Ci segnalano il seguente post:
Questa é una famiglia Italiana di Cosenza che é costretta a vivere in macchina perché lo stato gli ha preso la casa.
Condividete grazie!
Ci sono due occasioni in cui usiamo il tag precisazioni: quando una notizia è reale ma alterata in qualche suo dettaglio, o quando sono intervenuti aggiornamenti tali da mutare la situazione fotografata nella prima condivisione.
Ed in questo caso, per fortuna, ricadiamo nel secondo caso.
Della vicenda si era inizialmente occupato il portale Iacchité nel gennaio 2016, invocando una soluzione per il dramma delle famiglie.
Soluzione che non è tardata ad arrivare (come invero indicato in uno dei commenti al post che abbiamo indicato), che lo stesso portale ha fornito:
Poche ore dopo il nostro articolo sulla famiglia di via Rivocati che, ormai da sette giorni, viveva nella propria auto, sono sopraggiunte le Forze dell’ordine e alcuni incaricati dei servizi sociali.
La soluzione proposta alla famiglia è stata quella di dare ospitalità alla madre insieme ai due figli minorenni presso l’Istituto delle Vergini e al padre nell’ex Oasi Francescana. Tuttavia un’altra famiglia conoscente si è fatta avanti, concedendo di ospitare la famiglia di via Rivocati per questa notte, nella propria abitazione.
Domani la famiglia è stata convocata presso l’ufficio della dottoressa Misasi per trovare una soluzione definitiva al problema. L’emergenza comunque è scongiurata.
Vogliamo sottolineare che, nella nostra verifica di questa mattina, non ci siamo curati minimamente di sapere di che nazionalità fosse la famiglia, da dove provenisse e se fosse stata beneficiaria o no del contributo ai rom, ecc. Non abbiamo chiesto documenti, non tocca a noi farlo. Quello che abbiamo voluto mettere in evidenza è l’emergenza di una famiglia con due bimbi piccoli che non ha dimora e vive in un’auto.
I veri protagonisti sono proprio loro, i piccoli figli. Indipendentemente dal fatto che siano stranieri o no, non è concepibile che trascorrano notti in strada. L’amministrazione ha il dovere di vigilare ed evitare che accada ciò, anche se non sono italiani (come ha fatto questa sera).
In una società civile ed avanzata nessuno può essere escluso, tutti siamo essere umani e chi di competenza ha il dovere d’intervenire e togliere dalla strada due minorenni.
Contrari o favorevoli a quanto vi abbiamo mostrato, i bambini sono anime innocenti e non meritano di vivere una vita di povertà e di miseria, qualunque sia la loro nazionalità e qualunque sia la colpa o la mancanza dei loro genitori.
Non possiamo che concordare con quanto affermato dal portale, parola per parola.
Siamo rasserenati dal fatto che, a poche ore dall’iniziale segnalazione, il dramma umano di quella famiglia si sia risolto, e vorremmo che anche la pronta risoluzione da parte dei servizi sociali avesse ampio risalto, perché quando le istituzioni funzionano è sempre un’ottima notizia. Per tutti.
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