Pestata a sangue da militanti di Alba Dorata l’avvocatessa dei migranti – i deprecabili commenti in Italia
Giusto ieri avevamo ripubblicato un articolo che contiene tutti le accuse e infamie rivolte ai c.d. “avvocati immigrazionisti”. Professionisti, avvocati che assolvono alla loro funzione garantita dalla Costituzione costantemente lapidati.
Improbabili proposte per impedire loro di ricevere compensi, confondendo coscientemente e assai villanamente venalità con la mercede di un giusto e nobile lavoro, accuse ed aggressioni improbabili…
E sapete dove portano? Come sempre, su cento hater che urlano sulla Rete il loro odio, ne trovi almeno uno che si sente giustificato a passare alle vie di fatto.
E così accadde nel 2017, Eugenia Kouniaki, avvocatessa greca, si trovava un giorno in Tribunale, per assolvere al suo compito. Ovvero, occuparsi della difesa tecnica di alcuni migranti vittime di simpatizzanti e militanti della formazione di estrema destra Alba Dorata.
La legale che si occupa spesso di questioni relative ai migranti, rappresenta nel processo in corso ad Attene, proprio una delle vittime, un pescatore egiziano. Kouniaki stava uscendo dal tribunale con altre due donne quando è incappata nel branco di fascisti. Una decina di loro le hanno inseguite: le tre donne sono riuscite a salire sull’autobus, urlando, perché l’autista richiudesse immediatamente le porte.
Un uomo è riuscito comunque a salire e a colpire Eugenia Kouniaki sul viso con un pugno. L’ha ferita al naso come mostrano le foto condivise in Rete e in particolare sulla pagina Facebook Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre.
Secondo la testimonianza rilasciata dall’avvocata il Tribunale era presidiato dalla polizia, ma monostante le urla delle tre donne nessuno è intervenuto. Di fatto una decina di militanti di Alba Dorata sono stati poi fermati per le proteste, ma subito rilasciati.
E, naturalmente, odio chiama Odio, ed una nostra vecchia presenza ha deciso invece di deformare la notizia
I commenti di odio in Italia
Partendo dalle nostre stesse fonti, gli amici di VoxNews hanno deciso di “arricchire” la notizia con questo titolo
Obliterando l’azione brutale dei neofascisti e trasfigurando il tutto nella solita, allucinata rappresentazione della “lotta di un popolo” che disconosciamo essere popolo e piuttosto preferiamo definire come “branco di hater”
Con tanto di moraletta paesana
non si usa violenza sulle donne, anche se stanno lavorando per distruggere il tuo paese.
Pregna di quel tipo di victim blaming per cui sì, non è giusto fare del male ad una donna, ma a volte… ci sono i ma e quindi dobbiamo per forza metterli.
Ma i commenti dei lettori sulla notizia riportata da Il Giornale elevano quel victim blaming a perversa forma d’arte. Ne riporteremo solo i primi: è un elenco di commenti brutali e violenti che cresce di minuto in minuto, e che abbiamo archiviato al momento della stesura dell’articolo.
Commenti per i quali chiediamo ai colleghi moderatori della pagina social de Il Giornale di provvedere ad una giusta e immediata censura, provvedendo immediatamente a limitare le utenze degli hater e comminare loro le giuste sanzioni e segnalazioni.
Abbiamo così una selva di anonimi dedicarci commenti come
Capita
Hanno fatto bene
Nonché il solito commentatore compulsivo che, per odio pavloviano, commenta cose che non legge, sentenziare col suo solito fare da Omino Sentenzioso troppo distratto per leggere
Vada ad esercitare nella sua martoriata grecia
Ma ben due commenti con chiari riferimenti nazifascisti. Come quello dell’anonimo che preferisce nascondersi dietro il nickname “Manganellomonello” per esprimere il suo victim blaming con le seguenti parole
Rischio professionale. Se avesse fatto la casalinga, si poteva scottare con il ferro da stiro.
Seguito da un degno compare che direttamente evoca motti di età del Ventennio frammisti a citazioni di Via col Vento per esprimere il suo disinteresse dinanzi ad un atto di brutale violenza.
Commenti che, ovviamente, da noi non saranno ammessi, tollerati e inoltrati immantinemente ai colleghi di Odiare ti Costa.
E l’odio si combatte anche combattendo le parole d’odio per prime.
Quindi, i nostri lettori sono ora invitati di sostituire l’odio con la solidarietà, e non saranno tollerate altro che manifestazioni di solidarietà per una evidente vittima dell’Odio, Social e Politico.
Come vedete, l’Odio Social non è fenomeno recente. Ed è anche più antico dei due anni di questo articolo. E non si fermerà finché non si sarà riusciti a sostituire l’Odio con parole migliori.
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