Secondo Voxnews la famiglia di Pamela Mastropietro avrebbe condannato l’iniziativa Magliette Rosse, affermando che l’iniziativa fosse messa in atto dai complici dell’omicidio della povera ragazza. L’articolo è stato pubblicato l’8 luglio 2018:
La famiglia di Pamela interviene sulla triste manifestazione sponsorizzata da Boldrini.
Lo fa per bocca di Marco Valerio Verni, zio di Pamela, che attacca le magliette rosse, iniziativa promossa da Libera e Gruppo Abele, Arci, Legambiente, Anpi e dal giornalista Francesco Viviano. Una compagnia di giro oscena e bizzarra.
Una manifestazione alla quale solo poche migliaia di disperati hanno deciso di rispondere all’appello “Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità” indossandone una ieri, sabato 7 luglio.
Valerio Verni ha risposto con un video nel quale si mostra con indosso una maglietta nera: “Il motivo non è solo che trovo questo colore molto bello ed elegante – dice l’avvocato nel video – ma anche che questo colore spesso viene associato a colori terrorizzanti proprio come terrorizzante è il presente che gli ultimi governi che si sono succeduti fino a pochi anni fa ci hanno lasciato in eredità”.
“Il vero motivo di questo messaggio però – spiega – è la risposta che io vorrei dare a qualche benpensante che in questi giorni ha indossato una maglietta rossa contro la presunta emorragia di umanità provocata dalla nuova politica italiana in tema di gestione dei flussi migratori. A queste persone vorrei rispondere che di rosso a me viene in mente solo il colore del sangue versato da una ragazzina di 18 anni uccisa e fatta a pezzi. Ecco, dietro a questo omicidio c’è in effetti una barbara politica migratoria che fino ad oggi è servita solo ad arricchire alcune persone ed alcune organizzazioni criminali. Dov’eravate quando Pamela è stata uccisa in quel modo? Perché non avete indossato anche in quella occasione una maglietta rossa?”
“Solo un senso di pudore e di rispetto per mia nipote” conclude Verni “mi impedisce di postare le foto (vere, non finte come amate fare qualche volta voi) del suo cadavere che, lo ricordo, è stato depezzato (ossia tagliato a pezzi), disarticolato (avete presente quando mangiate un pollo, cercando di disarticolarne le ossa?), scuoiato (gli hanno levato la pelle), lavato con la varechina, messo in due trolley e abbandonato sulla strada”.
In chiusura dell’articolo viene riportato il video di Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro e avvocato:
Voxnews riprende il contenuto di Picchio News e fa riferimento alla campagna Magliette Rosse messa in atto durante la giornata del 7 luglio e organizzata da Don Luigi Ciotti – presidente di Libera – Legambiente, Arci e Anpi. Numerose sono state le adesioni, da Roberto Saviano a Laura Boldrini, insieme a tante polemiche anche, direttamente, dallo stesso mondo della politica.
Marco Valerio Verni ha dunque postato una video-risposta sul proprio profilo Facebook, e ha esposto il suo punto di vista. Non pronuncia, però, la frase “Complici di chi l’ha uccisa” quando parla delle Magliette Rosse, bensì sostiene che dietro il brutale assassinio di Pamela Mastropietro ci sia «una politica criminale migratoria». Ancora, a schierarsi contro Magliette Rosse non è l’intera famiglia di Pamela, – come intende Voxnews nel titolo – ma solo suo zio.
Non è dato sapere se Verni parlasse anche a nome della famiglia, né se la stessa famiglia abbia espresso un proprio pensiero su Magliette Rosse. Parliamo di precisazioni, dunque, perché Verni non ha mai accusato Magliette Rosse di essere complici della morte della nipote, e per sottolineare che – per il momento – non si trovano le posizioni dell’intera famiglia di Pamela.
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