PRECISAZIONI E CLICKBAIT Arriverà anche a voi una busta bianca come questa, state attenti, è una probabile truffa. Ecco come riconoscerla
Mettiamo le mani avanti e rispondiamo subito alle prevedibili accuse di clickbait: il titolo non è nostro, perché viene formulato sempre preponendo il tag (precisazioni in questo caso) al titolo originale dell’articolo segnalato sul quale andiamo a fare la nostra verifica.
Ci segnalano un articolo pubblicato il 9 Marzo 2017 su Speed News 24:
False lettere dell’Agenzia delle Entrate nella cassetta postale: attenzione alla truffa che sta colpendo moltissimi italiani. Ora vi spieghiamo come riconoscerla… Nel frattempo avvisate parenti e amici facendo circolare questo avviso/articolo su facebook o twitter, quindi condividetelo ora.
Alcuni contribuenti stanno ricevendo delle finte lettere dell’Agenzia delle Entrate nella propria cassetta postale contenenti richieste di pagamento per conto del Fisco. Trattasi di una truffa. Ecco come riconoscerla.
L’Agenzia delle Entrate con un comunicato stampa avverte i contribuenti di una possibile truffa ai loro danni. Sono state segnalate false lettere dell’Agenzia delle Entrate ricevute nella propria cassetta postale da alcuni cittadini contenenti finte richieste di pagamento di tributi per conto del Fisco.
Ebbene, le truffe ai danni dei cittadini sfruttando l’Agenzia delle Entrate si arricchiscono di un nuovo caso: non si tratta del solito phising, o di sms o di email, ma proprio di lettere fisicamente pervenute nella cassetta postale dei cittadini. E stavolta sfruttando gli abituali controlli del Fisco.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, ogni anno esegue dei controlli formali e automatizzati sulle dichiarazioni dei contribuenti ed emette avvisi di irregolarità che il contribuente può sanare in alcuni casi pagando proprio le somme richieste nella lettera ricevuta con il logo dell’Agenzia delle Entrate. Ma stavolta, per alcuni cittadini del Lazio la lettera ricevuta è falsa, quindi attenzione alle truffe in nome del Fisco.
Finte richieste di pagamento per conto dell’Agenzia delle Entrate, il Comunicato dell’Agenzia delle Entrate:
“Nuovi tentativi di truffa ai danni dei contribuenti. Nei giorni scorsi alcuni cittadini residenti nel Lazio hanno ricevuto una falsa lettera di richiesta di chiarimenti sulla base di presunti controlli automatizzati delle dichiarazioni e redditometro.
Nella lettera, che ricalca quelle ufficiali dell’Agenzia delle Entrate con il logo e la riproduzione della firma di un dirigente, si chiede ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione versando una somma superiore a 4mila euro tramite conto corrente postale o bonifico bancario ad una società”.
Come capire se si tratta di una truffa? Lo precisa il comunicato stampa:
L’Agenzia precisa che non si tratta di comunicazioni ufficiali da parte dell’Amministrazione e ricorda che non chiede mai pagamenti tramite conto corrente postale o bonifico bancario, ma solo con l’utilizzo dei modelli di pagamento F23 o F24.
Invita, inoltre, a non dare seguito alle richieste della falsa lettera e invita i destinatari a denunciare il tentativo di truffa, rivolgendosi quanto prima a qualsiasi ufficio delle Entrate e alle forze di polizia”.
Ai contribuenti va sottolineato che non tutte le lettere ricevute dall’Agenzia delle Entrate sono false o sono una truffa. E’ proprio di questi tempi l’invio da parte del Fisco di lettere di segnalazione di anomalie e richieste di chiarimenti nei confronti dei contribuenti che hanno presentato il modello 730, soprattutto quello precompilato. E’ pertanto necessario controllare bene la lettera ricevuta prima di cestinarla pensando che sia una truffa. In ogni caso mai versare somme tramite bonifico o versamento su conto corrente postale.
Avvisate parenti e amici condividendo questo avviso/articolo su facebook o twitter.
L’allarme era stato diffuso, oltre che da testate ufficiali come Repubblica, Secolo d’Italia e Libero, dallo stesso ufficio stampa dell’Agenzia delle Entrate con un comunicato del 12 Agosto 2016:
Ciò che ci porta a parlare di precisazioni è l’indirizzo del comunicato rivolto esclusivamente ai cittadini del Lazio, ma soprattutto il fatto che tale comunicato fosse stato pubblicato nell’Agosto 2016. Non trovando aggiornamenti a riguardo, si può dedurre che il ciclo di truffe si sia concluso e che pubblicare in questi giorni un articolo con lo stesso allarme sia una strategia di stampo clickbait.
In ogni caso, si invitava a non dare seguito alle richieste della falsa lettera e a denunciare il tentativo di truffa rivolgendosi alla Polizia e un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
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