Vi abbiamo più volte prlato del concetto di precisazione: una notizia può assumere un valore diverso, a seconda della rimozione o dell’aggiunta di alcuni elementi.
In alcuni casi, l’omissione diventa sufficiente a rileggere un evento in modi diversi. Ci è stato pertanto segnalato un articolo di Imolaoggi di Gennaio 2015, che recita così:
Perugia, spaccano una statua della Madonna a calci e ci orinano sopra: caccia alla banda
Una statua della Madonna spezzata, presa a calci e ricoperta di urina. Una “banda” di vandali, secondo quanto riportato dalla Nazione Umbria del 9 gennaio, ha praticamente distrutto la piccola edicola votiva dei giardinetti di via Tilli, nella zona di via Cortonese. Il gruppetto, sempre secondo la ricostruzione del quotidiano, si sarebbe anche avventato contro un uomo che stava pregando ai piedi della statua, con in mano la foto della moglie deceduta. Foto che gli è stata rubata di mano e mai più restituita.
Il fatto, stando alle parole di don Scarda, parroco di San Barnaba, riportate dal quotidiano, si sarebbe verificato nel giorno di San Silvestro. La banda, composta da cinque stranieri, secondo la ricostruzione, prima ha tirato giù la statuetta, poi l’ha spezzata in due. A quel punto, continua il racconto di don Alessandro, hanno iniziato a prendere i due frammenti a calci, come fossero un pallone. E hanno concluso orinandoci sopra.
L’immagine della Vergine è stata rimessa al suo posto nella giornata dell’8 gennaio, dopo che i residenti hanno provveduto a ripararla. Il testimone che ha assistito alla scena della profanazione, ha subito chiamato la polizia, ma quando gli agenti sono arrivati i giovani avevano già fatto pedere le loro tracce.
Arricchita da citazioni di Bergoglio e da un foto di repertorio, nonché, dalla citazione alla fonte originale.
Una statua della Madonna spezzata, presa a calci e ricoperta di urina. Una “banda” di vandali, secondo quanto riportato dalla Nazione Umbria del 9 gennaio, ha praticamente distrutto la piccola edicola votiva dei giardinetti di via Tilli, nella zona di via Cortonese. Il gruppetto, sempre secondo la ricostruzione del quotidiano, si sarebbe anche avventato contro un uomo che stava pregando ai piedi della statua, con in mano la foto della moglie deceduta. Foto che gli è stata rubata di mano e mai più restituita.
Il fatto, stando alle parole di don Scarda, parroco di San Barnaba, riportare dal quotidiano, si sarebbe verificato nel giorno di San Silvestro. La banda, composta da cinque stranieri, secondo la ricostruzione, prima ha tirato giù la statuetta, poi l’ha spezzata in due. A quel punto, continua il racconto di don Alessandro, hanno iniziato a prendere i due frammenti a calci, come fossero un pallone. E hanno concluso orinandoci sopra.
L’immagine della Vergine è stata rimessa al suo posto nella giornata dell’8 gennaio, dopo che i residenti hanno provveduto a ripararla. Il testimone che ha assistito alla scena della profanazione, ha subito chiamato la polizia, ma quando gli agenti sono arrivati i giovani avevano già perso le loro tracce.
“Dobbiamo condannare questi atti di vandalismo e di maleducazione, ma non attribuirgli significati che non hanno, perché si sente parlare in questi giorni, seppur tragici e luttuosi per le azioni terroristiche che hanno colpito il cuore della vicina Francia, di episodi di intolleranza verso i cristiani della nostra città”. Parole di monsignor Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, al termine della recita del Rosario in riparazione ad un atto sacrilego commesso ai danni dell’edicola votiva dedicata alla Beata Vergine Maria. E ancora: “Dobbiamo riconoscere che per l’islam la figura di Maria è molto importante: è la Madre del profeta Gesù concepito nella verginità e la Beata Vergine è la donna più santa. Non si può attribuire questo gesto di vandalismo, che come ho detto va condannato in ogni senso, ad un episodio di odio religioso. E’ importante non alimentare la diffidenza reciproca soprattutto in questo momento, ma occorre comprenderci gli uni e gli altri ed aiutandoci reciprocamente a capire i valori di ogni esperienza religiosa”.
Curiosamente, la narrazione di Imolaoggi omette completamente il discorso di Monsignor Giulietti, il quale non ricopre certo un’importanza secondaria.
Introduce infatti un elemento teso ad escludere del tutto la pista religiosa: infatti, come è fatto notorio a tutti, se Gesù nell’Islam non è figlio di Dio, egli è un personaggio di importanza rilevante, ultimo e più grande di tutti
Nel farlo, l’Islam considera immutato il dogma della nascita di Gesù da Maria Vergine: nella loro versione, Gesù è degno di ogni reverenza in quanto profeta più grande subito dopo Maometto e precorritore dello stesso (un po’ come Giovanni il Battista per noi), e la Madonna è un esempio di donna pia e purissima prescelta da Allah per “chiudere” le fila dei profeti “antichi”.
« E quando gli angeli dissero a Maria: – O Maria! In verità Allah t’ha prescelta e t’ha purificata e t’ha eletta su tutte le donne del creato… O Maria, Iddio t’annunzia la buona novella di una Parola che viene da Lui, e il cui nome sarà il Cristo, Gesù, figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell’altro e uno dei più vicini a Dio.
– O mio Signore! – rispose Maria – Come avrò mai un figlio se non m’ha toccata alcun uomo?
Rispose l’angelo: – Eppure Allah crea ciò ch’Egli vuole: allorché ha deciso una cosa non ha che da dire: “Sii!” ed essa è. »Cor., III:42, 45, 47
Insomma, anche gli Islamici credono in una Maria piena di grazia, madre del profeta umano più eccellente tra gli uomini e più vicino ad Allah, concepito per sua virtù miracolosa perché, come il Battista da noi, chiudesse le fila dei profeti passati per aprire la strada a Maometto.
Una piccola omissione, direte voi, ma che annienta la pista del reato a sfondo cristianofobo derubricandolo a semplice vandalismo: per un islamico osservante, tale atto è infatti tanto sacrilego quanto per un cristiano.
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