Ci segnalano un messaggio condiviso su Facebook. Si tratta di una lettera scritta da Samir, un ragazzo egiziano di 20 anni morto durante la traversata verso l’Italia e restituito cadavere dalle acque di Pozzallo. L’intento del messaggio è far sì che la lettera giunga alla destinataria firmandola, di volta in volta, col proprio nome.
Ne La Stampa del 28 Settembre 2016 troviamo l’articolo “Samir e il suo messaggio d’amore naufragati nel Mediterraneo“. Si legge che la lettera era appesa al suo collo «come una reliquia» ma che l’uomo, sfortunatamente, non sopravvisse al viaggio. A fare da portavoce – sempre secondo La Stampa, è stato il popolo di Facebook con un passaparola. Leggo.it il 27 Settembre 2014 riporta le stesse parole e anche in questo caso si vengono a scoprire solamente tre dati: l’autore della lettera è Samir, di età tra i 20 e i 25 anni e di nazionalità egiziana. Ulteriore riscontro viene da Huffington Post del 19 Settembre 2014 nell’articolo “Le lettere d’amore dei migranti morti in mare. Messaggi mai spediti destinati alle mogli e alle fidanzate rimaste in patria” in cui si parla ancora di Samir come un ragazzo egiziano intorno ai 20 anni. Il contenuto della lettera è lo stesso riportato nel messaggio virale su Facebook.
Un documento di Dossier Immigrazione pubblicato nel 2014 riprende il testo della lettera e aggiunge, avallato due anni dopo da La Stampa, che il messaggio era «racchiuso in una busta di plastica appesa al collo di uno dei tanti cadaveri spinti dalla corrente sulla spiaggia di Pozzallo nel mese di settembre 2014». Dunque il corpo senza vita di Samir sarebbe arrivato sul suolo italiano nel settembre 2014. La lettera è stata portata anche alla Camera dei Deputati da Pia Elda Locatelli durante un suo intervento del 18 gennaio 2017, come attesta un documento stenografico riportato sul sito ufficiale della Camera.
Un caso analogo riguarda un biglietto scritto all’interno di un pacchetto di sigarette, riportato per la prima volta da Jim Yardley del New York Times nell’articolo “Sicilian Town on Migrants’ Route Cares for the Living and the Dead” pubblicato il 17 settembre 2014 e ripreso da NewSicilia, Ragusa News e Il Mattino. Il messaggio pervenne in seguito alla tragedia in mare del 23 agosto 2014 e riportava:
“Avrei voluto stare con te. Mi raccomando non ti dimenticare di me. Ti amo tanto.
Vorrei tanto che tu non ti dimenticassi di me.
Stai bene amore mio.
Ti amo.
A ama R”
Il messaggio era scritto, anch’esso, in egiziano. L’autore è ancora ignoto. A testimoniarne l’esistenza è una foto pubblicata su più testate:
Non abbiamo dunque altri dati sull’identità di Samir e della sua compagna. Parliamo di precisazioni proprio per l’assenza di informazioni più approfondite, senza negare che le lettere d’amore e disperazione dei migranti siano una realtà oltremodo toccante. Il riscontro su più fonti e testate ufficiali, compreso quello della Camera dei Deputati, rende ancora più viva l’esistenza della missiva di Samir, entrambi mai arrivati a destinazione.
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