La nostra lettrice Madina ci chiede informazioni riguardo un post pubblicato dalla pagina Facebook “Giustizia Animalista” legato ad una petizione online intitolata “Stop Koreans/Chinese from BOILING DOGS AND CATS ALIVE – Fulfill the UN Millennium promise!“.
Per quanto possano valere le petizioni online, analizziamo il contenuto del post e le immagini pubblicate:
Questa giornata è già iniziata nel modo più triste! Siamo costretti a denunciare questa ennesima crudeltà ABOMINEVOLE che viene eseguita QUOTIDIANAMENTE sui poveri animali che noi tanto amiamo.
In Corea cucinano cani e gatti facendoli BOLLIRE VIVI! Si avete capito bene purtroppo, li CUCINANO VIVI.
Nella foto potete vedere come i poveri cagnolini, dopo essere stati SPELLATI, stiano cercando invano di uscire dal pentolone bollente. Le ustioni sulle zampe e sul musetto non necessitano di ulteriori descrizioni.
Questa però è solo la parte finale, perché PRIMA LI TORTURANO a lungo con bastoni e coltelli.
E sapete il perché?
PERCHÉ I COREANI SOSTENGONO CHE PIÙ IL POVERO ANIMALE SOFFRE LE PENE PIÙ ATROCI, PIÙ LA CARNE SARÀ BUONA.
Ogni anno oltre 2.6 milioni di cani e centinaia di migliaia di gatti vengono torturati e uccisi a scopo alimentare. I coreani ritengono che quanto più si incrudelisca sui cani e gatti attraverso le più terribili torture tanto più la loro carne sia afrodisiaca.
Il testo pubblicato dalla pagina Facebook “Giustizia Animalista” è senz’altro eclatante, con la chiara intenzione di catturare l’attenzione delle persone. Tuttavia, la storia si avvicina tristemente alla realtà.
Il sito Senzavoce.org, legato all’associazione internazionale Animal Equality, racconta le esperienze degli attivisti presenti realmente sul campo e che informano gli interessati su quanto avviene in merito al mercato della carne di cane in oriente:
La carne di cane non è consumata esclusivamente in Cina, ma anche in altri paesi come il Vietnam, la Corea del Sud, la Thailandia, l’India, l’Indonesia e le Filippine.
[…] Gran parte dei cani destinati alla produzione di carne in Cina viene dalle strade, altri sono allevati illegalmente, o rapiti e portati via dalle case dove abitavano.
[…] Dopo essere stati trasportati al macello in gabbie dove riescono a malapena a muoversi, una morte terribile li aspetta. Per lo più vengono colpiti alla testa con un bastone, legati per il collo e colpiti a morte, altrimenti sgozzati e fatti dissanguare, o tramite elettrocuzione. In molte occasioni gli animali non muoiono subito, perdono coscienza per alcuni secondi svegliandosi poco dopo perfettamente vigili.
A seconda dei contesti, i metodi utilizzati sono diversi, crudeli o meno crudeli che siano.
Tutto ciò è legale?
Sebbene la carne di cane sia consumata anche in paesi in cui tale pratica è illegale, sicuramente una ridefinizione e un rafforzamento delle norme è necessario. Luoghi come Filippine o Taiwan hanno introdotto leggi sul benessere animale per mettere al bando il commercio e il consumo di carne di cane, ma queste non vengono applicate.
Analogamente nel 2010, in Cina, è stata depositata una proposta di legge per vietare il consumo di carne di cane, pur in mancanza di una vera e propria direttiva in materia di benessere. É difficile aspettarsi che il disegno diventi effettivo una volta approvato, visto che sono numerosissimi i contesti in cui si continua a promuovere il consumo della carne di cane.
Nella Corea del Sud 2 milioni di cani vengono uccisi ogni anno per consumarne le carni. Nonostante la Korea Food & Drug Administration riconosca come cibo qualsiasi prodotto commestibile, ad eccezione delle droghe, nella capitale Seoul l’amministrazione locale ha approvato un regolamento che classifica la carne di cane come ‘cibo ripugnante’. Purtroppo, a quanto ci risulta, questo provvedimento non viene quasi mai applicato.
Alcune aree della Cina, come ad esempio Hong Kong, hanno introdotto provvedimenti per mettere al bando il consumo di carne di cane.
Un problema è anche quello legato al crimine organizzato locale, interessato a mantenere il commercio.
Qualcosa si muove, e già nel 2013 l’associazione Animal Equality esultò di fronte alla chiusura di 33 rivenditori e 1 macello di carne di cane e di gatto.
Le foto riportate nelle petizioni, e dalla pagina Facebook in questione, vennero scattate in Cina e vennero pubblicate da un utente all’interno della Community del sito Vasi.net il 27 agosto 2008.
Non ce la sentiamo di pubblicare le immagini in chiaro, essendo sconsigliate alle persone sensibili. Se ve la sentite di visionarle potete accedere al seguente link: Рынок в Китае (7 фото).
No. Si mangia anche in Canada, Australia e altri posti ancora.
Storicamente, i cani furono fonti di cibo d’emergenza nei popoli della Siberia, dell’Alaska, della Groenlandia e del nord Canada. Pur essendo un tabù per i canadesi, il suo consumo è praticato e la legge canadese non ne vieta la distribuzione se preventivamente macellata sotto controllo di un ispettore sanitario federale.
In Australia è legale tranne che in uno Stato.
In Svizzera la produzione di alimenti a base di cane è vietato per scopi commerciali, ma gli agricoltori sono autorizzati per il consumo personale.
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