Vi invitiamo alla prudenza.
Come precedentemente detto per Maria Teresa Donà, oggi ci ritroviamo a ribadire un concetto che dovrebbe essere alla base del vivere civile: finché le fonti ufficiali non hanno diffuso un’informazione, è d’uopo evitare la condivisione di post virali creati per scatenare cacce all’uomo che potrebbero tradursi in severi provvedimenti penali. Quando ci troviamo a sostenere questo veniamo spesso tacciati di buonismo, ma la realtà è un’altra: senza i titoli conseguiti nessuno è giudice, tanto meno ci si deve sentire in diritto di promuovere una giustizia sommaria che porterebbe soltanto a creare un irragionevole caos.
Oggi ci segnalano un post condiviso da un profilo Facebook e divenuto di pubblico dominio dopo poche ore:
SONO DI ALCAMO MALTRATTAVANO I VECCHIETTI NELLA CASA DI RIPOSO. ADESSO …..DEVONO BUTTARE LE CHIAVI DELLA CELLA…. MALEDETTI….
Aspettate, fermatevi.
Il viralizzatore fa riferimento all’ennesimo, disgustoso caso di maltrattamenti perpetrati in una casa di riposo ai danni di ospiti anziani e indifesi. Siamo a Castellammare del Golfo (Trapani) e i Carabinieri hanno chiamato l’operazione “Casa degli Orrori” (Ansa). Sono state arrestate quattro persone che dovranno di rispondere di sequestro di persona aggravato in concorso, violenza privata pluriaggravata continuata in concorso e maltrattamenti aggravati contro familiari e conviventi in concorso.
I quattro aguzzini prendevano di mira specialmente tre vittime. I loro reati sono stati immortalati dalle immagini delle videocamere che i Carabinieri di Alcamo e Castellammare avevano installato presso la struttura, durante le operazioni di indagine coordinate dalla Procura di Trapani.
Durante il blitz, come riportano Live Sicilia, Giornale di Sicilia, La Stampa, Repubblica e Corriere della Sera a finire in manette sono stati il gestore della struttura e tre dipendenti, che rispettivamente rispondono ai nomi di Rosanna Galatioto, Anna Maria Bosco, Marianna Rizzo e Matteo Cerni. In un articolo di Tp24 leggiamo che i quattro arrestati hanno deciso di non parlare, nonostante le prove contro di essi siano schiaccianti.
Nessun organo di stampa, però, ha diffuso le foto dei quattro. Sì, il canale social della struttura riporta diverse foto tra le quali si riconoscono i volti riportati nel post virale. Volti che però non hanno nome. Corrispondono le foto, ma non sappiamo se corrispondono i nomi. Sarà discrezione degli inquirenti e degli organi di stampa diffondere le foto degli arrestati.
Comprendiamo la rabbia e lo sdegno che certe notizie agghiaccianti scatenano. Lo comprendiamo, ma questa non deve diventare, come sempre accade, l’occasione per invocare una violenza di massa. I commenti al post virale sì, sono fuori controllo.
Nell’attesa della diffusione delle foto degli indiziati – se avverrà – da parte degli organi competenti, evitate ogni condivisione compulsiva.
Qualora vi sbagliaste, la macchina penale potrebbe interessare anche voi.
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