Molti nostri contatti ci segnalano di aver ricevuto un’immagine, la riproduzione fotografica di una circolare, di questo contenuto:
Si chiede, inoltre, ai sigg. Direttori delle Unità Operative di ricovero di voler accelerare le procedure di dimissione, per quanto possibile, provvedendo, nel caso non si potesse in mattinata, a dimettere anche nel tardo pomeriggio.
Tale circolare ha, indubbiamente, destato molto clamore, ma anche commenti decisamente più pacati che compaiono nella catena di condivisioni, quali:
io trovo normale che un paziente, le cui condizioni cliniche siano tali che possa venir dimesso in mattinata, venga dimesso nel pomeriggio nel caso si preveda una qualsiasi situazione di emergenza, non rimanendo quindi un’altra nottata a “stagionare” in ospedale dando così la possibilità a persone bisognose di poter usufruire dei servizi ospedalieri, che siano questi sardi, italiani, stranieri oppure marziani.
E alla fine, una nota congiunta dell’Assessore alla sanità della Regione e del commissario dell’Aou di Sassari pare riportarsi al commento che ha colpito la nostra attenzione:
al Santissima Annunziata non ci saranno dimissioni anticipate di pazienti per far posto ai migranti. Lo precisano l’assessorato della Sanità e il commissario della Aou di Sassari, Giuseppe Pintor.
Nella circolare del direttore del Presidio si invitano i Direttori delle Unità operative di ricovero a “voler accelerare le procedure di dimissione, per quanto possibile, provvedendo, nel caso non si potesse in mattinata, a dimettere anche nel tardo pomeriggio”. Ciò significa chiaramente velocizzare procedure già avviate e non dimettere chi non è nelle condizioni di tornare a casa. Peraltro, solo il clinico può decidere chi e quando dimettere e non può essere una circolare a imporgli le dimissioni.
Non si tratterebbe quindi di dimettere pazienti ancora malati per “far posto” ma, semplicemente, di aumentare il ritmo con cui vengono accertate le condizioni effettive di salute dei pazienti considerati guariti, allo scopo di evitare di trattenere un soggetto sano nella struttura, a detrimento sia del sano che del malato.
Il quotidiano Sassari Notizie si interroga, giustamente, sui toni ed i criteri adottati: ma riteniamo che dirimere tali dubbi spetta alla struttura sanitaria, ed il comunicato congiunto è senz’altro un primo passo.
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