“Più la caduta di un impero è vicina, più le leggi sono folli” – Il Cicerone (Fake) che non ti aspetti
Ci segnalano i nostri contatti una frase di Cicerone, o meglio a lui attribuita: “Più la caduta di un impero è vicina, più le leggi sono folli”.
Frase attribuita postuma ai DPCM e vaticinio della possibile caduta dell'”Impero Italiano”. Dove impero è decisamente una parola grossa… diciamo più un condominio affollato.
Il problema è che, come è accaduto in mille altre occasioni, questa frase non è esistita prima del Cinque Novembre.
La prima apparizione in assoluto nell’orizzonte storico è su un forum, la “Voce di Lucca”, scritta da un utente anonimo.
Frase dove nei commenti fanno citare una serie di cose:
- Cicerone non è vissuto durante l’Impero Romano, ma durante l’era Repubblicana. Improbabile che in una delle sue orazioni si sia messo a parlare dei Babilonesi dell’antichità. Così, de botto, senza senso (citazione colta)
- Nessuno di coloro che diffonde questa frase è in grado di indicarne la provenienza. Chi ci va più vicino parla genericamente di frase detta dinanzi al Senato, riducendo l’ambito alle Orazioni. Nelle quali non si trova traccia della frase
Sembra di assistere ad una versione NeoClassica della famosa bufala di Woody Allen, quando una frase apparsa nel blog comico/satirico del fumettista Davide La Rosa nel 2012 divenne miracolosamente una citazione storica da un discorso del noto attore, regista e sceneggiatore che nessuno sapeva quando era stata pronunciata.
Peraltro, la menzione del discorso davanti al Senato riecheggia una delle varianti della famosa Bufala di Pertini che caccia i politici con le mazze e le pietre secondo cui, in una citazione che scivola dalla fake news al grottesco Pertini avrebbe proposto di massacrare di botte persone in un “Un celebre discorso in favore della pace”.
Probabilmente subito dopo l’orgia in piazza con Cicerone per celebrare la castità.
La pagina Apostrofare Catilina in senato facendogli sapere che ha rotto il ca**o però ci mostra una possibile spiegazione
La citazione non è di Marco Tullio Cicerone, ma di Marco Aurelio Cicerone, il cugino complottista fanatico di Facebook.
Ne abbiamo abbastanza per archiviare la citazione tra le cose mai accadute. Del resto, come disse Giulio Cesare, “bisogna sempre stare attenti al tizio che scrive cose su Internet”…
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