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Con la didascalia:
Condividete in massa! SPUTTANIAMO LA FORNERO!
Non una fonte, non una contestualizzazione, niente, se non la facile leva dell’indignazione. Per questa affermazione bisogna andare lontano. È il 2013, e Linkiesta titolava così un suo pezzo: «Gli italiani? Costano troppo e sono poco produttivi»:
È un’Elsa Fornero che si esprime a tutto tondo, con spunti critici ma anche di mea culpa, quella che parla della sua esperienza al dicastero dell’Economia durante il Governo Monti su Class CNBC e Class TV. «Nonostante il grande carico di sofferenza sento ancora l’orgoglio di essere appartenuta al governo Monti», dice l’ex ministro che non lesina critiche: «Se mi chiede se mi hanno lasciata da sola, non posso certamente dire il contrario, era facile criticare un governo senza appartenenza politica, Mario Monti era molto impegnato come tutti noi. Abbiamo scontato nel nostro operato assenza di risorse e credo che anche l’attuale governo avrà i medesimi problemi». Per quanto riguarda la riforma del lavoro, «sono d’accordo con il ministro Giovannini che vada modificata, nessuna norma nasce perfetta, si fanno esperimenti».
E sugli esodati? «L’Inps non ha alcun diritto di rispondere in modo soggettivo su questo tema. Se una persona è stata riconosciuta come salvaguardata non c’è nessuno, nemmeno ai vertici, che possa dare un’opinione diversa. Se non si adegua ritengo debbano esserci delle sanzioni», ha continuato la Fornero, che ammette come quella degli esodati non sia una situazione che aveva previsto e di cui possa dire di andare orgogliosa. «Abbiamo salvaguardato 130 mila esodati, su tutti gli altri non mi posso esprimere, spero che il nuovo governo trovi la copertura finanziaria». Un commento anche sull’ipotesi di accorciare il tempo di rinnovo dei contratti a tempo determinato: «Non credo sia un buon servizio né al lavoratore né all’impresa, non aiuta la produttività». Infine, una considerazione generale sui lavoratori italiani: «Costano troppo e sono poco produttivi», ha affermato l’ex ministro.
A fine articolo, viene inserita l’intervista video fatta durante il programma Punto e a capo di Class Tv, che Linkiesta ha usato come fonte:
Nello stralcio di intervista, non viene riportata la frase dell’ex ministro del lavoro Elsa Fornero. Il video però è stato tagliato, come dimostra il fatto che sul canale di Class Tv Punto e a capo si trova un altro pezzo:
Il commento è arrivato dopo l’infelice uscita della Fornero che tutti ricordano, quando, ancora ministro, ha definito i ragazzi choosy (Corriere della Sera). Sempre mesi prima, aveva definito il lavoro non un diritto, cozzando direttamente contro la stessa Costituzione:
«Stiamo cercando di proteggere le persone, non i loro posti – ha detto Fornero -. L’attitudine delle persone deve cambiare. Il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio». (Fonte: Corriere della Sera)
Ne parlava anche Sky Tg24:
Rimane il fatto che un post basato sulla facile indignazione, decontestualizzato e ripescato a 4 anni di distanza non serva a niente e a nessuno, se non a chi lo ha creato e lo diffonde per portare alle stelle le proprie visualizzazioni.
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