nostro compagno di banco di buona famiglia prende continuamente brutti voti, eppure la madre continua a riempirlo di esotici balocchi e portarlo nei parco giochi più rinomati, allora noi siamo autorizzati a smettere di studiare con profitto e comportarci con raziocinio, perché altrimenti sarebbe “ingiusto”: comunque il nostro compagno di banco si comporta peggio ed ottiene di più.
Ma è anche una logica basata su una bufala. Anzi su due bufale.
È necessaria una premessa storica, che vi promettiamo essere assai breve.
ALDI è una catena di hard discount concorrente di LIDL, fondata nel 1913 e “rifondata” in due catene scisse nell’immediato dopoguerra dai fratelli Karl e Theo Albrecht, che scissero la compagnia negli anni ’60 in due tronconi da loro titolati per evitare liti e dissidi.
A differenza di LIDL ALDI ha sempre avuto un occhio di riguardi per i beni tecnologici più desiderati: una fortunata partnership con Commodore, sul finire degli anni ’80, diede all’Europa il meno noto “Commodore 64 ALDI”, sostanzialmente un Commodore 64C (il modello con la carrozzeria dalle forme moderne ispirata al Commodore 128 ed all’Amiga, bianco e dal profilo piatto anziché color uovo e arrotondato) inserito in una carrozzeria dai colori del modello nuovo ma dalle forme del modello precedente, e venduto con forte sconto.
Da allora, ALDI non ha mai perso la fama di catena accessibile, ma carica di beni elettronici desiderati.
Arriviamo così a questo video del 2011
Titolato Vendita speciale da Aldi del 2011!
Tenete a mente: 2011.
Ancora una volta ALDI cementò la sua posizione di hub per l’elettronica accessibile, e numerosi utenti della città di Kiel decisero di filmare la folla che entrava nell’esercizio con visibile esultanza (ma va detto, senza scene di scomposta violenza).
Esistono infatti ulteriori video, ovviamente non mostrati nelle condivisioni “moderne”, in cui si vede la gente camminare chiacchierando tra i reparti di alimentari, ignorandoli, per giungere al reparto elettronica e portarsi via elettrodomestici, stampanti e computer
E la cosa nacque e finì lì: il giorno di sconti del 30 gennaio 2011 fu rapidamente dimenticato, salvo riapparire di tanto in tanto sui Social come esempio a scelta del commentatore di consumistico edonismo di una società che vede nel possesso dell’ultimo lusso accessibile in senso cronologico un segno di affermazione o come ennesima zampata del campione di un discount che ha fatto del rendere il lusso moderno accessibile un marchio.
Arriviamo quindi all’Epidemia da COVID19.
Succede, come abbiamo visto, che dall’Italia si diffondono scene di supermercati svuotati di ogni genere alimentare come se fossimo in guerra o carestia.
Si scopre che vi sono state fake news ad arte che hanno sviato ed ingannato i soggetti più a rischio bufala.
E si scopre che gli autori di simili fake news sono stati denunciati alle autorità.
Qual è la soluzione proposta allora dal Popolo della Rete? Diffondere un’altra e diversa fake news nella quale sostanzialmente si asserisce che tutto il mondo è paese ed anche in Germania ci sono situazioni simili, anzi, sono addirittura peggiori.
Assist fornito traducendo fake news estere, delle quali si sono già occupati diversi nostri colleghi.
Potete quindi smettere di condividere: non è con le fake news che “laverete l’orgoglio Italiano”, ma lavorando assieme per rendere l’Italia libera non solo dai virus reali, ma dai virus virtuali delle Fake News.
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