“Quel carabiniere è meridionale, con lui non parlo”: ragazza sarda denunciata per razzismo
Un articolo pubblicato il 24 ottobre su Casteddu Online ci viene segnalato dai nostri lettori. Al suo interno leggiamo che una ragazza di origini sarde e residente a Pieve Santo Stefano (Arezzo) si è presentata alla Stazione dei Carabinieri ma, trovandosi di fronte a un militare dall’accento meridionale, ha chiesto di essere ascoltata da un collega.
Casteddu Online omette un particolare, tuttavia cita La Nazione come fonte della notizia, che alle 19:48 dello stesso giorno aggiunge:
A questa stranezza, il militare ha risposto rivolgendo alla donna alcune domande per comprendere il motivo della sua visita, chiedendole nel contempo un documento di riconoscimento per identificarla. A questo punto la giovane ha iniziato ad agitarsi e con tono minaccioso ha intimato al militare di lasciarla andare. Così si allontanava liberamente dalla caserma.
Entrambe le fonti, poi, convergono nel riportare che la donna è stata poi rintracciata nei giorni successivi e dunque denunciata per minaccia a pubblico ufficiale con l’aggravante della discriminazione razziale. Il fatto curioso è che, più precisamente, si scrive che la donna sia stata rintracciata “nei due giorni successivi”, quando la notizia è riportata il 24 ottobre (ieri). Sì, stiamo considerando che i fatti non risalgano per forza alla data di pubblicazione dell’articolo, ma facciamo notare che in nessuna delle fonti da noi consultate esiste un riferimento cronologico più preciso.
Non è chiaro, in ogni caso, il motivo per cui la donna si sarebbe recata in caserma.
La notizia è riportata anche dall’Unione Sarda, Corriere di Arezzo e Arezzo Web, ma le informazioni restano le stesse. Attendiamo nuovi dettagli dunque. Questo articolo è in aggiornamento.
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