PRECISAZIONI Donald Trump “top economist”, parola di Google – bufale.net

Sta facendo il giro del mondo una “notizia” relativa al candidato presidenziale USA Donald Trump.

Sostanzialmente la breve nota del Business Insider esprime sorpresa riguardo al fatto che, cercando con le parole chiave top economist, Donald Trump appaia non solo consistentemente tra i primi posti, ma scavalchi nomi come Stigliz o addirittura Adam Smith

La doglianza non tiene conto di un fenomeno chiamato Google Bombing, da noi già affrontato in passato ed esplicato da Google.

People have asked about how we feel about Googlebombs, and we have talked about them in the past. Because these pranks are normally for phrases that are well off the beaten path, they haven’t been a very high priority for us. But over time, we’ve seen more people assume that they are Google’s opinion, or that Google has hand-coded the results for these Googlebombed queries. That’s not true, and it seemed like it was worth trying to correct that misperception. So a few of us who work here got together and came up with an algorithm that minimizes the impact of many Googlebombs.

Ci hanno chiesto cosa ne pensiamo delle Googlebomb, e ne abbiamo già parlato in passato [NdTraduttore: il riferimento è ad un Googlebomb avente come vittima l’allora presidente George Bush]. Siccome questi scherzi riguardano normalmente frasi che non sarebbero ricercate in modo comune non sono mai state di elevata priorità per noi. Ma nel tempo ci siamo resi conto che sempre più persone attribuivano tali opinioni a Google, o che Google avesse inserito manualmente tali risultati nelle ricerche vittime di Googlebomb. Non è vero, ed abbiamo ritenuto necessario correggere questo errore. Così alcuni di noi hanno pensato ad un algorimo per ridurre l’impatto di molte Googlebomb.

The next natural question to ask is “Why doesn’t Google just edit these search results by hand?” To answer that, you need to know a little bit about how Google works. When we’re faced with a bad search result or a relevance problem, our first instinct is to look for an automatic way to solve the problem instead of trying to fix a particular search by hand. Algorithms are great because they scale well: computers can process lots of data very fast, and robust algorithms often work well in many different languages. That’s what we did in this case, and the extra effort to find a good algorithm helps detect Googlebombs in many different languages. We wouldn’t claim that this change handles every prank that someone has attempted. But if you are aware of other potential Googlebombs, we are happy to hear feedback in our Google Web Search Help Group.

La domanda successiva, naturalmente, è “Ma perché Google non interviene modificando i risultati a mano?” Per rispondere, dovete capire come funziona Google. Quando siamo di fronte ad una ricerca maligna o un problem di rilevanza, il nostro primo istinto è cercare di trovare un sistema di riparazione automatico anziché riparare quella ricerca a mano. Gli algoritmi funzionano bene perché lavorano in scala: i computer possono analizzare grandi quantità di dati molto velocemente, ed algoritmi solidi lavorano in molte lingue diverse. Ciò è quello che abbiamo fatto, e lo sforzo extra sarà trovare un buon algoritmo che identificherà le Googlebomb in molte lingue diverse. Non osiamo dichiarare che questi cambiamenti gestiranno ogni beffa mai tentata. Ma se siete a conoscenza di altre Googlebombs, vi preghiamo di comunicarcelo nel Gruppo di Supporto di Google Search.

Una Googlebomb è un evento, nato per scherzo o per semplice casualità (in questo caso saremmo portati ad affermare per semplice casualità) in cui, ripetendo più volte una determinata ricerca con determinte parole chiave da parte di più persone, l’algoritmo automatico di Google è portato a ritenere che un dato richiesto più volte debba avere un fondo di verità, e considerarlo un elemento valido.

Nel nostro link precedente abbiamo elencato molte Google Bomb, risolte manualmente, in danno di personaggi famosi. A tutt’oggi invece cercando con le parole chiave odio quando un Google, o meglio il suo algoritmo ammaestrato una Google Bomb per volta, restituisce risultati quantomeno bizzarri…

Odio quando un velociraptor in bicletta
Odio quando un dinosauro mi lancia banane
Odio quando un talebano spara in casa mia mentre…

Di cui uno è la traduzione di una Googlebomb inglese

I hate when voldemort uses my shampoo without asking
I hate when i’m studying and a velociraptor throws bananas at me
i hate when i walk outside and someone randomly throws a fridge at me

Traducibili in

Odio quando Volemort usa il mio shampoo senza permesso
Odio quando sto studiando ed un velociraptor mi lancia addosso delle banane
Odio quando sto passeggiando e qualcuno mi tira un frigorifero senza motivo

Sostanzialmente, una ricerca ripetuta più volte entrerà nel novero dei suggerimenti.

Tornando a Donald Trump abbiamo due ipotesi possibili: la mano di un numero di burloni oppure, semplicemente, essendo Donald Trump un personaggio del mondo dell’economia assurto alla cronaca in questi giorni con maggior vigore per i suoi successi in politica, improvvisamente tutti i suoi elettori hanno cominciato a cercare il suo nome associato alla keyword economist stimolando Google a reagire.

Non si può alcun modo parlare di una attestazione o di un endorsement da parte di Google: al massimo di un ritrovato interesse dei suoi elettori alla sua biografia, con risultati in grado di influenzare i motori di ricerca.

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