PRECISAZIONI Immigrati musulmani stracciano tricolore “Non vogliamo la pasta”

di Luca Mastinu |

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Ci segnalano questo articolo pubblicato il 4 Ottobre 2016 sul blog Notizia Italica:

I proprietari dell’albergo, di domenica, sono soliti a servire agli immigrati ospitati, pollo con patate al forno. ma domenica scorsa il menù ha subito una variazione, servendo, infatti, pasta ed altro contorno al posto del pollo con le patate. Questo ha fatto scattare l’ira dei profughi, protestando pesantamente contro il gestore e, infine, profanando il simbolo dell’Italia; il tricolore. Il gestore, impaurito dalla reazione violenta del gruppo, ha chiamato la polizia, che è riuscita ad intervenire immediatamente e a calmare gli animi. Ritornando l’ordine, i protagonisti della vicenda si sono riseduti ai tavoli, consumando la pasta che era stata loro servita. Non è certo che il vero movente della rivolta sia stato il cambio di menù, alla base potrebbero esserci anche motivazioni di carattere religioso.

Perché vi parliamo di precisazioni? Perché la notizia è vera  ma è accaduta nella Domenica di Pasqua, come si può leggere in questo articolo pubblicato dal Giornale il 30 Marzo 2016. Difatti, la Pasqua 2016 è stata festeggiata il 27 Marzo e proprio in questa giornata si sono consumati i disordini. Lo attesta, inoltre, questo articolo de La Nuova Venezia del 29 Marzo.

Siamo a Chioggia, nell’Hotel Al Bragosso di Sant’Anna. Nella cena durante la Domenica di Pasqua, i gestori dell’albergo hanno apportato una modifica al consueto menu, che nell’ordinario prevede del pollo con un contorno di patate. Al presentarsi della pastasciutta, i profughi ospiti della struttura non hanno gradito e hanno innalzato una protesta anche contro la bandiera tricolore installata negli spazi comuni. Sulla vicenda troviamo un servizio di TG Venezia del 31 Marzo 2016:

La notizia è dunque vera, ma è bene precisare che il contesto della Pasqua cristiana potrebbe esser stata la base della protesta dei profughi, che secondo La Nuova Venezia erano quasi tutti di fede islamica.

Ulteriori precisazioni. TG Venezia e La Nuova Venezia non parlano di un tricolore stracciato. Quest’ultima racconta quanto segue:

La protesta ha, poi, preso anche altri toni: i migranti se la sarebbero presa anche con la bandiera italiana che i gestori dell’albergo avevano appeso (da un po’ di tempo) all’interno di uno degli spazi comuni. Insomma, la contestazione aveva raggiunto livelli molto alti e minacciava di proseguire a lungo, con conseguenze imprevedibili.

«Prendersela con una bandiera» potrebbe anche semplicemente significare protestare verbalmente perché infastiditi da essa o da ciò che rappresenta. Il discorso si fa più complesso se si vuole interpellare il codice penale:

Art. 292 – (Vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato). – Chiunque vilipende con espressioni ingiuriose la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000. La pena è aumentata da euro 5.000 a euro 10.000 nel caso in cui il medesimo fatto sia commesso in occasione di una pubblica ricorrenza o di una cerimonia ufficiale.

Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni.
Agli effetti della legge penale per bandiera nazionale si intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali.

Non ci è dato sapere, però, come si sia realmente consumato l’oltraggio alla bandiera italiana. Le fonti consultate non parlano di arresti o multe, dunque si può pensare che lo sfogo dei profughi contro il tricolore sia stato di lieve portata.

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