Editoriale

Pioggia di defezioni: dopo sport ed economia calano sanzioni sull’arte Russa nel mondo

Calano sanzioni sull’arte Russa nel mondo: l’effetto dissuasivo delle sanzioni sulla Russia, unito alla riprovazione del mondo per l’attacco in Ucraina comincia ad avere l’effetto di una valanga.

Come quando una palla di neve rotola giù da una montagna, il sospetto diventa diffidenza, la diffidenza diventa ostilità. E per quanto molti, Anonymous in testa, ci ricordino che di fatto questa è una guerra degli Oligarchi e non di popoli che cercano la pace, sia quello Ucraino che Russo che Europeo, diventa assai difficile domare la diffidenza.

Quasi impossibile chiedere oggi ad un Ucraino di condividere qualcosa con una nazione che gli ha portato la guerra in casa, e ogni volta che Putin alza la voce contro il mondo, inevitabilmente il mondo prova astio, diffidenza. A volte livore.

Abbiamo già visto la cancellazione della partecipazione della Russia all’Eurovision Song Contest, l’esclusione dal mondo della Formula Uno e del Calcio, quest’ultima seguita dalla rescissione dei contratti con Gazprom.

Sembra quasi l’intero mondo voglia ostentare quanto la politica da Falco di Putin sia poco gradita. Come triste, doloroso e sconvolgente effetto collaterale, rendendo lo stesso popolo Russo paria tra i popoli.

Il Guardian ha elencato un lungo elenco di defezioni e cancellazioni. Cui abbiamo da aggiungerne anche noi.

Calano sanzioni sull’arte Russa nel mondo: la situazione estera

Il Teatro Royal&Derngate ha annunciato la cancellazione degli eventi legati alla compagnia statale di balletto russa.

In un thread non più aperto ai commenti, è stata annunciato il rimborso dei biglietti già staccati per la stagione, che ovviamente non si terrà più.

La Filarmonica di Monaco ha parimenti scacciato Valery Gergiev, accusato di intrattenere rapporti con Vladimir Putin e di rifiutarsi di condannare l’invasione Ucraina.

Il contratto di Gergiev è stato cessato con effetto immediato, con riferimento al suo precedente supporto per l’annessione della Crimea alla luce dei recenti avvenimento. La situazione lo isola quasi completamente dall’ambiente della musica internazionale.

Per quanto attiene la Biennale di Venezia sono stati gli stessi artisti e curatori a negare la loro presenza, come una forma di protesta contro le politiche aggressive di Putin. Sostanzialmente, gli artisti Alexandra Sukhareva e Kirill Savchenkov hanno dichiarato di non trovare giusto poter partecipare ad una kermesse artistica mentre le persone muoiono, il curatore ha parimenti espresso il biasimo e la perdita di serenità per la situazione bellica e con l’Ucraina che non potrà mandare i suoi rappresentanti, anche i Russi hanno deciso per un momento di raccoglimento.

Warner Bros, Disney e SONY non invieranno i loro film nei cinema Russi.

Sembrerà quasi poca cosa, ma rinunciare alla promozione dell’imminente “The Batman” e dei nuovi film del Marvel Cinematic Universe lancia il forte segnale di isolamento che l’Eurofestival e l’esclusione dal mondo del calcio confermano.

Una petizione dell’Accademia del cinema Ucraino richiede un ban del cinema russo nel mondo.

Sul fronte Italiano

Paolo Nori ha annunciato di aver ricevuto l’annuncio che il suo corso su Dostoevskij risulta rimandato “per evitare ogni forma di polemica in quanto momento di forte tensione”.

(AGGIORNAMENTO: Il giorno dopo la Bicocca ha dichiarato che il corso si terrà regolarmente, e vi saranno contatti con Nori)

Il già citato Gergiev oltre ad aver perso il contratto con la Filarmonica di Monaco è stato anche escluso dalla Scala di Milano e non potrà dirigere la “Dama di Picche”.

Inoltre in attesa di ulteriori comunicazioni la Bologna Children’s Book Fair ha annunciato la promozione dei testi ucraini e la sospensione di ogni collaborazione e partecipazione con istituzioni statale russe.

Dal Fronte Interno

Come riportato da SkyTG24

Elena Kovalskaya si è dimessa dal Meyerhold Centerl, il teatro statale di Mosca, di cui era direttrice dal 2020.

“Amici, in segno di protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina mi dimetto” ha scritto sui social. E ha aggiunto: “E’ impossibile lavorare per un assassino e ricevere uno stipendio da lui”.

Col beneplacito del Teatro stesso, per cui l’azione di Putin

“è in tragico conflitto con la nostra missione. Non possiamo tacere su questo”

Anche Anna Netrebko, citando comunque la controversia relativa a Gergiev per ribadire la libera scelta del suo agire, ha preso posizione

“Ho preso del tempo per riflettere perché questa situazione è troppo seria per commentarla senza dare un vero pensiero. Prima di tutto: sono contro questa guerra. Sono russa e amo il mio Paese ma ho molti amici in Ucraina e la mia pena e sofferenza mi spezzano il cuore. Voglio che questa guerra finisca e che la gente viva in pace. Questa è la mia speranza e prego per questo”. Poi ha sottolineato: “Questa è una libera scelta perché obbligare gli artisti o qualsiasi personaggio pubblico a dar voce alle proprie opinioni politiche e a denunciare la propria patria non è giusto. Come molti miei colleghi non sono esperta di politica. Sono un’artista e il mio scopo è unire le persone al di là delle divisioni politiche”

Annullando comunque la sua scaletta di impegni.

Mikhail Baryshnikov, leggenda della danza, ribadisce il diritto del popolo Ucraino alla libertà politica, personale e artistica e Alexei Ratmansky ha interrotto ogni rapporto col Bolshoi, ricondividendo e dando voce ai pensieri di tutti gli artisti “dissidenti”.

Siamo letteralmente ad una rivolta del mondo dell’arte che tra defezioni interne e ban mondiali diventano sanzioni sull’arte Russa nel mondo.

Oggi la Russia si sveglia più isolata ed emarginata. In un mondo ormai globale, rischia di restare fuori dallo spioncino.

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