PRECISAZIONI Il candidato alle Presidenziali USA Vermin Supreme – bufale.net
Comincia ad affacciarsi anche sui nostri social la curiosa figura di Vermin Supreme (Supremo Mascalzone o Suprema Carogna, con un gioco di parole che vede Vermin potersi usare sia per identificare il “mascalzone” che ratti o altri animali infestanti), un candidato alle Primarie Democratiche nello stato del Massachusetts.
La sua piattaforma politica si presenta peculiare come l’aspetto con cui si presenta al pubblico: egli sembra basare tutta la sua politica sulla economia dei pony, promettendo di riavviare l’economia mondiale e regalare un pony ad ogni cittadino americano, viaggiare indietro nel tempo per sconfiggere l’ISIS e salvare l’umanità dall’Apocalisse Zombie.
Con la sua barba da profeta, un vecchio stivale al posto del cappello ed abiti da Homeless Vermin Supreme si affaccia a diventare il simbolo di una politica allo sfascio ed al degrado. O no?
In realtà Vermin Supreme è il nome d’arte di un artista concettuale che preferisce restare anonimo, listato sull’IMDb (Internet Movie Database) e detentore di una pagina su Wikipedia.
Lo scanzonato personaggio politico (presente anche su Facebook ) è in realtà uno scanzonato attore che, come l’assai simile Sacha Baron Coen di Borat, ha costruito intorno a se un personaggio politico parodistico che continua a ripresentarsi alle primarie statunitensi, turno dopo turno, con lo slogan “A vote for me is a vote truly wasted.” (Un voto per me è un voto sprecato) allo scopo di criticare la futilità del sistema politico attuale.
Insoddisfatto dalla vita politica nazionale, ritenendo parimenti insufficienti i programmi dei Democratici e dei Repubblicani, Supreme (che ha cambiato legalmente il suo nome per mantenere il mistero) si oppone sia alla politica tradizionalmente di sinistra, da lui ritenuta contraria al bisogno di stabilità, che alla politica Repubblicana, da lui ritenuta incapace di provvedere davvero ai bisogni dei più poveri. Troppo anarchico persino per l’anarchia, Vermin Supreme ha cominciato ad esprimere il suo dissenso presentandosi in tutte le primarie dal 2004 ad oggi, rendendole oggetto di film documentario e discussioni su quanto, a suo dire, il sistema elettorale vada riformato alle sue radici.
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