Tra le richieste trovo quella riguardante l’articolo del 13 marzo 2016 del sito Newsitalys.com intitolato “Renzi querelato per Alto Tradimento per l’adesione al Trattato (SEGRETO) T.I.S.A.“. Si tratta di una “notizia” del 2014, una denuncia effettuata e diffusa pubblicamente in seguito alla diffusione di documenti riguardanti al trattato da parte di Wikileaks nel giugno del 2014.
La denuncia non era rivolta soltanto a Matteo Renzi, ma anche a numerose cariche dello Stato:
CONTRO :
1) Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
2) Il Presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi
3) Il Presidente dellaCamera Laura Boldrini
4) Il Presidente del Senato Pietro Grasso;
5) Tutti i componenti dello governo dei tecnici nominati da Matteo Renzi;
6) Tutti i Parlamentari votanti a favore del trattato internazionale ”T.I.S.A.;
7) E quant’altri coinvolti nei fatti qui descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini.
Ecco quanto riportato nell’articolo, testo già riportato in passato da altri siti:
PREMESSA
Le rivelazioni di Wikileaks hanno portato alla luce IL TRATTATO T.I.S.A. che anche il governo italiano ll giorno 14 aprile ha stipulato segretamente ….e già questa è una gravissima violazione della Costituzione repubblicana (come riportato anche dalla stampa ufficiale – vedi riferimenti in fondo all’allegato) …. un accordo con altri 50 Paesi, che dovrebbe rimanere riservato per altri 5 anni e con il quale vengono imposti alla cittadinanza vincoli molto stringenti in tema di servizi e di modello sociale.
A sostenere la segretezza del documento era Wikileaks:
Segretezza. A colpire subito è la prima pagina del file, che spiega come il documento debba restare segreto anche se può essere discusso utilizzando canali non protetti: «Questo documento deve essere protetto dalla rivelazione non autorizzata, ma può essere inviato per posta, trasmesso per email non secretata o per fax, discusso su linee telefoniche non sicure e archiviato su computer non riservati. Deve essere conservato in un edificio, stanza o contenitore chiusi o protetti». E il documento potrà essere desecretato «dopo cinque anni dall’entrata in vigore del Tisa e, se non entrerà in vigore, cinque anni dopo la chiusura delle trattative».
Riporto quanto scritto brevemente da l’Espresso il 19 giugno 2016:
Si chiama “Tisa”, acronimo di “Trade in services agreement”, ovvero “accordo di scambio sui servizi”. E’ un trattato che non riguarda le merci, ma i servizi, ovvero il cuore dell’economia dei paesi sviluppati, come l’Italia, che è uno dei paesi europei che lo sta negoziando attraverso la Commissione Europea. Gli interessi in gioco sono enormi: il settore servizi è il più grande per posti di lavoro nel mondo e produce il 70 per cento del prodotto interno lordo globale. Solo negli Stati Uniti rappresenta il 75 per cento dell’economia e genera l’80 per cento dei posti di lavoro del settore privato. L’ultimo trattato analogo è stato il Gats del 1995.
A sedere al tavolo delle trattative del Tisa sono i paesi che hanno i mercati del settore servizi più grandi del mondo: Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Canada, i 28 paesi dell’Unione Europea, più Svizzera, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Israele, Turchia, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, Pakistan, Panama, Perù, Paraguay, Cile, Colombia, Messico e Costa Rica. Con interessi in ballo giganteschi: gli appetiti di grandi multinazionali e lobby sono enormi.
Wikileaks non fa altro che parlare di una bozza, non vi è di fatto alcun trattato firmato. Infatti, come riporta l’Espresso, nel 2014 non si sapeva ancora di cosa prevedeva esattamente:
Cosa prevede il Tisa? Impossibile capirlo con certezza fino a quando l’intera bozza dell’accordo non sarà disponibile, ma il draft sui servizi finanziari rivelato oggi da WikiLeaks rivela un trend chiarissimo. «Il più grande pericolo del Tisa è che fermerà i tentativi dei governi di rafforzare le regole nel settore finanziario», spiega Jane Kelsey, professoressa di legge dell’Università di Auckland, Nuova Zelanda, nota per il suo approccio critico alla globalizzazione. «Il Tisa è promosso dagli stessi governi che hanno creato nel Wto il modello finanziario di deregulation che ha fallito e che è stato accusato di avere aiutato ad alimentare la crisi economica globale», sottolinea Kelsey. «Un esempio di quello che emerge da questa bozza filtrata all’esterno dimostra che i governi che aderiranno al Tisa rimarranno vincolati ed amplieranno i loro attuali livelli di deregolamentazione della finanza e delle liberalizzazioni, perderanno il diritto di conservare i dati finanziari sul loro territorio, si troveranno sotto pressione affinché approvino prodotti finanziari potenzialmente tossici e si troveranno ad affrontare azioni legali se prenderanno misure precauzionali per prevenire un’altra crisi».
Questo è, di fatto, ciò che potrebbe far comprendere l’eventuale inutilità della denuncia. Questa parla di “trattato stipulato” (leggere la voce “stipulare“), ma di fatto non vi è nemmeno un testo definitivo (neanche Wikileaks parla di testo definitivo).
In primo luglio 2015 si parlava ancora di bozze:
Per quanto paradossale, le stesse regole di trasparenza che i 24 paesi stanno trattando nell’ambito dell’accordo – e che WikiLeaks rivela pubblicando oggi la bozza più recente del capitolo Tisa sulla trasparenza, datato aprile 2015– rischiano di giocare a favore di multinazionali e aziende, invece che dei cittadini
La denuncia a quanto pare c’è stata, forse è stata presa poco in considerazione visto che capitano spesso denunce contro le più alte cariche dello Stato, forse anche per via del suo contenuto visto che viene citato un presunto “trattato stipulato” che di fatto non lo è ancora visto che si parla solo di bozze. Rimane comunque giusto parlarne.
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