Un nostro contatto ci ha segnalato il seguente articolo, tratto dal FATO Quotidiano, parodia del noto Fatto Quotidiano, il quale però sembra aver abbandonato la vena parodistica per dedicarsi al filone delle cose che i media ci nascondono. E ci espone una tecnica per la cura dei tumori finalmente arrivata in Italia:
Presso l’Irst è stato inaugurato un nuovo macchinario che permette attraverso l’emissione di ultrasuoni ad altissima intensità, l’espulsione delle cellule malate dal cancro.
Si tratta di una sorta di “super risonanza” magnetica, che se avrà esiti positivi in fase di sperimentazione, potrebbe essere introdotta entro pochissimo tempo anche in Italia.
Il direttore scientifico dell’Ircs, Dino Amadori, si dice entusiasta del progetto che consentirà attraverso il meccanismo della super risonanza di individuare i danni procurati al fegato dai farmaci chemioterapici e così sarà possibile l’espulsione di metastasi dalle ossa. Si tratta di una ricerca unica al mondo.
Grazie a questo strumento innovativo chiamato Rm 3Tesla con sistema Hifu (High-Intensity Focused Ultrasound), sarà possibile “bruciare” il tumore”in un’area definita e limitata pianificando e monitorando in tempo reale l’andamento del trattamento. Come spiega il direttore Amadori “Si tratta di una tecnica meno invasiva e più tollerabile, senza gli effetti collaterali negativi della chemio e della radioterapia”. Ad Aprile partirà finalmente la sperimentazione di questo super macchinario.
La particolarità di questo strumento, come spiega il direttore dell’Ircs, è: “avere una potenza doppia rispetto alla risonanza standard che permette di vedere lesioni tumorali di solo un millimetro quando in genere sotto i 5 millimetri non sono monitoratili, inoltre l’innovativo macchinario è in grado di registrare gli aspetti di funzionamento degli organi e si potranno vedere anche le reazioni delle diverse aree al dolore e se ne potrà monitorare l’intensità. Ciò ci consentirà di curarlo meglio”.
La notizia risulta manipolata nei suoi effetti costitutivi: in primo luogo perché, come sempre in questi casi, il nostro viralizzatore per svecchiare la notizia ne ha alterato la data.
La sperimentazione, ricorda TGCom, è partita a Marzo del 2015, con sperimentazione su pazienti a partire dall’Aprile di quell’anno, e sino da allora fu precisato come:
Da un ricerca tutta italiana arriva una nuova speranza per contrastare il cancro. L’Istituto scientifico romagnolo per la cura dei tumori (Irst) ha inaugurato un nuovo macchinario in grado di “bruciare” le cellule tumorali con precisione emettendo ultrasuoni ad altissima intensità. Una sorta di “super risonanza” magnetica che nei prossimi tre anni sarà oggetto di sperimentazione per verificarne l’accuratezza diagnostica e la sicurezza.
Come ricordammo inoltre in un articolo dell’epoca, dal piglio più sensazionalista e quindi finito in disinformazione e non in precisazioni come questo, la Termoablazione è lontana dall’essere una tecnica nuova e sconosciuta, bensì è una tecnica applicata ed applicabile ad un contenuto numero di tumori.
Ci dimentichiamo infatti che sotto la parola ombrello tumore o cancro si nascondono centinaia di patologie oncologiche caratterizzate da prognosi, effetti e modalità di cura radicalmente diverse
Diagnosi “al millimetro” – La Risonanza Magnetica è un esame diagnostico che, sfruttando campi magnetici e onde di radiofrequenza, permette di ottenere immagini anatomiche ad alta risoluzione dell’interno del corpo. Grazie alla sua estrema precisione e all’assenza quasi totale di effetti collaterali, la Risonanza Magnetica si è conquistata negli ultimi anni un ruolo di primaria importanza nella diagnosi di numerosissime malattie, tra cui quelle oncologiche. Il modello che IRST IRCCS ha acquisito rappresenta una tra le ultime e più potenti evoluzioni di questa metodologia diagnostica. Grazie alla combinazione di innovative tecnologie e alla potenza del segnale emesso, la nuova RMN 3T consentirà esami più precisi (sarà possibile analizzare strutture anatomiche della grandezza di un millimetro) e veloci offrendo un evidente beneficio sia per i pazienti (anche quelli con caratteristiche anatomiche e patologiche complesse) sia per l’organizzazione sanitaria che potrà così assicurare un maggior numero di esami in modo più rapido. La nuova Risonanza consentirà una visualizzazione in 3D degli organi molto dettagliata sia dal punto di vista morfologico sia funzionale. Attraverso la scelta degli impulsi e definito il set di parametri si potranno mettere in evidenza tessuti differenti (grasso, vasi, tumori etc). Tra gli aspetti connessi al comfort si evidenzia l’ampia apertura del tunnel all’interno del quale il paziente svolge l’esame, aspetto che rende questo sistema un’ottima soluzione per chi soffre di claustrofobia.
Il calore degli ultrasuoni per distruggere i tumori – Le potenzialità della RMN trovano accento ulteriore abbinate a un sofisticato sistema per la termo ablazione delle lesioni cancerose, tecnica detta High-Intensity Focused Ultrasound, HIFU. Il principio alla base della metodica sperimentale HIFU (sarà installata in IRST ad aprile) è quello di produrre ultrasuoni focalizzati ad alta intensità indirizzati in un’area definita e limitata, con lo scopo di determinare la necrosi del tessuto patologico per termo-ablazione ovvero, letteralmente, bruciandolo. Riuscendo a misurare i cambiamenti di temperatura nei tessuti all’interno del corpo è, infatti, possibile pianificare e monitorare in tempo reale l’andamento di questo tipo di trattamento. Il sistema offre ai pazienti la possibilità di sottoporsi a questo nuovo trattamento non invasivo, più tollerabile e senza gli effetti collaterali negativi della chemio e della radioterapia e dare un’opzione terapeutica a coloro che non possono sottoporsi ad altre tipologie di trattamento.
Un piano di ricerca unico nel panorama internazionale – In base all’ambizioso progetto di collaborazione per la ricerca clinica stilato con il produttore del sistema (Philips), nell’arco del prossimo triennio, i professionisti IRST saranno impegnati nello studio e validazione della Risonanza Magnetica 3 Tesla e delle numerose potenziali applicazioni dell’HIFU. Tre i progetti già oggi definiti. Due attengono la RMN – il primo riguarda la valutazione dell’accuratezza diagnostica, sicurezza, tollerabilità, comfort e costo-efficacia di questo tipo d’indagine nell’ambito della valutazione dell’health technology assessment dell’apparecchiatura; il secondo, il ruolo della RMN 3 Tesla nell’individuare i danni procurati al fegato dai farmaci chemioterapici – uno concerne, invece, l’HIFU, in particolare l’utilizzo degli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità nel trattamento del dolore da metastasi ossee da tumori solidi. In via di definizione, sempre in ambito d’impiego HIFU, protocolli per il trattamento riduttivo di fibromi uterini (tumori benigni del basso ventre) e loro estensione anche ad altre lesioni primitive o metastatiche nei tessuti molli (una produzione clinico-scientifica, quest’ultima, che per impegno e prospettive trova pari solo nel percorso intrapreso in campo pediatrico dal Children’s Research Institute di Washington DC, Stati Uniti), prostata (in questo ambito l’azienda, inoltre, sta sviluppando un dispositivo per l’HIFU transuretrale: un trasduttore alloggiato in una sonda che, attraverso l’uretra, sarà collocato nelle prossimità del tumore). Altre applicazioni oggetto di studi saranno i tumori epatici (primitivi e secondari), i tumori al rene e al seno.
Sostanzialmente la ricerca ancora in corso ha due binari:
1. Usare gli effetti di strumenti più sensibili per una diagnosi precoce del tumore
2. Valutare la possibilità di usare la Termoablazione su determinate casistiche e tipologie di tumori ben specificati nella proposta.
Non tutti i tumori dunque, e non siamo alla Risonanza che brucia le cellule del Cancro.
Ma è bene seguire questa promettente sperimentazione.
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