Ci segnalano i nostri contatti un articolo di stampa nazionale, affine per oggetto al nostro precedente articolo sui chip RFID e sul loro potenziale utilizzo:
Vuoi lavorare con noi? Bene, dacci la mano e ti impiantiamo un microchip sottopelle. No, non si tratta di un consueto delirio dei grillino, ma della trovata della Epicenter, una ditta di Stoccolma. Si tratta dell’ultima frontiera della tecnologia indossabile, che promette di eliminare badge, chiavi e condici di sicurezza. Grazie al chip, infatti, i dipendenti entrano nei loro uffici. Il trasmettitore ègrande come un chicco di riso e viene iniettato nella mano: poi basta portare la mano vicino ai lettori sparsi qua e là e le porte si spalancano. E non solo: grazie al chip è possibile azionare la fotocopiatrice e pagare il caffè al bar.
La notizia è confermata, ma va approfondita e studiata nei suoi vari dettagli.
Si parla innanzitutto di Epicenter, una società di Stoccolma specializzata nell’offrire servizi. Nella pratica, con una “sottoscrizione”, mettono a disposizione di eventuali “affittuari” spazi condivisi per uso conferenze o lavorativo, ammobiliati e con tutti gli strumenti necessari. E, effettivamente, come riportato nell’articolo, taluni occupanti di Epicenter usufruiscono della tecnologia RFID emarginata nel nostro precedente articolo.
Abbiamo di seguito rintracciato il testo originale della BBC, scoprendo la natura della coercizione:
Felicio de Costa, whose company is one of the tenants, arrives at the front door and holds his hand against it to gain entry. Inside he does the same thing to get into the office space he rents, and he can also wave his hand to operate the photocopier.
Felicio de Costa, la cui compagnia è una degli occupanti [di Epicenter, NdT], arriva alla porta di ingresso e vi tiene la sua mano ferma davanti per poter entrare. All’interno, fa la stessa cosa per accedere all’area ufficio da lui locata, e può agitare la mano per controllare la fotocopiatrice.
That’s all because he has a tiny RFID (radio-frequency identification) chip, about the size of a grain of rice, implanted in his hand. Soon, others among the 700 people expected to occupy the complex will also be offered the chance to be chipped. Along with access to doors and photocopiers, they’re promised further services in the longer run, including the ability to pay in the cafe with a touch of a hand.
Tutto questo perché ha un piccolo chip RFID, grande come un chicco di riso, impiantato nella mano. Presto ad altre tra le 700 persone che potenzialmente occuperanno il complesso sarà offerta l’occasione di ricevere il chip. Assieme all’accesso a porte e fotocopiatrici, gli sono stati promessi servizi ulteriori nel lungo periodo, come pagare in caffetteria col tocco della mano.
Come confermato dalla fonte Ibitimes, non si tratterebbe di un obbligo coercitivo in senso stretto: nondimeno, tra “il bastone e la carota” Epicenter ha scelto la carota. Non già obbligando in senso stretto ma promettendo una serie di servizi ed agevolazioni addizionali a chi adotterà il sistema RFID, tra cui il citato servizio caffetteria, non ancora attivo, ma, si ritiene, potenzialmente attivo a presto.
Sistema che, a onor del vero, pare non sia così efficiente come preventivato dalla ditta fornitrice: nonostante il personale di cui si avvalgono per la gestione dei chip, pionieri della tecnologia indossabile, abbia numerosi problemi.
Oltre i problemi etici sollevati nell’articolo, che comunque restano legati alla scelta del singolo, le principali cause di diniego e distanza dalla scelta derivano dal fatto che se passare una mano davanti alla porta può essere percepito comunque come un gesto istintivo, agitare la stessa davanti ad una fotocopiatrice è un gesto controintuitivo, innaturale e non di facile applicazione, ed usare un impianto solo come alternativa ad una keycard parte un costoso, e sprecato, orpello.
Non possiamo certo distanziarci da tali opinioni: siamo di fronte quindi ad esperimenti. Interessanti ma, ad oggi, di poco pregio per quanto ne attiene una vera e propria utilità.
Possiamo inoltre rassicurarvi, per le ragioni citate nel precedente articolo, che è impossibile costringere alcuno a trattamenti sanitari contro la sua volontà: impianti compresi. Ed anche se si può, come è stato fatto, applicare il metodo del “bastone e della carota” per proporre utilità accessibili mediante RFID, non è per forza detto che le stesse siano un effettivo miglioramento.
Si valuterà, insomma, caso per caso.
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