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PRECISAZIONI Diventa cieca dopo essere stata leccata dal suo gatto – Bufale.net


Ci è stato segnalato un articolo del sito Dillo Ad Arianna del 9 Giugno 2015 nella quale viene riportata la notizia di una donna dell’Ohio, U.S.A., che sarebbe diventata cieca (da un occhio, come specifica nell’articolo) dopo essere stata leccata dal suo gatto. Non era nuova come segnalazione, un utente ci fece segnalazione della stessa notizia (senza citare la fonte) più o meno nel medesimo periodo della pubblicazione, ma non ce ne occupammo subito perché oberati di lavoro per quanto stava succedendo in quei giorni. Mea culpa.
La notizia, ad ogni modo, è parzialmente vera. In questo articolo ci limiteremo a fare le dovute precisazioni e le dovute correzioni.

Cecità causata dal gatto? Si, a sua insaputa.

La notizia è stata inizialmente riportata da diverse reti d’informazione statunitensi: Fox News e sul WTOL il 29 Maggio 2015 (l’ultimo con intervista dell’interessata), la CBS News il 1° Giugno 2015 e la ABC 13 il 2 Giugno 2015. Il sito Dillo Ad Arianna fece un parziale copia-incolla dal sito Today del 1° Giugno 2015 che ne riporta la traduzione in sintesi (con qualche errore di traduzione). Le vicende sono riportate più o meno allo stesso modo: Janese Walters di Toledo (Ohio) una mattina si sveglia cieca dall’occhio sinistro (e non il destro); i medici fanno le dovute analisi e alla fine individuano il colpevole: un batterio che causa la Malattia da graffio di gatto (“Cat-scratch disease” in lingua Inglese), la Bartonella henselae. Questo batterio può presentarsi nella saliva e sulle unghie del gatto ed è generalmente innocuo per i felini, ma può portare nell’uomo alla malattia citata prima.
Nell’articolo di Dillo Ad Arianna e del Today viene citata la bartonellosi come causa e malattia unica, ma è bene precisare che con quel termine si fa riferimento ad un gruppo di malattie che sono dovute a diversi ceppi batterici appartenenti al genere Bartonella (e di cui è incluso anche la Malattia da graffio da gatto) e che prevedono l’arrivo di questi per mezzo anche di altri vettori (veicoli di trasmissione animali come pulci e zanzare).

Può la Malattia da graffio da gatto portare alla cecità? Non esattamente…

Questo batterio, di norma, se arriva attraverso graffi o morsi da parte del gatto, può portare alla Malattia da graffio da gatto che, generalmente, può anche sparire da sola o, eventualmente, venir trattata con specifici antibiotici (opzione preferibile, ma occorre sempre chiedere al medico). Però, come ha sottolineato il Dr. Kristopher R. Brickman dell’Università di Toledo, questo batterio può portare a conseguenze anche più gravi, come la Meningite (a patto, come sottolineato dallo stesso, che il batterio riesca a raggiungere i fluidi cerebrospinali). Un’eventualità piuttosto rara, soprattutto se preso e trattato per tempo. La migliore cosa da fare è, se si presentano i sintomi elencati, di raccontare tutti i minimi particolari che hanno preceduto la comparsa dei sintomi: i medici, in seguito, sapranno come attuare di conseguenza.
Ma è possibile diventare ciechi per colpa di questa malattia? Come stiamo per approfondire, non è la malattia in sé ad aver portato alla cecità l’occhio sinistro, ma il batterio che è stato auto-inoculato involontariamente da Janese Walters: il batterio è stato portato ad un ingresso preferenziale che, stando all’articolo della CBS News ha portato ad una forma di Sindrome di Parinaud.

The consequences of the infection are rarely as extreme as Walters’. She suffered a version of Parinaud’s oculoglandular syndrome, which health officials say causes inflammation of the optic nerve and can lead to blindness.

Sempre secondo il Dr. Brickman, il batterio può prolificare nei vasi sanguigni di certe aree e portare gravi danni a carico delle strutture ottiche e del Sistema Nervoso deputati alla trasmissione e/o codifica del segnale ottico.

Il gatto è dunque un pericolo per la salute umana? Andiamoci piano!

Benché possano proliferare, quasi indisturbati, nei fluidi sanguigni del gatto, è bene ricordare che la via di trasmissione preferenziale tra gatti è per mezzo di un vettore, la Pulce, che la trasmette da un “serbatoio” all’altro (da gatto a gatto). Inoltre, come già accennato, nei felini l’infezione di questo batterio è pressoché innocua, ma come sottolinea il Dr. Gaetano Calogero nel sito del suo Ambulatorio in Sciacca (Agrigento), i cuccioli possono presentare come sintomi degli episodi di febbre frequenti (batteriemie) che però non si manifestano nell’esemplare adulto, quando si manifesta una tardiva risposta immunitaria. Pertanto, è bene sottoporre gli animali alle analisi necessarie e alle azioni antiparassitarie e vaccinazioni quando si decide di adottarne o comprarne uno. Inoltre, poiché si trasmette da gatto a gatto per mezzo delle pulci e altri parassiti, è consigliabile il colloquio con il proprio veterinario di fiducia per avere consigli su quali collari o unguenti repellenti comprare per il vostro gatto. Nonostante le percentuali di gatti infetti in Italia siano comunque abbastanza basse (l’8% dei gatti domestici e il 13% dei gatti randagi), è bene in ogni caso prestare attenzione e, come suggerito dal Dr. Brickman, giocate pure con il vostro gatto e assicuratevi, dopo, di lavarvi bene le mani.

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