Ci viene segnalata la seguente notizia, secondo cui:
La 91enne polacca Janina Kolkiewicz era stata dichiarata morta dopo un esame del medico di famiglia: tenuta per 11 ore in cella frigorifera la donna si è però svegliata, lamentandosi della sensazione di freddo.
L’incredibile storia è avvenuta in Polonia e vede coinvolta la signora nella fotografia che riportiamo di seguito: qualche giorno fa (mercoledì) la nipote della donna, Bogumila Kolkiewicz, accortasi che non respirava e non dava alcun segnale di vita, aveva chiamato il medico, il quale aveva constatato e dichiarato il decesso della 91enne.
Trasferita all’obitorio, il corpo stava per essere preparato per il funerale, di lì a due giorni: i medici dell’obitorio però si sono accorti che il sacco per cadaveri nel quale era contenuta la donna ad un certo punto aveva cominciato a muoversi, decidendo poi di mettersi in contatto con la famiglia spiegando che la nonna non era, in verità, ancora morta.
La notizia è confermata, quindi vera. Tra le altre fonti, possiamo ricordare l’attendibile BBC News, che riporta l’originale da cui il testo precedente è stato tradotto.
Ciò non significa che ci troviamo di fronte ad un Lazzaro Redivivo: in realtà la morte è un processo molto complesso, e non termina con la cessazione del battito cardiaco.
Dove il cuore non batte, il sangue non porta più nutrimento alle cellule, che cominciano a morire. Le cellule cerebrali, delicate per natura, muoiono rapidamente. Distrutto il cervello, per dirla in termini banali, finisce la nostra vita: ma il tempo in cui si può rimanere vivi con un battito cardiaco rallentato o durante un arresto cardiaco dipende da infiniti fattori.
Nel caso di specie, il Guardian, nell’elencare una lunga serie di casi di “presunte morti” inserisce tra i vari fattori possibili il rallentamento metabolico provocato dal freddo, concludendo poi, per quanto attiene il caso di specie:
Now it is becoming clear how the unfortunate Polish woman was able to wake up after 11 hours in this hibernation state with no severe physical damage and nothing but a craving for hot tea and pancakes. The fact is, she is not a modern-day Lazarus who “came back from the dead”, as some headlines are screaming: she quite simply wasn’t dead in the first place. She probably did have a very weak pulse, and was unconscious owing to a medical issue.
Ora diviene chiaro come la sfortunata signora polacca sia sopravvissuta dopo 11 ore in questo stato di “ibernazione” senza danni fisici importanti e nessuna conseguenza tranne voglia di tè bollente e pancakes. In realtà non è un Lazzaro moderno “tornato indietro dalla morte” come dichiarano molti giornali: semplicemente non è mai stata morta. Aveva un battito cardiaco molto debole, ed era incosciente a causa di una condizione medica.
Some people have a condition called catalepsy, for example, a nervous disorder that replicates the stiff muscles of rigor mortis, slows breathing and decreases sensitivity to pain. This means gruesome archaic tests for death, such as shoving needles beneath fingernails and slicing nostrils, may not work on the cataleptic patient. (This condition was written about extensively by Edgar Allen Poe, who was terrified of being buried prematurely – a very real fear during the 19th century.)
Molte persone hanno una condizione medica chiamata catalessia ad esempio, un disturbo nervoso che replica i muscoli irrigiditi del rigor mortis, rallenta il respiro e riduce la sensibilità al dolore. Questo significa che anche i più brutali esami per valutare lo stato di morte, come piantare aghi sotto le unghie o tagliare le narici, non funzionano sui catalettici. Di questa condizione ha scritto a lungo Edgar Allan Poe, terrorizzato da una sepoltura prematura – una paura reale nel 19mo secolo.
So people can be mistaken for dead, but it is very rare indeed – and for the most part our sophisticated medical tests and equipment ensure it doesn’t happen. And, as illustrated by the above cases, those unlucky people tend to wake up in mortuaries anyway, and certainly don’t reach the stage where they would be buried alive. But then again, we wouldn’t know about those unfortunate people, would we?
Quindi le persone possono essere scambiate per morte, ma questo è molto raro. Per la maggior parte dei casi i nostri test medici sofisticati ed l’equipaggiamento attuale fanno in modo che ciò non accada. E, come dimostrano i casi di cui sopra, quelle persone sfortunate si svegliano negli obitori e non arrivano ad essere sepolte vive. Ma ancora, se ciò accadesse, come potremmo saperlo?
L’interessante articolo del Guardian contiene inoltre altri esempi passati: come un caso di catalessia provocato da un particolare insetticida usato come veleno, o la frettolosa indagine di un coroner privo di preparazione specifica e che non aveva mai incontrato casi di segni vitali rarefatti.
La notizia è pertanto vera, parte di una serie di eventi rari ma possibili, per i quali la medicina moderna è ben più che preparata.
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