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BUFALA Privacy su Facebook. Non siamo tutti di Berna – Bufale.net


Old but gold, sbufalata già in passato ma con una immortale e mitologica tendenza alla reviviscenza, è la bufala secondo cui cui basterebbe postare un avviso in un ingenuo ed un po’ stentato pseudolegalese per tutelarsi da non meglio precisate “invasioni della privacy”, dalle ricondivisioni selvagge dei propri contenuti fino all’utilizzo dei vostri dati da parte di Facebook.
Il testo che ha fatto gran furore solo un paio di anni fa (come ricorda Paolo Attivissimo), e che tutt’ora ritorna, è il seguente:

In risposta alle nuove linee guida e di Facebook di cui agli articoli L.111, 112 e 113 del Codice della Proprietà Intellettuale, dichiaro i miei diritti d’autore sono collegati a tutti i miei dati personali, disegni, dipinti, foto e video ecc … pubblicato sulla mia pagina profilo, ma anche per il professionista che è attaccato. Per uso commerciale di quanto sopra il mio consenso scritto è richiesto in ogni momento! Le persone che leggono questo testo può copiare e incollare sulla sua bacheca di Facebook. Questo permetterà loro di metterli sotto la protezione del diritto d’autore. Per questa versione, vi consiglio che Facebook è severamente vietato di divulgare, copiare, distribuire, diffondere, o di qualsiasi altra operazione contro di me sulla base del profilo e / o dei suoi contenuti. Le azioni di cui sopra si applicano anche ai dipendenti, studenti, agenti e / o altro personale sotto la direzione di Facebook. Il contenuto del mio profilo contiene informazioni private. Violazione della mia privacy è punibile dalla legge (UCC 1-103 1-308-308 1 e lo Statuto di Roma). Facebook è ora un’entità a capitale aperto. Tutti i membri sono invitati a pubblicare un bando di questo tipo, o, se si preferisce, è possibile copiare e incollare questa versione. Se non è stato rilasciato questa dichiarazione, almeno una volta, è tacitamente consente l’utilizzo di elementi come le foto e le informazioni contenute nel tuo profilo aggiornato ..

La grammatica a tratti un po’ barcollante ed il legalese un po’ da “azzeccagarbugli di periferia” tradiscono chiaramente le origini del testo, ovvero una traduzione (pessima) di un testo in lingua inglese non meno ingenuo apparso nel periodo immediatamente precedente negli USA

For those of you who do not understand the reasoning behind this posting, Facebook is now a publicly traded entity. Unless you state otherwise, anyone can infringe on your right to privacy once you post to this site. It is recommended that you and other members post a similar notice as this, or you may copy and paste this version. If you do not post such a statement once, then you are indirectly allowing public use of items such as your photos and the information contained in your status updates.
PRIVACY NOTICE: Warning – any person and/or institution and/or Agent and/or Agency of any governmental structure including but not limited to the United States Federal Government also using or monitoring/using this website or any of its associated websites, you do NOT have my permission to utilize any of my profile information nor any of the content contained herein including, but not limited to my photos, and/or the comments made about my photos or any other “picture” art posted on my profile.
You are hereby notified that you are strictly prohibited from disclosing, copying, distributing, disseminating, or taking any other action against me with regard to this profile and the contents herein. The foregoing prohibitions also apply to your employee , agent , student or any personnel under your direction or control.
The contents of this profile are private and legally privileged and confidential information, and the violation of my personal privacy is punishable by law. UCC 1-103 1-308 ALL RIGHTS RESERVED WITHOUT PREJUDICE

Chi mastica un po’ della lingua di Albione avrà notato le differenze: il testo Italiano conserva sostanzialmente la struttura della bufala americana, interpolando la stessa con richiami allo “Statuto di Roma”, ma lasciando intatta la menzione allo Uniform Commercial Code, una normativa Americana, inapplicabile da noi, che disciplina i rapporti commerciali (pensatela, a grandissime linee, come le norme che disciplinano i contratti B2B, Business to Business, ovvero tra imprese e non tra impresa e consumatore), con alcune varianti che richiamano direttamente la Convenzione di Berna.
Il problema è che tale panoplia di norme non ha alcuna efficacia. L’UCC è inapplicabile, la Convenzione di Berna si limita a tutelare il diritto d’autore dalle violazioni che esso può subire, armonizzando la normativa tra gli stati dell’Unione Europea… tutte le violazioni, tranne quelle, vere o presunte, cui il titolare dei diritti consente espressamente.
Tale è senz’altro il caso dei contenuti postati su Facebook, laddove, nel momento in cui ti iscrivi, accetti contestualmente i Termini e le Condizioni d’Uso, e la seguente Dichiarazione di Diritti e Responsabilità, ivi compresa:

  1. Privacy Per Facebook, la privacy degli utenti è molto importante. Abbiamo progettato la nostra Normativa sull’utilizzo dei dati in modo che fornisca indicazioni fondamentali su come usare Facebook per mettersi in contatto e condividere contenuti con altre persone e su come raccogliamo e usiamo i contenuti e le informazioni degli utenti. Invitiamo gli utenti a leggere la Normativa e a utilizzarla per prendere decisioni informate.
  2. Condivisione dei contenuti e delle informazioni L’utente è il proprietario di tutti i contenuti e le informazioni pubblicate su Facebook e può controllare in che modo possono essere condivise mediante le impostazioni sulla privacy e le impostazioni delle applicazioni. Inoltre:
    1. Per quanto riguarda i contenuti coperti da diritti di proprietà, ad esempio foto e video (“Contenuti IP”), l’utente concede a Facebook le seguenti autorizzazioni, soggette alle impostazioni sulla privacy e alle impostazioni delle applicazioni: l’utente concede a Facebook una licenza non esclusiva, trasferibile, che può essere concessa come sottolicenza, libera da royalty e valida in tutto il mondo, per l’utilizzo di qualsiasi Contenuto IP pubblicato su Facebook o in connessione con Facebook (“Licenza IP”). La Licenza IP termina nel momento in cui l’utente elimina il suo account o i Contenuti IP presenti sul suo account, a meno che tali contenuti non siano stati condivisi con terzi e che questi non li abbiano eliminati.
    2. Quando l’utente elimina Contenuti IP, questi vengono eliminati in modo simile a quando si svuota il cestino del computer. Tuttavia, è possibile che i contenuti rimossi vengano conservati come copie di backup per un determinato periodo di tempo (pur non essendo visibili ad altri).
    3. Quando l’utente usa un’applicazione, questa può richiedere l’autorizzazione dell’utente per accedere a contenuti e informazioni condivise da altri.  Le applicazioni devono rispettare la privacy dell’utente, ed è l’accordo accettato al momento dell’aggiunta dell’applicazione che controlla il modo in cui l’applicazione può utilizzare, archiviare e trasferire i contenuti e le informazioni.  Maggiori informazioni sulla Piattaforma, incluse quelle riguardanti il controllo sulle informazioni che gli altri utenti possono condividere con le applicazioni, sono disponibili nella nostra Normativa sull’utilizzo dei dati e alla Pagina della Piattaforma.
    4. Quando l’utente pubblica contenuti o informazioni usando l’impostazione “Pubblica”, concede a tutti, anche alle persone che non sono iscritte a Facebook, di accedere e usare tali informazioni e di associarle al suo profilo (ovvero al suo nome e alla sua immagine).
    5. I commenti o i suggerimenti degli utenti relativi a Facebook sono sempre benvenuti. Tuttavia, l’utente deve essere al corrente del fatto che potremmo usarli senza alcun obbligo di compenso nei suoi confronti (allo stesso modo in cui l’utente non è obbligato a fornirli).

Si prega di rileggere i punti 1 e 4: quando pubblicate qualcosa su Facebook con lo status “pubblico” consentite a tutti gli altri di usare quei contenuti in connessione con Facebook (quindi di ricondividere, taggare, eccetera), e, contemporaneamente, concedete a tutti libero accesso alle informazioni ivi contenute.
Nessuno status di questo mondo potrà impedire questo: sarebbe sostanzialmente come se voi invocaste il diritto di immagine per ordinare alle persone che non conoscete di distogliere lo sguardo quando camminate sulla pubblica piazza. Vieppiù che Facebook stesso fornisce un modo sicuro per liberarsi da tale condizione d’uso qualora diventi scomoda. Cancellarsi da Facebook stesso.
Oppure, notare il regolamento, settare la “Privacy” a “Solo amici”. Ciò è ammesso, anzi incoraggiato per molti dati sensibili. Anzi, secondo alcune interpretazioni a parere dello scrivente del tutto condivisibili, c.d. “Gruppi chiusi” di Facebook, visibili solo ad un gruppo ristrettissimo di utenti, alla luce anche del precitato regolamento varrebbero come corrispondenza privata, e quindi se decidete di aprirne uno ed una “talpa” dovesse divulgare i dati ivi contenuti, potreste ben rivalervi sulla stessa, anche senza usare mezzi di tutela arzigogolati come status ad hoc.
Parimenti è la stessa Facebook ad offrire, per coloro che, disegnatori o creativi, divulgassero “vetrine” della propria arte a mezzo Facebook, strumenti per evitare che la condivisione diventi appropriazione. Strumenti che non escludono il ricorso all’autorità giudiziaria, peraltro.
E tutto questo avviene senza il ricorso a bizzarre “formule magiche in legalese”.
Riassumendo: ora come ora potete tutelarvi liberamente da ogni abuso compiuto nei confronti della vostra immagine, ma non potete ordinare a Facebook cosa di voi sarà divulgato e condiviso, se non settando idoneamente la privacy: ciò che lasciate in “Pubblico” viene rilasciato al pubblico, sostanzialmente.

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