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PRECISAZIONI Il nuovo aereo blu di Renzi resta a terra: nessun pilota sa guidarlo – Bufale.net

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L’interrogazione parlamentare ancora senza risposta

In merito a molte domande si attende ancora la risposta del Governo all’interrogazione parlamentare del deputato Antonio Martino, interrogazione a risposta scritta che è stata annunciata dal parlamentare il 13 novembre 2015:

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
l’Italia dispone per le esigenze di trasporto di Stato di una flotta aerea comprendente elicotteri AW139, turboelica Piaggio P.180, trireattori Dassault Falcon 50 e 900 e bireattori Airbus A319CJ, basati a Ciampino dove sono gestiti dal 31o Stormo dell’Aeronautica militare per conto della Presidenza del Consiglio;
l’Airbus A319 ha una cabina divisa in tre comparti, comprendenti una zona per 40 passeggeri, una cabina presidenziale e una zona lavoro; è dotato di modem-fax, computer, telefoni satellitari; ha un’autonomia sino a 8.500 chilometri pari a 10 ore di volo;
per taluni particolari compiti esiste ulteriormente una flotta di trireattori Falcon gestiti dalla Compagnia aerea italiana, emanazione diretta del Ministero dell’interno;
in anni recenti, nel quadro generale della «spending review», è stata decisa la riduzione della flotta di Stato, in particolare ponendo in vendita nel marzo 2015 i Falcon 900 matricola militare 62171 e 62172 e nell’aprile 2015 l’Airbus A319CJ matricola militare 62174;
nell’ambito della stessa manovra sono stati concentrati presso il 31o stormo i P.180 e gli AW139 prima gestiti da CAI, conseguendo forti efficienze gestionali;
dall’estate 2015 la stampa ha più volte parlato dell’acquisizione di un velivolo Airbus da destinare a trasporto aereo di Stato;
nessun avviso di gara, di qualsiasi genere, risulta sia stato pubblicato, in qualsiasi forma, per l’approvvigionamento in oggetto;
la stampa ha in questi giorni pubblicato immagini che mostrano un quadrireattore Airbus A340-500 verniciato di bianco con scritta Repubblica italiana, del tutto analoga a quella dei velivoli del 31o stormo ma recante l’immatricolazione emiratina A6-EHA;
la stampa ha ulteriormente riferito che il velivolo sarebbe stato acquisito in leasing;
l’immatricolazione A6-EHA corrisponde all’esemplare con numero di costruzione 748, munito di motori Rolls-Royce Trent 531, che ha fatto il primo volo il 30 marzo 2006 con l’immatricolazione F-WWTS ed è stato quindi consegnato alla compagnia Etihad, che lo ha utilizzato sino all’ottobre 2015;
l’Airbus A340 è un aereo con peso massimo al decollo di 372 tonnellate, con capacità da 313 a 375 passeggeri; ciò ne farà l’aereo più grande mai utilizzato dalle forze armate italiane;
l’aeroporto di Ciampino dispone di una sola pista di 2.200 metri, mentre il decollo al peso massimo dell’A340, necessario per conseguirne l’autonomia, richiede una pista di 3.050 metri;
nel novembre 2011 Airbus ha annunciato la fine della produzione di tutte le versioni dell’A340, che aveva riscontrato scarso successo commerciale, con appena 377 esemplari costruiti in 20 anni;
la versione A340-500 è stata costruita in soli 34 esemplari;
nessuna compagnia aerea italiana utilizza o ha utilizzato l’Airbus A340 o i motori RollsRoyce Trent, per i quali dunque non esistono nel Paese infrastrutture tecniche o di supporto;
le testate specializzate Aviation Week & Space Technology e Flightglobal hanno segnalato, sin dall’estate 2013, il ritiro anticipato dal servizio degli A340 da parte delle compagnie arabe a causa degli alti costi operativi e degli elevati consumi di carburante;
sempre secondo la stampa specializzata, a sostegno delle vendite Airbus avrebbe offerto alle compagnie la garanzia di riacquisto;
il prezzo degli A340 usati sarebbe in forte calo –:
a quale esigenza corrisponda l’ampliamento della flotta di Stato, in marcato contrasto con la tendenza dei precedenti Governi e con la linea di doveroso rigore imposta dalla situazione economica;
quante volte negli ultimi 10 anni siano state effettivamente svolte missioni di trasporto di Stato a lunghissimo raggio e contemporanea fortissima capacità;
quali alternative siano state valutate per soddisfare l’eventuale esigenza, ivi compresa la possibilità di adattare con kit di rapida installazione i Boeing KC-767A dell’Aeronautica militare, in grado di portare oltre 190 passeggeri ad oltre 12.000 chilometri;
quale procedura sia stata seguita per scegliere il tipo di velivolo, in particolare riguardo all’opportunità di introdurre un tipo di velivolo non presente nelle flotte civili e militari italiane, al contrario di quanto avvenuto con i precedenti tipi utilizzati in analogo ruolo;
se siano stati acquisiti i pareri degli enti di aeronavigabilità (preposti, tra l’altro, all’iscrizione sul registro italiano) e degli operatori;
una volta scelto l’A340, come siano stati individuati l’esemplare da acquisire, il fornitore, la modalità contrattuale;
se il fornitore sia la compagnia Etihad, ultimo utilizzatore del velivolo, oppure il costruttore Airbus (o società finanziaria a esso collegata, o intermediario finanziario, o altre modalità);
se sia stato calcolato il costo complessivo dell’operazione (comprensivo, a titolo esemplificativo, dei costi di addestramento e supporto) e quale esso sia;
quali siano stati i costi per l’adattamento al ruolo di trasporto di Stato, e se essi siano compresi o aggiuntivi al canone di noleggio; come questi incidano sulle condizioni contrattuali, ivi compresa la possibilità di recedere, ed a quali condizioni, qualora i costi si dimostrassero eccessivi o l’esigenza sovrastimata;
quali siano i costi previsti per il mantenimento delle abilitazioni di un sufficiente numero di equipaggi, stante la prevedibile bassa utilizzazione di un aereo tanto specializzato;
quali dotazioni specifiche, già presenti sulla flotta nazionale, per il trasporto di Stato siano state introdotte, anche ai fini della «security» delle personalità trasportate e della doverosa riservatezza delle comunicazioni ufficiali durante i lunghi voli;
quale sia l’arco temporale del contratto, e se all’interno di questo non risulti più conveniente l’acquisto diretto, stante anche il basso valore residuo dei velivoli non più in produzione; in subordine, se il contratto di noleggio comprenda l’opzione di acquisto e con quali tutele per l’interesse dell’amministrazione;
da dove si intenda far operare il velivolo, attese le insufficienti dimensioni dell’aeroporto di Ciampino, e quindi quali costi comporterebbe basare il velivolo in uno scalo civile quale Fiumicino, anche in termini di sicurezza, distanza dalla base del 31o stormo, manutenzione di linea.
(4-11123)

Attendiamo i soliti tempi tecnici per le risposte alle interrogazioni parlamentari a risposta scritta.

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