ZeroCalcare assente a Lucca Comics, col benestare dell’editore. Questo uno dei pasticci dell’onda lunga da Gaza a Lucca che rischia di far scoppiare un caso.
Perché se è improbabile che il gran carrozzone di Lucca Comics, ormai lanciato da lungo periodo nell’Olimpo della gran fiera di presentazione dell’immaginario mondiale si fermi, un vespaio è stato sollevato.
Come tutte le vicende pasticciate, anche qui si parte da un segreto di Pulcinella: è da quando a maggio è stato diffuso il manifesto dell’edizione in corso e a giugno si sono aperte le biglietterie virtuali che si sapeva del Patrocinio, a titolo gratuito e non oneroso, dell’Ambasciata di Israele alla Kermesse.
Del resto come detto parliamo “solo” della fiera più importante del globo, più omnicomprensiva del ComiCon di San Diego e ormai vetrina di artisti internazionali (basti pensare a Tim Burton lo scorso anno) che forse neppure il Comiket di Tokyo vede con tanta disinvoltura.
Non è neppure un mistero che l’iconico poster della kermesse sia di due gemelli di origine israeliana, il fumettista Asaf Hanuka e l’illustratore Tomer Hanuka, cosa alla base del patrocinio.
Tutto a posto allora? Beh, non proprio, dato che nel frattempo la polveriera mediorientale è esplosa proprio mentre (lo confessiamo) anche una parte del nostro staff preparava in anticipo il necessario per essere lì in zona (oggi dovrebbe uscire nella rubrica retro una “Guida all’Acquisto consapevole” programmata prima di tutto questo).
E col conflitto a Gaza scoppia una grana tutta ittaliana: il “Gran Rifiuto” di ZeroCalcare.
“Senza troppi giri di parole: Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema. In questo momento in cui a Gaza sono incastrate due milioni di persone che non sanno nemmeno se saranno vive il giorno dopo, dopo oltre 6000 morti civili, uomini donne e bambini affamati e ridotti allo stremo in attesa del prossimo bombardamento o di un’invasione di terra, mentre politici sbraitano in TV che a Gaza non esistono civili e che Gaza dev’essere distrutta, mentre anche le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco – il minimo davvero – che viene sprezzantemente rifiutato, per me venire a festeggiare li dentro rappresenta un corto circuito che non riesco a gestire.”
Aggiungendo inoltre che
“Non è una gara di radicalità – aggiunge – e da parte mia non c’è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca e lo farà nel modo che ritiene più opportuno, soprattutto non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno ad esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi. Spero che un giorno ci possano essere anche i fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro paese”.
Con l’appoggio dell’editore Bao, ovviamente non contrario all’assenza del loro artista di punta.
In un clima nel quale peraltro a Viareggio, in un sit in sostenuto tra gli altri da Anpi, Arci, Cgil e Legambiente, è arrivata la richiesta alle istituzioni versiliesi e lucchesi per una «presa di distanza formale».
Non sono al momento pervenute dichiarazioni di altri artisti, e Lucca continuerà ad andare avanti. Del resto non è facile fermare una macchina avviata e perfezionata, anche solo per le leggi dell’inerzia e non siamo in grado di giudicare quanto, quando e se il mondo dell’immaginario e della geopolitica debbano o possano incrociarsi.
Sappiamo che a tre giorni dalla manifestazione, con molte valige pronte, c’è un nuovo caso in città.
E sappiamo che il caso potrebbe scoppiare nelle nostre sezioni commenti, che ovviamente saranno vigilate perché avere idee contrastanti va bene, rispettiamo la posizione sia di ZeroCalcare che degli autori del manifesto ma non tollereremo risse sui nostri social.
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