Complottismo

Pfizer renderà i dati consultabili solo tra quattro anni! L’UE ha concesso l’immunità dai danni dal vaccino! – Facciamo ordine

Ci segnalano i nostri contatti una condivisione riassumibile con “Pfizer renderà i dati consultabili solo tra quattro anni! L’UE ha concesso l’immunità dai danni dal vaccino!”.

Come al solito, le condivisioni dei viralizzatori solleticano le parole chiave del momento, e da sempre un cavallo di battaglia dell’Infodemia novaxx è stato il “danno da vaccino”.

Una doverosa premessa

Premettiamo: anche un bicchiere d’acqua, in determinate situazioni, può avere effetti collaterali. Lo stesso Governo prevede indennizzi per danni da vaccinazione o trasfusione, e questo non significa che vaccini e trasfusioni non siano sicure.

Possiamo scivolare nella doccia e morire battendo la testa, ma questo non significa che smettiamo di lavarci. E gli effetti collaterali dei vaccini sono, sia per numero che per entità, di gran lunga inferiori agli effetti delle malattie.

Ad esempio, una vaccinazione diffusa come quella per il morbillo ha 0.00005% potrebbe avere delle reazioni avverse, che potrebbero sfociare nella morte.

Mentre degli ammalati di morbillo lo 0,05% muore. Muore, non tocchiamo neppure le percentuali di encefalopatie e invalidità permanenti che aumenterebbero la percentuale.

E l’ultima volta che ho controllato, lo 0,05% era maggiore dello 0,00005%.

Ciò posto, possiamo esaminare il resto della “news”. Che non è falsa, ma caricata, esasperata, mistificata.

Pfizer renderà i dati consultabili solo tra quattro anni!

Dimenticate tutti che siamo in regime di Rolling Review. Il fenomeno per cui le autorità del farmaco controllano personalmente le evidenze man mano che arrivano, sul campo.

Significa che saranno ancora raccolti nuovi dati per tutto il 2021 e 2022, in aggiunta a quelli che già abbiamo.

Quindi “Pfizer renderà i dati consultabili solo tra quattro anni… ad altri soggetti”, perché Agenzia Europea per il Famaco, FDA e gli enti preposti li stanno già ricevendo.

E ovviamente per un siero che è ancora sottoposto a brevetto

Le richieste di dati saranno prese in considerazione da ricercatori qualificati con le competenze appropriate per eseguire le analisi proposte. I team di ricerca devono includere uno bio-statistico. I dati non saranno forniti ai candidati con significativi conflitti di interesse, inclusi i soggetti che richiedono l’accesso per scopi commerciali/competitivi o legali

Non per “nascondere qualcosa”, ma per evitare che nuovi processi produttivi e uno sforzo economico ingente siano replicati in fretta e furia con danno economico e di sicurezza.

Ovviamente in un mondo perfetto si rinuncerebbe ai brevetti e tutto il mondo lavorerebbe su tutti i vaccini: ma questo non è un mondo perfetto, e il meglio che possiamo fare è avere il maggior numero di vaccini in rolling review entro l’anno.

L’UE ha concesso l’immunità dai danni dal vaccino!

E questa parte no, non risulta da nessuna parte.

Quello che risulta sono pressioni internazionali per un sistema “No-Fault”: il che significa che, come sempre accade, sarà l’Unione Europea, nel caso, a pagare eventuali danni legati al vaccino.

Non solo danni alle persone, ma anche a coprire costi della catena distributiva e sue anomalie, costi del vaccino, e risarcimenti, in modo proporzionale al danno stesso.

Il che non significa immunità dai danni del vaccino.

Significa che, come vi abbiamo sempre detto in passato, saranno le amministrazioni a intestarsi ogni vittoria e fallimento.

Comunque, secondo il Fatto Quotidiano, restano soglie di responsabilità che escludono il concetto di Europa come “portafoglio di tutti”.

Quello che sappiamo è che

Non è chiaro quali siano gli accordi relativi alle responsabilità per costi legali nel caso in cui le persone vaccinate dovessero sviluppare effetti collaterali imprevisti. Si sa solamente che gli accordi sono diversi da quelli concordati con altre società. La francese Sanofi, che sta lavorando con GlaxoSmithKline allo sviluppo di un suo vaccino, ha concordato con l’Ue un prezzo di circa 10 euro per dose, senza ottenere alcuna rinuncia di responsabilità, mentre AstraZeneca pagherebbe solo fino a una certa soglia se qualcosa dovesse andare storto con il suo farmaco. Gli Stati Uniti hanno invece concesso l’immunità dalla responsabilità per i vaccini COVID-19 che ricevono l’autorizzazione.

Non è chiaro a nessuno, tranne che ai condivisori seriali, ovviamente.

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