Ci segnalano un articolo pubblicato il 9 maggio 2017 sul sito Il Bazar dell’Informazione (archive.is):
Aereo privato, 15 auto di scorta, suite da 8.500 euro e Milano bloccata. Questo è il contorno della visita a Milano dell’ex presidente Obama. Il retroscena lo racconta in esclusiva per tiscali.it Nicola Porro, noto giornalista, vice-direttore del quotidiano Il Giornale e conduttore del programma televisivo Matrix in onda su Canale 5.
L’articolo si apre con un video pubblicato il 9 maggio sulla pagina Facebook ufficiale Tiscali.it:
Nicola Porro riporta tutti i dettagli elencati dall’articolo preso in esame. L’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è giunto a Milano l’8 Maggio. Atterrato all’aeroporto militare di Linate (Ansa) era in visita al capoluogo lombardo per partecipare al Seed&Chips, un summit di innovazione globale sul cibo. Su Repubblica leggiamo che la sua visita «ha toccato buona parte dei luoghi simbolo di Milano: il Duomo, il Cenacolo, la Pinacoteca e la Biblioteca Ambrosiana».
Sul Giornale troviamo maggiori informazioni sull’impiego delle misure di sicurezza. Le forze dell’ordine lo definiscono “dispositivo classico”, ed è consistito in trecento uomini e staffette di motociclisti della Polizia Locale e Stradale. Le automobili, rigorosamente blindate, erano guidate da agenti della CIA. Agenti in borghese e in divisa si occupavano di sopralluoghi con preavvisi sugli spostamenti che arrivavano direttamente dal consolato americano. Su L’Ora aggiungono che «Tutte le fasi sono state coordinate dalla centrale operativa della Questura che si è avvalsa anche dei sofisticati sistemi di video sorveglianza e delle tecnologie all’avanguardia della Polizia Scientifica nonchè dell’impiego dell’elicottero del Reparto volo».
Barack Obama, inoltre, ha pernottato presso l’Hotel super lusso Park Hyatt, struttura a 5 stelle. Sul Giornale, ancora, leggiamo che all’ex Presidente sono stati riservati due piani con colazione in una zona dell’hotel non accessibile ad altri. Per confrontare la spesa dell’albergo con quanto affermato da Nicola Porro e riportato da Il Bazar dell’Informazione abbiamo contattato telefonicamente la reception dell’albergo. L’operatore non era a conoscenza della tariffa corrisposta per l’alloggio di Obama, ha saputo solo dirci che ancora non è stata emessa una fattura. In che modo Nicola Porro, Il Bazar dell’Informazione e ImolaOggi (che semplicemente riportano le parole di Porro) abbiano ottenuto l’informazione su tale cifra non ci è dato saperlo, ma confidiamo che il giornalista avesse le sue giuste fonti.
Il 9 maggio, Barack Obama ha ottenuto la cittadinanza onoraria dal sindaco Giuseppe Sala (Askanews, Repubblica).
Ritornando al titolo preso in esame e al summit Seeds&Chips, riprendiamo da quanto si afferma: “Milano: Obama in una suite da 8mila euro a notte per spiegarci la fame nel mondo”. Gli argomenti trattati nel corso dell’intervento di Obama sono disponibili in un articolo pubblicato sul sito ufficiale dell’evento:
Nuove tecniche di produzione alimentare, stampanti 3D per il cibo, tecnologie del futuro dai ristoranti ai supermercati, big data, sharing economy, food security, diritto al cibo, i millenials e il loro impatto sul cibo, i superfood: il summit coinvolgerà centinaia di startup, aziende, università, istituzioni, investitori, acceleratori e incubatori, opinion leader e policy maker del settore food e food-tech che svilupperanno questi argomenti attraverso una parte espositiva con le proposte tecnologiche e una parte di conferenze.
Ancora, la sua partecipazione e il suo intervento sono riassunti sull’Ansa. Per farla breve, Obama non è approdato a Milano per spiegarci la fame nel mondo bensì per parlare di ambiente, clima, cibo e carestie. Il suo apporto, dunque, non è da intendersi come una lezione esclusiva su come ovviare alla fame e alla povertà.
In occasione dell’arrivo dell’ex Presidente si sono registrate 3500 presenze. Gli spettatori hanno pagato fino a 850 euro per assistere all’intervento di Barack Obama, e alla Fiera di Rho si è registrato il tutto esaurito.
Parliamo di precisazioni, dunque, perché non abbiamo altri riscontri sulla cifra impiegata per l’alloggio di Barack Obama all’Hotel Park Hyatt, se non quanto riportato da Nicola Porro. Ancora, precisiamo che Obama non si trovava a dare lezioni sulla fame del mondo. Il titolo è intenzionalmente costruito per creare il paradosso.
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