Approfondimento

“Picchiata perché lesbica”: vero il video della violenza a Bari, ma la ragazza era la compagna dell’aggressore

Un video pubblicato in rete da aprile 2020 mostra le immagini della violenza di un uomo su una donna, e chi pubblica il filmato scrive che la vittima sarebbe stata picchiata “perché lesbica”. La povera ragazza resta sull’asfalto e grida di dolore mentre l’uomo infierisce violentemente su di lei con calci e trascinamenti. Interviene un terzo uomo che non aiuta la ragazza ma si limita a tentare di allontanare l’aggressore.

Considerati alcuni recenti episodi in cui la pancia ha parlato prima della testa lo staff di Bufale.net non intende, con questo articolo, sminuire né giustificare alcuna violenza. Ciò che state per leggere è un’analisi oggettiva dei fatti senza alcuna volontà di dare pesi diversi alle barbarie che si compiono ogni giorno per strada, tra le mura di casa e in ogni parte del mondo. 

Una vera e propria barbarie contro una donna indifesa

Chi pubblica il video riporta che le immagini sono state girate a Bari. Il filmato è stato pubblicato principalmente dalle pagine Facebook Sólo Dios Puede Juzgar (12 aprile) e I Have a Voice (12 aprile).

Sólo Dios Puede Juzgar scrive:

BARI ASSURDO: PICCHIATA SENZA PIETÀ.
UNA RAGAZZA LESBICA, CHE NELLA NOTTE DI PASQUA SOLO PERCHÉ AVEVA PORTATO IL REGALO ALLA FIDANZATA FIGLIA DELL’UOMO IL QUALE NON APPROVAVA LA STORIA TRA LE DUE GIOVANI.

Con più chiarezza I Have a Voice riporta:

Picchiata barbaramente in strada perché lesbica.
È successo a Bari e la “colpa” di questa ragazza è stata di essere innamorata della figlia di quest’uomo che non accettava la loro storia d’amore.
Lei è andata a portarle un regalo e questo è quello che ne è conseguito.
Non abbiamo parole per descrivere questa ferocia e questo odio contro un essere umano, la cui unica “colpa” è stata di innamorarsi.
Non sappiamo chi sia e non sappiamo se è stato denunciato.

Questa barbarie, dunque, in un primo momento è stata presentata sul web come un episodio di violenza omofoba oltre ad essere l’ennesimo caso di violenza sulle donne con tutta la rabbia e la tristezza che ne conseguono: non solo immagini forti che disturbano stomaco e cuore, ma anche atteggiamenti di leggerezza del terzo uomo che interviene senza occuparsi di immobilizzare l’aggressore e chiamare le forze dell’ordine.

La donna era la compagna dell’uomo, non era omosessuale

I Have a Voice in un secondo momento ha editato il post e ha aggiunto:

ATTENZIONE: secondo le ultime notizie che ci sono arrivate, pare che la ragazza fosse in realtà la fidanzata dell’uomo.
Lui 45 anni, pregiudicato e da poco uscito dagli arresti domiciliari.
È stato denunciato dal sindaco, Antonio Decaro, ma lei, 23 anni, ha minimizzato l’accaduto riconducendolo a futili motivi di gelosia e ha assolutamente rifiutato di sporgere querela nei confronti del convivente.
Gli agenti, tuttavia hanno denunciato l’uomo applicando la normativa sul «Codice rosso», che dispone le misure per tutelare le vittime di violenza domestica e di genere.

I Have a Voice si offre, inoltre, di sostenere la donna come del resto opera per tutte le donne con consulenze legali gratuite (qui la loro pagina web con tutte le info).

L’uomo era stato ai domiciliari e aveva l’obbligo di dimora

Come scriveva La Gazzetta del Mezzogiorno il 12 aprile 2020, la viralità del video aveva consentito agli investigatori di individuare il responsabile. L’uomo era un pregiudicato barese di 45 anni con l’obbligo di dimora da poco uscito dagli arresti domiciliari mentre la donna, 23 anni, era la sua convivente. L’aggressione aveva avuto luogo nel quartiere Libertà del capoluogo pugliese qualche sera prima della pubblicazione della notizia, a ora tarda. Sia la Gazzetta del Mezzogiorno che Il Fatto Quotidiano, insieme ad altre testate, avevano riportato le dichiarazioni del sindaco di Bari Antonio Decaro:

La violenza non è mai giustificabile e non deve essere mai accettata. Non può esserci amore dietro una violenza. Perché, semplicemente, la violenza è il contrario dell’amore. Spero quella ragazza trovi il coraggio di ribellarsi e di denunciare quell’uomo violento, allontanandolo dalla sua vita.

La denuncia della polizia e il Codice Rosso

La donna, ascoltata dalla polizia, non aveva voluto querelare il suo aggressore minimizzando l’accaduto come un episodio di gelosia nonostante le insistenze degli stessi agenti e della madre. Tuttavia gli agenti lo avevano denunciatper aver violato gli obblighi a suo carico e avevano applicato la normativa del Codice Rosso sulla violenza domestica di cui troviamo un approfondimento su Studio Cataldi. Nell’attesa di nuovi sviluppi, la vicenda era stata sottoposta la vaglio dell’autorità giudiziaria.

L’uomo è stato arrestato

L’uomo è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia pochi giorni dopo la diffusione della notizia. Lo ha riportato la stampa locale il 16 aprile 2020. Le indagini avevano appurato che durante i 7 mesi di convivenza gli episodi di violenza domestica si erano ripetuti più volte. L’aggressore è stato condotto al carcere di Bari.

Sono in corso altre indagini al fine di acquisire altri elementi probatori.

Conclusioni

Parliamo di approfondimento perché considerate le segnalazioni i nostri lettori ci hanno chiesto di fare chiarezza. Ciò che sta ancora circolando il rete è quel video tremendo che immortala le violenze subite dalla donna in mezzo alla strada, e proprio grazie a quel video gli inquirenti sono stati in grado di identificare, denunciare e arrestare l’uomo.

Con questo articolo specifichiamo che scrivere “picchiata perché lesbica” riporta un dato errato: l’aggressore era compagno della donna e l’episodio al centro della nostra analisi non ha a che fare con l’omofobia. No, non è un modo per giustificare né sminuire una violenza, è solo un racconto oggettivo dei fatti.

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