PRECISAZIONI 28 enne russa ‘imbalsamata viva’ per errore medico

A partire dal 9 aprile 2018 un certo numero di siti di notizie hanno riportato che una donna russa era stata “imbalsamata viva” dopo che i medici avevano erroneamente somministrato la formalina per via endovenosa invece della soluzione salina. Si tratta di una serie di informazioni sbagliate costruite sulla notizia del vero decesso per errore medico della giovane russa Ekaterina Fedyaeva.

Come ci conferma anche Snopes, la versione che sta circolando sul web necessita di precisazioni.

In uno dei primi articoli pubblicati che riporta che la 28enne Ekaterina Fedyaeva era stata “imbalsamata viva”, si legge:

La madre di Ekaterina Fedyaeva ha accusato i medici di “omicidio” dopo aver messo la figlia in una flebo di formalina – una soluzione contenente formaldeide – invece di soluzione fisiologica.

Le fu somministrata una flebo normalmente infusa nelle vene dei morti per prevenire la decomposizione.

Un articolo dell’agenzia di stampa russa TACC (tradotto) ha chiarito gli eventi, riportando che la formalina era stata erroneamente usata al posto della soluzione salina durante una rimozione delle cisti ovariche. Si precisa che la soluzione è stata inserita nella cavità addominale e che i medici hanno provato a ripulire la cavità dopo essersi resi conto dell’accaduto. La donna è stata poi trasferita in vari ospedali, questo il 15 marzo. Il decesso è avvenuto poi il 5 Aprile.

Nessuna flebo di formalina è stata sostituita con soluzione salina, né alla donna è stata iniettata formalina. I primi resoconti in lingua inglese sostenevano che a Fedyaeva fosse stata “somministrata una flebo normalmente iniettata nelle vene dei cadaveri per prevenirne la decomposizione”, suggerendo che l’incidente medico equivaleva a un’imbalsamazione accidentale.

Un esperto ha affermato che prima di tutto un’iniezione di formalina pura avrebbe, in pratica, dissolto l’interno del paziente essendo, la soluzione usata per l’imbalsamazione, diversa. Secondariamente, viene iniettata dopo che i cadaveri sono stati privati di tutti i liquidi. Inoltre, una domanda posta da molti lettori riguarda la presenza di formalina in sala operatoria. È  una sostanza usata per l’ istologia di routine ed era probabilmente destinata alla conservazione e all’analisi del tessuto raccolto durante l’operazione.

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