PRECISAZIONI Il candelabro funziona con la carta di credito


Ha suscitato un certo scalpore la notizia, apparsa su diversi portali e pagine social, di un candelabro per offerte basato sull’uso del bancomat e della Carta di Credito, anziché l’usuale pagamento con monetine.
La notizia è sostanzialmente vera, ma degna di precisazione ed approfondimento.
Non si tratta infatti, come si sarebbe potuto pensare, e come in molti hanno pensato (come vedremo), di un mezzo per sollecitare nuove offerte, bensì di un ausilio ulteriore per versare le medesime offerte che il pellegrino ed il credente già conferivano alla Chiesa, accettando nuovi mezzi di pagamento.
Riferiva infatti il Portale del Santuario di Caravaggio, sito in provincia di Bergamo, con dichiarazione riportata da La Repubblica, edizione di Milano

“Da qualche tempo nella navata minore della basilica è installato un ‘candelabro elettronico’ – spiega il sito del santuario – Un analogo marchingegno, collocato sotto i portici nei pressi della cancelleria, permette di effettuare le stesse operazioni, usando sempre e solamente la carta di credito. Si tratta di attrezzature destinate a chi, anziché pagare in contanti, preferisce avvalersi delle modalità attualmente permesse dall’elettronica”.

Le foto inserite nel testo de La Repubblica sono abbastanza eloquenti: un touch consentiva di accedere ai tariffari per l’accensione delle candele, donazioni per Sacramenti e Messe in Suffragio ed altri eventi della vita religiosa.
Il che, a ben vedere, non è diverso da quello che accade in altri santuari o luoghi di culto, se non per la forma usata: lo scrivente ricorda nitidamente, non troppo tempo fa, la presenza di piccole scrivanie, nella Basilica di San Paolo in Roma, con piccole buste e carta che il credente può usare per lasciare un modico obolo, contestualmente sollecitando una messa in suffragio per i propri cari estinti.
Concettualmente, non si vede la differenza, se non nel fatto che con la costante migrazione dalla moneta cartacea alla moneta digitale diviene sempre più probabile che il pellegrino o il turista di inclinazione religiosa porti con sé un bancomat (specie alla luce del recente obbligo per gli esercenti di accettare pagamenti in moneta digitale, POS o bonifico che sia), e, precisa la parrocchia, tale provvedimento sarebbe stato una fase 2 rispetto all’apertura di un portale per consentire al fedele di donare mediante web, ad esempio da casa, oppure rientrato in albergo o usando gli ormai ubiqui smartphones.

“Tra qualche tempo – si legge ancora – le stesse operazioni potranno essere effettuate collegandosi al sito del Santuario da qualsiasi postazione web. Ovviamente tutto ciò nulla toglie a chi preferisce gestire il proprio rapporto con il Santuario nelle modalità consuete”.

Se uno crede a queste cose (non è scopo dello scrivente invitarvi a credere in questa o quella religione) non vi è differenza tra infilare una certa somma in una busta chiusa perché si contribuisca ad un tale ente, ricevendo un certo servizio e conferire quella somma per mezzo digitale.
Nel mezzo si è incastrato il dibattito suscitato da Papa Francesco sulla necessità di pervenire ad una abolizione dei tariffari, che però ha portato ad una levata di scudi dei parroci, convinti che le donazioni del fedele vadano imputate non come pagamento, ma come contributo alla gestione della Parrocchia, ed il servizio fornito in alcuni casi sia (messe in suffragio, candele) una attestazione di sostegno, in altri casi (matrimoni, battesimi) un “rimborso” per spese di organizzazione, elettriche ed addobbi.
Senza entrare nel merito della questione, concludiamo che l’esperimento che tanto scalpore ha destato nella rete è finito, sospeso a tempo indeterminato:

Una denuncia in aperto contrasto con le tariffe che apparivano sullo schermo touch screen del nuovo candelabro: dai 10 euro per una normale messa in suffragio, ai 420 euro per un intero mese di celebrazioni. Sperimentazione sospesa, quindi, almeno per ora: “Si voleva rendere un servizio ai pellegrini – ha detto don Assensi – ma se deve creare scandalo….”.

Comunque, ad oggi, le usuali forme di rapporto col Santuario, riteniamo quindi anche la possibilità di elargire donazioni “manuali”, sono preservate.
La “battaglia” dovrà a questo punto spostarsi sui tariffari tout court? Solo il tempo può dirlo.
 

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