Ci segnalano questo articolo del Curiosone datato 4 Settembre 2016:
Collegare lo scioglimento dei ghiacci con una malattia pericolosa come l’antrace non è una cosa facile, eppure in questo pazzo mondo, che sta impazzendo sempre di più a causa dell’uomo, è successo anche questo. Infatti in Siberia, qualche mese fa, è improvvisamente scoppiata un’epidemia di una delle patologie umane e animali più pericolose in assoluto, conosciuta come Antrace, o Carbonchio Ematico; una malattia che, ad esempio, nel nostro paese è strettamente tenuta sotto controllo e che ormai sembrava debellata, almeno nei paesi civilizzati.
Tuttavia in Siberia ad averla causata è stato lo scioglimento dei ghiacci. La scomparsa del cosiddetto Permafrost, ovvero lo strato di ghiaccio che fino ad oggi si considerava perenne, ha portato alla luce cose che erano state sepolte e che avrebbero dovuto rimanere sepolte per sempre. Invece così non è stato. Per la precisione ad esser stata sepolta chissà quanti anni fa era stata una renna, morta per questa pericolosa malattia; una cosa comune, visto che anche in Italia la legge impone di sotterrare in posti specifici (sotto terra, non sotto il ghiaccio per ovvi motivi) gli animali che anche solo si sospetta siano morti di carbonchio.
Il Bacullus anthracis, responsabile di questa malattia, ha la caratteristica di sopravvivere nell’ambiente esterno per tantissimi anni, molti più di quanti potremmo pensare. E nel ghiaccio si iberna, cioè rimane congelato ma a tutti gli effetti vivo, pronto a riprendere la sua attività vitale, e quindi anche infettiva, con la rimozione dal ghiaccio. La vicenda si è presumibilmente svolta in questo modo: alcune renne hanno trovato questo animale e, anche solo annusandolo (non lo mangiano perché sono erbivore), si sono infettate con il batterio, che ha iniziato a moltiplicarsi nei loro corpi. Alcune di queste renne sono poi venute in contatto con gli esseri umani, causando l’infezione.
Questo ha portato il governo ad abbattere ben 2300 renne sospettate di portare la malattia, e a dover affrontare decine di pazienti che l’hanno contratta; un bambino infine è morto, perché il carbonchio è una malattia mortale per l’uomo. E il problema è che tutto questo è partito da una sola renna che è stata scoperta dal ghiaccio: che cosa succederà se questa tendenza continuerà e si scopriranno altre cose sepolte sotto lo strato permanente?
Già in Groenlandia si teme che le basi americane contenenti i rifiuti nucleari sepolte sotto il ghiaccio possano pian piano tornare alla luce, esponendo la popolazione a questi rischi. E alcuni ricercatori francesi hanno isolato un virus umano che stimano essere vecchio di ben 30.000 anni: non sappiamo ancora quanto e come sia patogeno per l’uomo, ma fatto sta che esiste, e che anch’esso è venuto fuori a causa dello scioglimento del Permafrost. Una situazione che potrebbe diventare molto più pericolosa di quanto crediamo, e che peggiora costantemente in questi anni. Dove arriveremo?
Il Corriere della Sera si occupa del caso in questo articolo del 2 Agosto 2016. Siamo nella penisola di Yamalo-Nenetsk della Siberia Settentrionale. Il ragazzino deceduto in seguito all’infezione si chiama Denis, 12 anni, e secondo le notizie avrebbe contratto l’antrace nella forma intestinale, dopo aver mangiato carne di renna. Il Siberian Times ci dà un resoconto più approfondito sull’allarme: la nonna di Denis è morta un giorno prima, ma la causa del decesso non è stata ancora accertata. Secondo una diagnosi preliminare, su otto persone è stata confermata l’infezione da antrace. La maggior parte degli esami effettuati su famiglie di allevatori di renne, però, ha dato esito negativo. Recenti sviluppi delle indagini hanno inoltre sollevato l’ipotesi che l’infezione da antrace potrebbe essere stata scatenata da un cimitero locale, dai resti umani sepolti. A 40 chilometri dal territorio in cui si sono registrate le infezioni, il cimitero di Nenet ospita corpi che non furono mai sepolti sotto terra, bensì in semplici box di legno esposti all’aria aperta. Si suppone che le spore dell’antrace si siano sprigionate nell’aria per poi essere trasportate dal vento.
Alcune precisazioni:
In nessun articolo si parla di abbattimento delle renne. Circa 2349 animali sono deceduti in seguito all’infezione, e le loro carcasse sono state incenerite su iniziativa dell’Esercito Russo in un territorio protetto. Circa 4500 animali, invece, sono stati sottoposti a vaccinazione per prevenire il diffondersi della malattia.
L’ultimo caso di antrace nella regione dello Yamal si registrò nel 1941, e dal 1968 fu dichiarata ripulita dall’infezione. Il ritorno di questa può essere dunque causato o dal disgelo dello strato permafrost che ha disseppellito il batterio Bacillus Anthracis e favorito la diffusione con le correnti d’aria o dal cimitero di Nenet in cui i corpi sono conservati in casse di legno esposte in superficie.
Il virus preistorico rinvenuto nel 2015 da un team di ricercatori francesi è il Mollivirus Sibericum. Il virus, dormiente da 30.000 anni, è stato rinvenuto proprio dal permafrost della Siberia. Prima della sua riattivazione, però, gli scienziati hanno avuto la premura che questa non costituisse in pericolo per l’uomo e per gli animali.
Ribadiamo: non si è verificato alcun abbattimento di renne, bensì una vaccinazione di massa sugli animali ancora sani. Per ora, l’unico decesso registrato come conseguenza dell’infezione da antrace è quello di Denis, che ha contratto il male nel tratto intestinale dopo aver mangiato carne infetta.
Le altre 72 persone ricoverate per infezione da antrace sono ancora vive.
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