Milioni di italiani oggi si chiedono quali sono le 10 regioni rosse e arancioni a rischio chiusura che verranno colpite più duramente dal nuovo DPCM del 3 novembre, che a conti fatti ha ufficializzato quanto vi abbiamo anticipato alcuni giorni fa, con il nostro Paese diviso per aree. Se da un lato è sicuro che vi siano dunque delle zone considerate a rischio, al punto che il decreto firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte va proprio in questa direzione, allo stesso tempo vanno sciolti gli ultimissimi dettagli sulla collocazione delle singole regioni nelle tre fasce a rischio differente.
I presupposti dai quali partire oggi 4 novembre ci dicono soprattutto quali siano le regioni rosse. Certezze, sotto questo punto di vista, ci arrivano da Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta e Bolzano. In quest’ultimo caso, è importante includere nel discorso i 10 Comuni associati. Stiamo parlando più nello specifico di Braies, Vadena, Velturno, Villabassa, Vipiteno, Meltina, Egna, Nova Levante, Ponte Gardena e Nalles. In questo caso avremo ristorazione solo a domicilio o con asporto, sospensione delle attività nei centri sportivi. Sarà consentita solo quella individuale presso la propria residenza, con mobilità limitata anche nel Comune di riferimento.
Le regioni arancione a rischio chiusura parziale sono invece Campania, Liguria, Puglia, Sicilia e Veneto. Una menzione a parte per la Campania, in bilico tra zona rossa e arancione, fermo restando la volontà di De Luca di portarla nel primo gruppo. Qui resta lo sport individuale nei centri, mentre gli spostamenti sono consentiti solo nel proprio Comune. Restano le medesime restrizioni della fascia rossa su ristorazione, coi bar che dovranno chiudere.
Tra le regioni verdi, infine, troviamo a sorpresa il Lazio e le restanti non menzionate fino a questo momento. Qui la novità principale è data dal coprifuoco alle 22. Dunque, ora sappiamo quali sono le regioni rosse e arancioni a rischio chiusura, con alcuni presupposti importanti relativi anche agli spostamenti.
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