Poliziotta di Grosseto su Carola Rackete: “Zecca, terrorista, tr**a”
I nostri lettori ci segnalano uno screenshot attribuito a una poliziotta di Grosseto in cui compaiono parole pesanti, diffamatorie e volgari su Carola Rackete. Il post è stato pubblicato a seguito della notizia sulla sentenza della Cassazione con condivisione di un articolo sul tema pubblicato da TgCom24:
È inutile che vi sforziate di dare dignità a questa lurida zecca di sinistra per avere visibilità: è solo una terrorista che farà la fine che merita e voialtri siete una pletora di mummie, completamente decontestualizzate dalla vita reale, talmente adusi a spaccare il capello in 4 da dimenticare pure di che cosa state parlando. Questa tr**a ha speronato una motovodetta della GDF, cioè pubblici ufficiali, onesti e fedeli alle istituzioni. E gli “ospiti” di questa povera stro**a non fuggono da un ca**o di niente. Co***oni.
Come scrive Il Messaggero l’autrice di tale post sarebbe una rappresentante delle Forze dell’Ordine di Grosseto e il suo post ha avuto un certo risalto soprattutto a seguito della segnalazione di un ex consigliere comunale e avvocato della stessa città. Il post è stato subito rimosso ma sui social sono rimasti gli screenshot che inevitabilmente sono arrivati alla Questura di cui la signora sarebbe vice ispettore.
La stessa Questura, dunque, ha diramato una nota riportata dal Giunco e da NeXt Quotidiano:
In relazione al post apparso su un profilo Facebook riconducibile ad un’appartenente alla Polizia di Stato di Grosseto pubblicato ieri sera e poi rimosso, quest’Ufficio sta verificando la sua effettiva riferibilità al dipendente di questa Amministrazione. In caso di esito positivo, verranno presi tutti i provvedimenti del caso.
Travolta dalla sua stessa ondata, l’autrice del post ha pubblicato due repliche. Nella prima si scaglia contro i segnalatori:
Ringrazio tutti coloro che si sono presi la briga di segnalarmi a destra e manca, dimenticando che a prescindere da come uno la possa pensare , le decisioni della Cassazione vanno accettate. Ricordo che la Cassazione è lo stesso ente che anni fa ha sentenziato che una donna che indossa i jeans non può essere soggetta a violenza sessuale e mi pare che tale sentenza, pur se originata, come tutte del resto, da un episodio circostanziato, scatenò un’orda di insulti bipartisan, per i quali nessuno ha fatto la galera. Rassegnatevi, tale rackete non è una benefattrice, io la penso così e in qualsiasi altro posto del mondo sarebbe processata per ciò che ha fatto, invece di essere ospite di fazio.( ma guarda un pò..). Quanto a ciò che penso dei migranti provenienti dai barconi, il 90% dei quali maschi in buona salute, l ho già condiviso in altri post, quindi mi sono solo ripetuta. Ho pena per le loro donne che rimangono a casa , donne che sono la spina dorsale dei loro Paesi, con tutte le limitazioni fisiche e culturali che vengono loro imposte. Mi secca terribilmente dire in pubblico che , nel mio piccolo, faccio qualcosa da decenni. Voi minacciate, salite sui vostri piedistalli, ironizzate sul mio profilo ( per inciso, non ho guardato il profilo di nessuno, non vedo la necessità). Io qualcosa faccio. Saluti!
In un secondo post, infine, si scusa per i contenuti pubblicati ma ribadisce la sua posizione:
Mi sa che ho esagerato e mi scuso pubblicamente. Ciò non toglie che continuo a pensare delle ong quello che penso.
Parliamo di indagini in corso per riferire che la Questura sta verificando le responsabilità della poliziotta di Grosseto che si è resa autrice di tali esternazioni. Parliamo di notizia vera, infine, perché la diretta interessata ha ammesso di essere autrice di quei contenuti.
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