Ci segnalano questo post che in realtà risale ad oltre un anno fa, aprile 2016:
I casi sono TRE:
– o è alto 7 metri
– o cammina sulle acque come Mose’
– o ci stanno tirando per i fondelli.
Il caso è molto controverso. Il post (archive.is) pubblicato da Giuseppe Bracchi, che fa parte del direttivo della Lega Nord di Brescia, risulta in realtà una copia (o forse è proprio lo stesso) di quello che all’epoca ripubblicò su Twitter il Coisp, ovvero il Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forza di polizia:
All’epoca esplose un polverone per motivi piuttosto ovvi, e La Repubblica ricostruì nel suo pezzo in maniera dettagliata cos’è il Coisp, le polemiche nate e varie dichiarazioni, oltre a pubblicare il video da cui è stata tratta l’immagine. Dalla didascalia del fermo-immagine:
Un fermo immagine dal video girato dalla guardia costiera turca. Si distingue chiaramente il ragazzo su cui il Co.I.S. P. ha costruito la tesi del “complotto”
Sul suo account Twitter ufficiale il Co.I.S.P., Sindacato di Polizia, pubblica un’immagine che circola da mesi sui social network, utilizzata da chi vuol far credere che le drammatiche immagini dei naufragi dei migranti siano frutto di una “propaganda mediatica”. La foto documenta il naufragio di un’imbarcazione avvenuto nel Mare Egeo a dicembre 2015, a causa del quale hanno perso la vita almeno quattro bambini. Il Co.I.S.P. riprende la tesi di chi, nello scatto, ha notato un ragazzo che non sembra in difficoltà come i suoi sfortunati compagni di viaggio. E su questa disparità costruisce un sarcasmo che ha indignato non pochi utenti: “I casi sono tre – si legge nella dida della foto -. O è alto 7 metri, o cammina sulle acque come Mosè, o ci stanno tirando per i fondelli”. L’immagine invece corrisponde al vero, come testimonia anche un video girato dalla guardia costiera turca che ha effettuato le operazioni di soccorso: quel giorno sono stati messi in salvo 60 siriani.
Il Coisp precisò comunque che il testo della didascalia non era opera del sindacato, che si era limitato a pubblicare, di suo, un “il naufragio…”. Questo è ben chiaro dal tweet originale. Successivamente vennero rilasciate alcune dichiarazioni a Quotidiano.Net, in cui il Coisp specificò che non c’era nessun intento sarcastico dietro.
In ogni caso, per quanto riguarda la foto in sé, dal video riportato su La Repubblica viene fermata e ingrandita l’immagine nel finale. L’uomo accusato di essere “alto 7 metri” risulta effettivamente innalzarsi rispetto agli altri, ma oltre al fatto che l’immagine di Facebook è storta (il video mostra chiaramente l’angolazione della linea dell’orizzonte, che viene invece tagliata nel fermo-immagine, dando una falsa prospettiva), l’uomo si sta chiaramente afferrando ad un altro uomo, probabilmente perché senza giubbotto di salvataggio:
In più, Mosè non era quello che apriva le acque?
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