La storia la conoscete, e ricorda purtroppo mille altre storie: un uomo prende a schiaffi un venditore ambulante, e il video finisce sui social.
Per carità: ripendere atti violenti e contestabili spesso è l’unico modo per avere poi prova da mandare agli inquirenti. Ma tale video dovrebbe fermarsi lì, sulla scrivania di un pubblico ministero e non arrivare ai Social.
Quando accade, come abbiamo visto, diventa occasione di confusione e sommovimenti sociali e anche politici talora.
In questo caso parliamo di una scena avvenuta a Cosenza e sbattuta sui social da un gruppo “contro il bullismo” che però sembra proprio aver compiuto una azione come quella contestata a membri della politica in tempi recenti.
Un venditore ambulante segue un uomo venendo schiaffeggiato davanti alle risa del pubblico.
Si ode la voce del venditore ambulante ripetere con un’incessante richiesta “Che ca**o fai… che ca**o fai…?! Non rubare, dammi gli auricolari“, l’uomo, stizzito, si volta e gli rivolge un crudo “Che stai facendo? Che stai facendo?” prima di mandarlo a terra con un fortissimo manrovescio, che chiude il video tra le risate.
Solo che, ovviamente, qui non c’è niente da ridere.
Secondo una preliminare ricostruzione, l’inseguito avrebbe prelevato un paio di cuffiette, invero un misero oggetto, dalla bancarella dell’ambulante. Il quale l’avrebbe rincorso per chiedere l’oggetto in vendita indietro o quantomeno il pagamento della merce, ottenendo come “remunerazione” lo schiaffo e le risate dei presenti.
Il sindaco della città ha avuto modo di esprimersi
“L’episodio di violenza che si è registrato questo pomeriggio nella centralissima Corso Mazzini, il cui video sta girando sulla rete e su alcuni organi di informazione online è da condannare senza se e senza ma. Attendiamo, comunque, di conoscere l’esatta dinamica dell’accaduto dalle indagini delle forze dell’ordine che, sono certo, scaturiranno dalla vicenda che desta, comunque, indignazione in tutta la cittadinanza. In ciò ribadendo che Cosenza è una città aperta, inclusiva e solidale e non tollera alcuna forma di violenza e prevaricazione, tanto più se mossa da atteggiamenti discriminatori e razzisti”.
Ma sui social si è fatto presente un individuo, adducendo di essere lo schiaffeggiatore in persona (sui social non è mai detto chi sia chi) definendosi “la vittima” e sfidando il sindaco in persona a “venirlo a prendere” se ha “le pa**e”.
Decisamente quel genere di storia che non avremmo mai affrontato, se non per le distorsioni di chi rende tutto questo oggetto di campagna elettorale rischiando di archiviare questo gesto tra le fake news a tema immigrati emerse nell’agone elettorale del momento secondo i rapporti mensili IDMO.
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