Il 22 gennaio 2016 l’Huffingtonpost pubblica un articolo dal titolo ““Violenze di Colonia? Colpa delle donne, indossavano profumo ed erano mezze nude”. Il commento di un imam della città tedesca“, il quale cita come fonte il Daily Mail:
In un articolo pubblicato dal Daily Mail, si legge che Sami Abu-Yusuf, che nella città guida la moschea di Al Tawhid, ha dichiarato di non essersi affatto stupito delle violenze subite dalle ragazze perché il loro modo di vestirsi non era adeguato.
E ancora:
“Ciò che è successo a Capodanno è colpa delle ragazze, andavano in giro mezze nude e indossavano profumo.“Vestirsi così è come aggiungere benzina sul fuoco, non mi sorprende che gli uomini volessero attaccarle” – avrebbe dichiarato l’Imam a una tv russa, stando a ciò che riporta Breitbart.
L’imam, salafita ed ultra conservatore, ha rilasciato queste sue dichiarazioni ad una televisione russa e in Germania è scattata anche una denuncia da parte di Volker Beck del Partito dei Verdi. Si potrebbe dire che “se l’è cercata”.
Sul tema delle violenze sulle donne, l’accusa “se l’è cercata” non è una novità tra gli ultra conservatori religiosi (e non solo). Basti ricordare anche il volantino del sacerdote di Lerici e l’articolo pubblicato su Pontifex.roma.it nel 2012 dal titolo “Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?” (PDF).
Quante volte vediamo ragazze e anche signore mature circolare per la strada in vestiti provocanti e succinti? Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre, nei cinema, eccetera? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e se poi si arriva anche alla violenza o all’abuso sessuale (lo ribadiamo: roba da mascalzoni), facciano un sano esame di coscienza: “forse questo ce lo siamo cercate anche noi“?
Nonostante l’indignazione provocata dal suo volantino, il sacerdote di Lerici, intervistato in seguito da Repubblica il 27 dicembre 2012, non ritrattò le sue dichiarazioni e piuttosto attaccò duramente la stampa augurando ai giornalisti persino la morte:
Repubblica: Don Piero buongiorno, possiamo parlare un momento del volantino?
Don Piero: “Voi giornalisti siete bugiardi e strumentalizzate ogni cosa, altro che galera ci vorrebbe la pena di morte“.
[…]
Repubblica: Don, sembra di essere in caserma, tra l’altro dicono in paese che lei sia un ex militare.
Don Piero: “Macché militare, non è vero. La verità, invece, è che l’uomo, il maschio, è da sempre violento, non sa trattenere l’istinto, e quindi se la donna lo provoca lui, o almeno molti, tanti, non si sanno controllare“.
Uscendo dalla sfera religiosa, ricordiamo i commenti di certi utenti di fronte al caso della ragazzina che accusò un dipendente del Ministero della Difesa:
Per gli utenti che non comprendono l’articolo, informiamo che da nessuna parte vengono giustificate le parole dell’imam salafita e ultra conservatore, così come da nessuna parte vengono giustificate le dichiarazioni del sacerdote di Lerici e i commenti degli utenti sul caso di Roma. In sostanza, i “bigotti” li troverete ovunque, non è una prerogativa di una singola religione o gruppo.
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