I Pink Floyd ritirano la loro musica dagli eshop russi e bielorussi: un altro mattone ai “lussi occidentali” (e anche non lussi) ai quali la Russia dovrà rinunciare. Un lungo elenco che sostanzialmente lascia la Russia sempre più isolata dal mondo del commercio, arte, cultura, spettacolo, sport, aggregazione sociale e, generalmente, tutto quanto è comunità Internazionale.
Sostanzialmente viviamo in un mondo in cui il cittadino Russo non può usare carte di credito internazionali nel mercato interno, e soprattutto per il mercato esterno, dove scoprirà che Amazon ed eBay non gli spediranno più niente.
Le principali manifestazioni sportive e sociali lo rifiuteranno: da quando un ginnasta russo si è presentato con un simbolo militare sul petto inneggiando all’invasione Ucraina, Russia e Bielorussia sono state collettivamente punite per lui.
Neppure le mostre feline accetteranno più il ricco mercato degli allevamenti russi, i ricchi Oligarchi russi e i loro rampolli in giro in vacanze da sogno per la “molle” Europa potrebbero svegliarsi coi sigilli sui loro yacht miliardari.
E da adesso, anche la musica occidentale comincia a sparire.
Proprio in quell’Instagram da cui la Russia si sta distaccando dopo aver bandito Facebook e Twitter, non ultima accusando Meta di sottoporre a Fact Checking i contenuti delle agenzie russe e rifiutarsi di considerare “contenuti di odio” gli sfoghi rabbiosi di Ucraini e nazioni confinanti contro guerra e soldati, i Pink Floyd annunciano un loro boicottaggio.
Per appoggiare la condanna mondiale dell’Invasione Russa in Ucraina, le opere dei Pink Floyd dal 1987 innnanzi e le registrazioni dei pezzi David Gilmour saranno rimosse dai gestori di musica digitale in Russia e Bielorussia.
La mancanza di preavviso ha bloccato “l’assalto ai forni” che i social hanno registrato con l’ultimo pasto dal celebre McDonald’s di Piazza Pushkin.
Sempliemente ora i fan russi dei Pink Floyd dovranno tenersi cari vinili, cassette e CD.
La Russia torna così musicalmente agli anni della Guerra Fredda, quando il Regime Sovietico aveva di fatto abolito la musica occidentale sotto pena di severe sanzioni e nell’impossibilità di importare e stampare vinili, gli stessi venivano incisi su lastre radiografiche usate e bucati con una sigaretta per rendere possibile ascoltarli su un giradischi.
Il blocco russo dei media occidentali diventa così sempre più un caso di “Non sei tu che mi lasci se lo faccio per prima io”: in ogni caso, la Russia si avvicina ad un lungo periodo di severa autarchia.
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