Ci segnalano un articolo pubblicato il 24 agosto 2017 su Diretta News 24:
La storia raccontata al Gazzettino da una donna, esasperata dalla povertà, ha dell’incredibile. A Majano, in provincia di Udine, una famiglia in gravissime difficoltà si è rivolta al parroco per chiedere in affitto una canonica ora in disuso, per far fronte allo sfratto esecutivo che dovrà fronteggiare tra qualche giorno. Ma c’è un problema. In questi giorni il sindaco e la Caritas si incontreranno per discutere proprio di quella canonica come possibile luogo per accogliere 15 migranti in arrivo nel Paese.
Si tratta di una famiglia con a carico due bambini piccoli, loro madre è anche malata ed ha bisogno di costanti cure. La famiglia friulana, l’8 agosto, ha chiesto aiuto al prete della parrocchia di Majano, sperando di poter ottenere un tetto sopra la testa prima di essere sfrattati a settembre.
“Fra poche settimane saremo su una strada. Ci dispiace disturbarla. Ma abbiamo saputo che la canonica di Comerzo è in fase di ristrutturazione – dice la moglie, di cui omettiamo il nome, a tutela dei minori, anche se la donna vuole rendere pubblica la sua identità, perché è esasperata -; abbiamo due figli piccoli. Io sono affetta da numerose patologie degenerative e ho fatto richiesta di invalidità civile. Prego ogni giorno che dalla sommatoria di tante disgrazie possa scaturire una piccola pensione di invalidità“. Domani sera, però, è in programma un incontro tra il sindaco di Majano e la Caritas Diocesana di Udine, che vorrebbe piazzare nella canonica della frazione di Comerzo (la stessa richiesta dalla famiglia) circa 15 migranti.“In alternativa, mio marito è disposto a vendere un rene – continua la donna, di cui il Gazzettino non rivela l’identità per proteggere i due minori – Abbiamo anche chiesto un prestito ma, a causa di un contratto di solidarietà che ha mio marito in una azienda, non possiamo ottenerlo. La canonica di Comerzo è ideale per le nostre esigenze: possiamo pagare 350 euro al mese di affitto. Abbiamo bussato a tante porte proponendo questo importo ma nessuno ci ha detto di sì, nonostante l’abbondanza di immobili liberi. Ci siamo rivolti anche ai servizi sociali del Comune e a una associazione che si occupa di casi come il nostro. Nulla“.
Ecco quindi l’idea della canonica che però sarebbe di fatto già occupata. Come finirà? Il caso è già diventato politico, con Forza Nuova che si è dichiarata pronta a dare battaglia.
Oltre al Gazzettino, troviamo riscontro su TGCom24 e Il Giornale. Nelle fonti consultate non è riportata la risposta di don Emmanuel Runditse. La donna, intervistata da TGCom24 in un servizio pubblicato il 23 agosto, afferma che il sacerdote abbia risposto dicendo che non vi sono canoniche disponibili. La famiglia ha così scoperto che la canonica di Comerzo presso la quale hanno chiesto domicilio con la raccomandata inviata al parroco, è in fase di ristrutturazione per un uso destinato all’ospitalità di circa 15 profughi. Sul Secolo d’Italia, nella giornata di oggi – 24 agosto – leggiamo che verrà convocata una riunione chiesta da don Luigi Gloazzo, direttore dell’Arcidiocesi di Udine.
La situazione della famiglia in cerca di una casa non è passata inosservata. A tal proposito si è espresso l’onorevole di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto:
Troviamo conferma anche sul Corriere, che riporta un altro dettaglio presente nelle altre fonti:
Alternative? Nella lettera ne vengono menzionate due: «Mio marito è disposto a vendere un rene» e «un faccendiere ci ha proposto allora uno sbarco a Lampedusa partendo dalla Libia: ci racconta che alcuni anni fa, una donna di Majano si è aggregata a dei profughi e ora vive sotto false generalità nel Regno Unito».
Non possiamo confermare se la proposta del faccendiere sia reale. Nelle ultime ore sono comparsi degli aggiornamenti sui quotidiani locali. Diario di Udine, Udine Today e Today riportano una risposta dell’amministrazione comunale, che ha deciso di farsi carico della situazione della famiglia in grave difficoltà tramite i servizi sociali, facendo sapere che non verrà abbandonata né ora né in futuro. Lo sfratto esecutivo è previsto per il 26 settembre.
Non è ancora dato sapere quanto sia emerso dalla riunione tenutasi oggi con la Caritas, ma il Comune sta finalmente muovendosi per tutelare la famiglia. Parliamo di precisazioni, dunque, perché il titolo di DirettaNews24 è costruito in base a conclusioni affrettate. Fino alle 16:58 del 23 agosto (orario di pubblicazione del Secolo d’Italia) la risposta del prete non era ancora nota, difatti viene data da TGCom24 nella stessa data ma alle 18:57.
Ad annunciare l’avvenuta presa in carico dell’amministrazione comunale è stata la redazione di UdineToday questa mattina alle 9:50.
È dunque vero che una famiglia prossima allo sfratto abbia chiesto l’ausilio del parroco per avere domicilio presso la canonica, ed è altrettanto vero che tale canonica fosse già messa destinata ad un prossimo arrivo di 15 richiedenti asilo. Tuttavia, come già ribadito, la famiglia verrà assistita dai servizi sociali e non resterà senza abitazione.
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