Un tema sicuramente caldo è quello dei due Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Tra le segnalazioni pervenute in questo fine settimana c’è quella riguardante l’articolo pubblicato dal Secoloditalia dal titolo “Il Pd ride dei nostri soldati: alla festa dell’Unità spunta il cocktail “I due marò”“. Ne riportiamo una parte:
Come ricostruisce oggi Libero, il festival del cattivo gusto s’è consumato in quesi giorni alla festa dell’Unità di Milano, dove su un menu alla carta di vini e cocktail è comparsa anche la voce “I due marò”, come da foto. Accanto, peraltro, a un’altra bevanda alcolica chiamata “Il padrino”, altro esempio di cattivo gusto, non solo enogastronomico. Ma i due marò sono in buona, si fa per dire, compagnia anche sul fronte politico, accostati a cocktail che ricordano le Frattocchie, lo “Stai sereno” di Renzi a Letta e lo slogan antieuropeista sui “Figli di troika”. Perfino l’Unità, schiacciata su posizione renziani fino al tappetinismo, si concede il lusso di bacchettare gli organizzatori della festa, che infatti, dopo aver spiegato che quella mostrata era solo una bozza di menu, hanno modificato il cocktail “I due marò” con “El Brando”. Umorismo di sinistra, ad alto livello alcolico, si presume.
La fonte del Secoloditalia è l’articolo pubblicato da LiberoQuotidiano dal titolo “Alla Festa de l’Unità in menù c’è il cocktail “I 2 marò”“. A citare sempre LiberoQuotidiano è stato anche Il Giornale con l’articolo dal titolo “Alla Festa dell’Unità il bar serve “i due marò”“.
Tra una salamella e l’ altra, per rinfrescare il palato, alla Festa dell’ Unità milanese il Pd si beve i due Marò. Accanto a Formigoni, Fassina, Rosy Bindi, Varoufakis e Pisapia, Girone e Latorre sono il piatto (meglio, il bicchiere) forte del menù del “Cheringufo”, il bar gestito dai giovani democratici e allestito nei giardini pubblici di Milano okkupati dalla manifestazione. Nella lista dei cocktail, tra «Patto del Nazareno», «Frattocchie», «#Staisereno», «figlio di Troika» e altre amenità, dopo un giro di tequila di troppo ecco che spunta «2 Marò».
[…]
Così, dopo una bacchettata arrivata direttamente dall’ Unità che la cita come una «scelta discutibile» il chupito sparisce dall’ elenco, sostituito da un enigmatico «el Brando». Una gaffe che poco si addice al tanto curato storytelling renziano. E mente il segretario cittadino non commenta, dal partito provano a metterci una pezza. Spiegano: la foto che gira con il drink incriminato raffigura una bozza di menù mai stampata, mentre nei bicchieri serviti Girone e Latorre non ci sono mai finiti. Insomma, evidentemente si è trattato di uno scherzo da prete di qualche civatiano o qualche cuperliano.
LiberoQuotidiano cita chiaramente nel suo articolo una presunta “bacchettata” dell’Unità all’iniziativa dei ragazzi del chiosco e afferma che ci sia stata una sostituzione del nome dall’elenco dei chupito. Andiamo a vedere dove l’Unità riporta la citazione “scelta discutibile”: si tratta dell’articolo del 26 agosto 2015 dal titolo “Quel renzismo alcolico al bar dei Giovani dem milanesi” pubblicato dal sito Unità.tv in cui si sostiene che i “cocktail” o i “chupiti” sarebbero stati disponibili a partire dal 27 agosto 2015. Ecco il testo:
Il “Cheringufo” propone cocktail che mettono insieme la nouvelle vague democratica con il vetero-comunismo sovietico: dal “Fassinachi?” al “patto del Nazareno” c’è da ridere e da bere per tutti.
INVIATO A MILANO – L’idea è nata in un giro di messaggini su Whatsapp. Come chiamiamo il nostro bar alla festa? Nella capitale morale dell’aperitivo, il punto di partenza è stato quello di richiamarsi al chiringuito, il chioschetto per la vendita di bibite, che qui a Milano – capitale morale dell’aperitivo – è anche il nome di uno storico locale molto frequentato dai giovani.
Ma questi non sono solo giovani, sono anche democratici. E allora il chiringuito diventa in quattro e quattr’otto il Cheringufo, per di più scritto in caratteri pseudo-cirillici. Un misto di vetero-comunismo sovietico e di renzismo spinto che trova la sua massima realizzazione nella lista dei cocktail alcolici (i chupiti), che saranno proposti a partire da domani (“ci mancano ancora un po’ di alcolici…”) dai Giovani dem milanesi che gestiscono lo stand agli avventori della Festa de l’Unità.
Si passa così dal “Novosibirsk” (come la più grande città siberiana) al “Gulag”, passando per il “Frattocchie” e arrivando fino al “Varoufakis” e perfino al “2 marò” (scelta discutibile quest’ultima). Il renzismo alcolico trionfa invece nel “Fassinachi?” (un potente mix di vodka, tequila e rum) e nello “#staisereno”, con quella punta di tabasco (con tequila e sambuca) che brucerà ancora nello stomaco di Enrico Letta. E ci sono anche il “patto del Nazareno” (tra gli ingredienti c’è lo Jagermaister, come a dire “non so perché…”), il “figlio di Troika”, il “te lo dico da amico” dedicato ad Antonio Razzi, il “Formigoni” (con il liquore alla banana e la panna montata) e i para-leghisti “Pontida” e “ruspaaa!”.
In attesa che siano disponibili i cocktail, a visitare il bar dei Gd milanesi è arrivato oggi anche il vicesegretario Lorenzo Guerini, che si è limitato a bere una più sobria birretta, prima di completare il tradizionale giro degli stand.
Il 27 agosto 2015 era già disponibile il chupito “i 2 Marò”? Ecco una foto pubblicata il 27 agosto con l’elenco dei nomi dei “chupiti” venduti al chioschetto dei Giovani Democratici:
Il chupito “i 2 Marò” era effettivamente un’idea dei Giovani Democratici di Milano città, ma da quanto si riscontra fino al 27 agosto 2015 il chioschetto non avrebbe ancora servito i “chupiti” per mancanza di alcolici. È probabile che ci fosse un primo menù, esposto o meno, con quel nome (altrimenti l’Unità non ne avrebbe parlato), ma in seguito (il 27 agosto) sarebbe stato cambiato con il meno polemico “el Brando”.
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