Nicoletta ci chiede informazioni riguardo un articolo dal titolo “Le 9 cose sorprendenti che potrebbero non essere vegetariane“. Si parla di prodotti tipo birra, vino, zucchero, formaggi e altro ancora, effettivamente insospettabili, ma in alcuni caso contengono effettivamente prodotti di origine animale. In alcuni, appunto, non in tutti.
Coloro che hanno scelto una dieta vegetariana non devono farsi prende dal panico e rinunciare per forza a certi tipi di prodotti, un po come avviene per i celiaci che devono stare attenti a non mangiare determinati alimenti e cercare prodotti che consentano loro di poterseli gustare (un celiaco, per esempio, non può bere la birra comune, ma può trovarne una fatta su misura per loro).
Non tutti. Partiamo dalle birre.
Durante la fermentazione, che può avvenire una o due volte a seconda della birra, può essere aggiunta della colla di pesce disciolta in acqua tiepida. Nelle successive 24/48 ore si depositerà chiarificando il contenuto del fermentatore, rendendo la birra più limpida. L’utilizzo di questa tecnica non è nuovo, il suo uso nella birra è documentato da almeno 300 anni.
Stiamo parlando della stessa “colla di pesce“, o comunemente conosciuta come “gelatina”, usata per i dolci. Originaria della Russia, viene prodotta utilizzando la vescica natatoria dello storione o di pesci simili e dalla cartilagine di pesce. Oggi vengono prodotte anche utilizzando la cotenna del maiale insieme a ossa e cartilagini di origine bovina.
Esistono però delle alternative vegetariane, come l’agar-agar, la carragenina e la pectina.
Ripetiamo e sottolineiamo quanto scritto sopra in rosso: la colla di pesce PUÒ essere usata, ma non necessariamente. È uno dei metodi che si possono utilizzare per rendere la birra più limpida (dal sito Birraiolo.it ne troviamo alcuni, dove è citata anche la colla di pesce). Troviamo altre informazioni dai siti Mondobirra e Hobbybirra.
Anche per quanto riguarda i vini parliamo di chiarificazione. Per accelerare il processo possono essere usati metodi fisici (filtrazione) o chimici, ed è proprio in questi ultimi che vengono usate sostanze o di origine animale (gelatina, sangue bovino, albumina, caseina, colla di pesce) o minerali. Alcuni produttori hanno iniziato ad usare gelatine di origine vegetale o comunque alternative per il mondo vegetariano e vegano già dal 2010.
Volete sapere quali sono le birre o i vini adatti per chi sceglie una dieta vegetariana o vegana? Il sito Barnivore.com ne riporta l’elenco (vi invitiamo a leggere quello italiano per le birre e quello italiano per i vini).
Se per renderle di colore rosso viene usato un colorante conosciuto con il nome di “Carminio” o “Cocciniglia“, il quale viene ricavato dal corpo disseccato dell’insetto cocciniglia del carminio (Dactylopius coccus).
Gli insetti non vengono ne schiacciati ne tritati vivi (come qualcuno ha osato pensare), ma vengono prima essiccati e poi il colorante viene estratto e dissolto in solventi usati come veicolo per alimenti e cosmetici. Non è una pratica degli ultimi anni, era già conosciuta nel nel 700 a.C. in Perù. La variante americana venne importata in Europa dal 1523, ma vi erano già delle varietà presenti in precedenza e provenienti dall’Est (utilizzando la coccinaglia armena e polacca).
Visto che sono stati descritti casi di allergie al colorante, la sua presenza negli alimenti e nei cosmetici deve essere presente nella lista degli ingredienti, riportati nell’etichetta della confezione, con il numero E120.
Se il numero E120 non è presente, allora state tranquilli.
Durante il processo chiamato “carbonatazione“, che toglie le sostanze estranee (non zuccheri) dal succo grezzo prima che questo subisca la cristallizzazione, il prodotto viene sbiancato facendolo passare su carbone attivo, che assorbe le impurità colorate. Viene spesso usato il carbone animale, noto anche come nero di ossa, il quale viene prodotto bruciando in difetto di ossigeno ossa di animali (non vengono utilizzate né le ossa del cranio né quelle della colonna vertebrale per evitare il problema della “mucca pazza“).
Il processo non è recente, venne brevettato da Louis Constant nel 1812, e specifichiamo che non sempre viene usato il carbone animale.
I vegani e i vegetariani non possono mangiare questi zuccheri bianchi? È importante specificare che nello zucchero raffinato non restano residui di carbone animale, il prodotto finale è sempre vegetale e naturale. La scelta finale sta ai cultori della dieta vegetariana o vegana se farne uso o meno.
Il carbone animale viene utilizzato anche per rimuovere il fluoro dalle acque fluorizzate e per filtrare le acque da acquario.
Beh, se parliamo di dieta vegana i dolci classici contengono sia uova che burro. Nel caso dell’articolo segnalato si parla dello strutto, un prodotto alimentare animale ottenuto per fusione dei grassi presenti nel tessuto adiposo del maiale (un tempo veniva usato il grasso di manzo e vitello).
Lo strutto viene usato anche per i prodotti da forno come pane, pizza e taralli, per rendere la massa più friabile e conferendo sapore e fragranza. Quindi non solo dolci (paste e creme).
In Italia viene usato per la piadina marchigiana e romagnola, la schiacciatina mantovana, l’erbazzone reggiano, le crescentine modenesi, le seadas e le pardulas sarde, le brioches, i cannoli siciliani, il casatiello e il tarallo ‘zogna e pepe napoletani.
Un alternativa allo strutto per le piadine potrebbe essere l’olio extravergine d’oliva, ma il gusto cambia. Un’alternativa, usata nell’industria alimentare, è l’uso del più economico olio di palma idrogenato (per la preparazione di grissini, pancarré e altri prodotti da forno).
Per ridurre il tempo di maturazione (di almeno 12 giorni), le banane vengono rivestite da uno spray denominato idrogel, un super assorbente a base di chitosano.
Il chitosano è un polisaccaride (una classe di composti chimici organici) ottenuto generalmente dall’esoscheletro dei crostacei come granchi e gamberi. Considerare questi esseri “insetti” non è propriamente corretto, nonostante abbiano molte particolarità in comune.
L’idrogel prolunga la durata di molti frutti, ritardandone l’assorbimento di ossigeno e quindi il tasso di maturazione naturale Non solo, come ha dimostrato un gruppo di ricerca dell’Università Politecnica delle Marche valutando l’efficacia del chitosano nel controllare le malattie fungine post raccolta della fragola.
Per quanto riguarda la banana, troviamo difficile che qualcuno si mangi la buccia, ossia il luogo dove viene rivestito il frutto dallo spray idrogel. L’unico problema che si potrebbe porre un vegetariano o un vegano è che l’idrogel sia entrato a contatto con la parte commestibile del frutto. Non è al momento possibile capire quante aziende lo utilizzino effettivamente, in caso seguiate queste diete e volete essere sicuri potreste sempre fornirvi da un fornitore di vostra fiducia.
Un rimedio “casalingo” già conosciuto è quello dell’avvolgere la banana con la pellicola trasparente da cucina, rallentando così l’ossigenazione e quindi la maturazione.
Il chitosano viene usato anche come componente per shampoo, in campo medico e per le diete ipocaloriche (anche se con scarsi risultati).
La salsa inglese Worcester, dal sapore agrodolce e leggermente piccante, adatta per carni, sughi, minestre e usata per il Bloody Mary, non è una novità sconvolgente che tra gli ingredienti vengano usate acciughe sotto sale (la ricetta non è mai cambiata dal 1835).
Per gli amanti del genere, esiste la versione vegetariana chiamata Geo Organics Worcester Sauce.
Considerando il tipo di prodotto, questa parte dell’articolo riguarda per di più i vegetariani.
Il caglio può essere di origine animale, vegetale e microbica. Quello di origine animale è permesso per la produzione di tutti i tipi di formaggi DOP (Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Pecorino Romano e altri), mentre quello vegetale viene usato per formaggi come la pampanella. Qua trovate una lista aggiornata ad aprile 2014 dei formaggi privi di caglio animale.
Se si vuole produrre del formaggio fresco in casa, l’alternativa al caglio sono succo di limone o aceto.
Come per i formaggi, anche lo Yogurt riguarda solo i vegetariani.
La gelatina alimentare, già citata in precedenza, può essere contenuta in yogurt, alimenti cremosi leggeri, gelatine e gomme da masticare alla frutta. Viene usata per stabilizzare la crema delle torte e la cremosità di yogurt e formaggio fresco.
Esistono però delle alternative vegetariane, come la carragenina e la pectina (usata anche per le marmellate). Leggete bene le etichette.
Anche per il Froze Yogurt viene usata la gelatina (animale e vegetale).
L’Omega-3 non è per forza di origine animale. Come leggerli nell’etichetta dei prodotti? Ecco i codici:
Questo per dirvi che se avete bisogno di questi acidi essenziali, e seguite la dieta vegetariana o vegana, potete trovare integratori a base di Omega-3 di origine vegetale.
Vi consigliamo la lettura di questo articolo dal titolo “Qual è la differenza tra gli Omega-3 derivati dai pesci e quelli vegetali“.
Con questo articolo vogliamo spiegare a chi sceglie una dieta vegetariana o vegana che non c’è bisogno, per forza, di eliminare per sempre certi prodotti. Esistono delle alternative, come avviene per i celiaci.
Personalmente non poniamo giudizi sulle scelte dietetiche di ognuno. Chiunque è libero di essere vegetariano, vegano, onnivoro o carnivoro (o le altre miriadi di diete esistenti in questo mondo), per quanto ci riguarda l’importante è il rispetto reciproco.
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