PRECISAZIONI Nuovo caso di febbre Dengue – Bufale.net
Ci segnalano i nostri contatti il seguente articolo, targato “iovivoaroma”, relativo ad un caso di Febbre Dengue, la cosiddetta “Febbre Spezzaossa”, dai dolori articolari che essa cagiona.
L’articolo è corretto, ma la Dengue non è certo sconosciuta al panorama Italiano.
Possiamo considerare la Dengue un vero e proprio “Morbo del Turismo”, in quanto il suo vettore principale sono i turisti che, nel periodo estivo, si concedono lunghi viaggi sul Nilo, o nelle esotiche foreste del Sudest Asiatico luogo dove la Aedes Aegypti e la Aedes Albopictus dimorano.
È comune infatti, date le modalità di trasmissione della malattia, che il turista riporti con se come “ricordo” la malattia stessa, oppure zanzare di quella tipologia particolare.
Infatti sappiamo della malattia:
Di origine virale, la dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.
Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus. La dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. Negli ultimi decenni, la diffusione della dengue è aumentata in molte regioni tropicali. Nei paesi dell’emisfero nord, in particolare in Europa, costituisce un pericolo in un’ottica di salute globale, dato che si manifesta soprattutto come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e di persone.
Sintomi e diagnosi
Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.
La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.
Non tutti i tipi di Dengue hanno effetti esiziali, anche se, essendovi quattro ceppi distinti e che non causano immunità reciproca (si potrebbe contrarre sucessivamente tutti e quattro i diversi ceppi senza che gli anticorpi generati per combattere uno ci proteggano dall’altro) è possibile il rischio di sviluppare una forma particolarmente grave, che provochi febbri emorragiche che, non trattate, risultino mortale.
Possibile, ma non per questo un dato certo.
Allarmi per questa malattia ve ne sono ogni anno nella stagione turistica (il Gazzettino riportava un simile allarme l’anno scorso), e la ricerca di vaccini e terapie preventive è ancora in corso.
L’unica profilassi possibile, anche molto efficace a dire il vero, è prestare particolare attenzione, specie in viaggio, a non lasciare focolai fertili per le zanzare (come umidità ristagnante) e ricorrere all’ausilio medico in caso si manifestino sintomi compatibili con la malattia.
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