“Quarantena, palazzo Chigi si piega all’Anpi: non esclusa da celebrazioni 25 aprile”
Imola Oggi ha pubblicato un articolo che cattura il lettore per la frase: “Palazzo Chigi si piega all’ANPI” presente nel titolo. La notizia è uscita il 22 aprile e lo stesso argomento è al centro dello screenshot catturato su una pagina del sito istituzionale del governo in circolazione sui social. L’articolo riporta di un probabile dietrofront del governo alla richiesta dell’ANPI di partecipare alle celebrazioni del 25 aprile, ovvero il 75° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Consultando le fonti ufficiali emerge che la vicenda necessita di precisazioni. Il governo non si è “piegato” all’ANPI, bensì ha fatto chiarezza a seguito di una presa di posizione da parte dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani dopo una circolare firmata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio del 22 aprile.
L’antefatto
Il 22 aprile sul sito ufficiale dell’ANPI si leggeva un atto di protesta nei confronti di una circolare firmata dal sottosegretario della Presidenza del Consiglio che, secondo l’ANPI, avrebbe disposto l’esclusione dei rappresentanti dell’associazione alle celebrazioni del 25 aprile per evitare assembramenti. La nota pubblicata dall’ANPI riportava:
La Presidenza e la Segreteria ANPI Nazionali esprimono incredulità e rammarico di fronte ad un atto di indifferenza e scortesia del governo Conte, che mai si sarebbero aspettati.
Si tratta di questo: nella giornata del 25 aprile p.v., al mattino, in moltissime città e paesi italiani sono previste celebrazioni con la deposizione di un fiore o di una corona al monumento o altro luogo significativo della Resistenza locale.
Ebbene, quest’anno sarà impedito al rappresentante dell’ANPI o di altra organizzazione partigiana o resistenziale, di deporre quel fiore. Potranno farlo soltanto i signori Prefetto e Questore e, ma non è ancora chiaro, il Sindaco.
Tutto ciò è semplicemente inaccettabile.
Ricordiamo al Sottosegretario, estensore, a nome del Governo, della circolare inviata ai Prefetti di tutta Italia, che l’argomento di evitare assembramenti è, in questo caso, assolutamente pretestuoso, perché si tratterebbe di UNA PERSONA SOLA e ovviamente dotata di ogni presidio di protezione sanitaria.
La risposta del Governo
Lo stesso giorno il Governo ha risposto con una nota:
Con riferimento al comunicato dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia si precisa che la circolare inviata dalla Presidenza del Consiglio non esclude in alcun modo l’Anpi dalle celebrazioni del 25 aprile.
La circolare è indirizzata alle sole autorità pubbliche e, in ragione dei provvedimenti restrittivi legati al Covid-19, intende semplicemente limitare la partecipazione delle autorità ed escludere assembramenti.Le associazioni partigiane e combattentistiche potranno quindi partecipare alle celebrazioni per il 75° anniversario della Liberazione, naturalmente in forme compatibili con l’attuale situazione di emergenza. Saranno date ulteriori indicazioni in tal senso ai Prefetti con la consapevolezza del valore che questo anniversario ricopre per l’Italia e dell’importanza di difendere la memoria democratica del Paese.
Palazzo Chigi si piega all’ANPI? La lettura è errata, perché comunque affermando ciò si sottintende che l’associazione dei partigiani progettava assembramenti per celebrare il 25 aprile in piazza, mentre in realtà si tratta della rappresentanza di una sola persona – lo specifica l’ANPI stessa – la quale porterebbe un fiore o una corona nei luoghi più significativi della Resistenza a livello locale.
La circolare contestata dall’ANPI, come afferma la nota del governo, era rivolta solamente alle autorità pubbliche.
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