PRECISAZIONI Cucù: Equitalia dal 1 luglio può pignorarti il conto corrente senza bisogno del giudice

DirettaNews24 (archive.is) riporta:

Ricordate Matteo Renzi “Cucù Equitalia non c’è più“? Era una delle sue prese in giro. Dal 1 luglio in caso di debiti e cartelle la “nuova” Equitalia made in Renzi avrà il potere di procedere al pignoramento dei conti correnti in modo diretto, prendendo i soldi direttamente dalle banche, senza dover richiedere l’apposita autorizzazione al giudice. Com’è umano lei!

Dall’1 luglio 2017 il pignoramento del conto corrente diventa più facile e veloce nel caso di debiti fiscali e cartelle. La nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione (che prenderà il posto della S.p.A. della riscossione, società in liquidazione) potrà procedere al pignoramento dei conti correnti in modo diretto, prendendo i soldi direttamente dalle banche, senza dover richiedere l’apposita autorizzazione al giudice. La novità è che le somme saranno immediatamente bloccate, per gli importi a debito, con la fusione tra l’agenzia di accertamento e la società della riscossione. Tecnicamente la nuova Equitalia si trasforma in un ente pubblico economico e diventa strumentale all’Agenzia delle Entrate, di fatto con un ampliamento notevole dei poteri di riscossione.

Tale struttura giuridica consente all’ente il pignoramento dei conti correnti direttamente senza bisogno di attivare la procedura di autorizzazione di un giudice perché la cartella esattoriale di pagamento è in sè già un atto esecutivo. Il nuovo ente avrà accesso all’immensità dei dati dell’Anagrafe Tributaria ed anche dell’Inps ottenendo le informazioni utili, come i rapporti di lavoro, per pignorare lo stipendio, la pensione, le indennità. Per bloccare l’azione e difendersi il contribuente, che riceve la notifica del pignoramento conto corrente, entro 60 giorni deve presentare una richiesta di dilazione e rateizzazione. Solo una volta accettata la richiesta di dilazione della cartella e pagata la prima rata del piano di ammortamento, il cittadino può presentare la richiesta di sblocco del conto corrente.

Cambio al vertice Il 12 giugno, dopo tre anni di attività, scade l’incarico di Rossella Orlandi, come Direttore dell’Agenzia delle Entrate. Per lei si parla di un nuovo incarico al Dipartimento delle Finanze. Al suo posto arriverà Ernesto Maria Ruffini, in pole position per la nomina a capo della nuova Agenzia delle Entrate e della Riscossione. La sua nomina sarà proposta dal Ministro Pier Carlo Padoan, con ogni probabilità nel prossimo Consiglio dei Ministri, vista la scadenza del 12 giugno e l’avvio della nuova struttura di accertamento-riscossione il 1° luglio. Il probabile successore Ernesto Maria Ruffini, 48 anni, nominato Ceo di Equitalia S.p.A. nel 2015 dall’ex premier Renzi, è un avvocato molto stimato dal Ministro dell’Economia per i risultati ottenuti nel biennio del suo mandato con 17 miliardi incassati, con un incremento del 18% rispetto al biennio precedente. Ruffini si è distinto anche per una riduzione strutturale delle spese di Equitalia con la chiusura di tre società collegate, il taglio di 60 auto blu, la riduzione degli stipendi dei dirigenti (incluso il proprio) e l’abolizione delle carte di credito aziendali. Il manager ha poi puntato alla modernizzazione dei servizi per i contribuenti tramite la digitalizzazione ed il Web.

L’articolo è stato inizialmente pubblicato da Rai News, ma è stato successivamente rimosso. Rimane la copia cache (archive.is). La notizia comunque è stata riportata anche da altre testate, come La Stampa (archive.is) e Leggo (archive.is).

Equitalia risponde e chiarisce, come riporta Adnkronos:

Non è vero che a partire dal primo luglio prossimo l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrà pignorare i conti correnti dei contribuenti debitori senza l’obbligo di richiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria. Le norme che regolano la procedura di pignoramento diretto sono in vigore dal 2005“. E’ quanto chiarisce Equitalia sull’effetto dell’accorpamento tra l’ente di riscossione e le Entrate a partire da luglio.

“Le norme sulle procedure per i pignoramenti esistono da 12 anni”, precisa Equitalia in una nota in merito alle notizie sugli atti di pignoramento presso terzi che l’Agente della riscossione effettua per legge. L’azione di pignoramento presso terzi è disciplinata da una norma del 2005, spiega, “la quale prevede l’azione diretta da parte di Equitalia sui crediti del debitore detenuti da terzi (ivi comprese le eventuali somme sul conto corrente). La norma, inoltre, prevede l’intervento dell’Autorità giudiziaria in via eventuale laddove il terzo pignorato o il contribuente stesso abbiano elementi validi per contestare l’azione dell’Agente della riscossione“.

In particolare, prosegue la nota, “Equitalia procede alle azioni esecutive solo dopo che il contribuente non ha dato seguito agli atti che gli sono stati notificati (cartella di pagamento, solleciti di pagamento, avvisi di intimazione), né provvedendo al loro pagamento, neanche in forma rateale, né contestandone il contenuto“. L’interazione delle banche dati introdotta dal Dl del 2016 “va nella direzione di poter migliorare l’attività di riscossione che non si muoverà più ‘a fari spenti’ relativamente alle azioni esecutive ma soprattutto di limitare al minimo, grazie ad informazioni più puntuali, l’impatto sul debitore e sulle sue attività professionali”, conclude Equitalia.

Agi spiega tutto in una guida: Multe non pagate? Il Fisco potrà entrare nei nostri conti correnti:

Quando si applica il prelievo forzato del denaro
Il Fisco potrà rifarsi di cartelle non pagate di vario genere: dai contributi Inps, ai bolli auto, alle tasse. La misura sarà attiva dal’1 luglio, giorno nel quale Equitalia confluirà in Agenzia delle Entrate, diventando l’ufficio di riscossione.

“La norma sui pignoramenti senza ricorso al giudice è in vigore già dal 2005. Vi si ricorre come ultima ratio”, e i pignoramenti saranno “mirati” e limitati al minimo, spiegano dall’Agenzia delle Entrate al quotidiano torinese.

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