Pesante frecciata di Salvini a Meloni e Berlusconi: ragioni sfuriata e gli indizi che portano a loro
Sta lasciando strascichi pesanti l’intervista rilasciata in queste ore da Matteo Salvini al Corriere della Sera. Ad un certo punto, infatti, abbiamo assistito ad una chiara frecciata agli alleati di Centrodestra e, considerando gli attuali sondaggi politici, non ci vuole moto ad immaginare che il suo messaggio fosse diretto a personaggi come Meloni e Berlusconi. Abbiamo ricevuto segnalazioni in merito da parte di coloro che faticano ad individuare il messaggio mandato dal leader della Lega, ma la questione appare di facile lettura.
Perché Salvini ce l’ha con Meloni e Berlusconi
L’intervista rilasciata al Corriere è molto dura e se da un lato rappresenta un’apertura ulteriore al governo Conte, affinché si possano trovare strategie condivise su come dovranno essere spesi i soldi che arriveranno dall’Europa, allo stesso tempo rappresenta un monito anche per gli alleati. Dunque, dopo le questioni sorte all’interno del partito che abbiamo analizzato nella giornata di ieri, a proposito del vaccino Covid, bisogna approfondire anche questo nuovo capitolo nel panorama politico italiano.
Salvini, nello specifico, ha dichiarato chiaramente quanto segue: “Ho fatto presente che un’alleanza è tale se tutti quanti accettano le decisioni comuni. Non è che per un po’ di visibilità ci si distingue ad ogni occasione“. Premesso questo, ci sarebbero buone ragioni per vedere in Berlusconi e Meloni i destinatari di questa uscita, al di là del fatto che siano i personaggi di riferimento dei partiti più vicini alla Lega.
Il fatto che le sue parole fossero rivolte a Berlusconi e Meloni viene confermato anche da Libero, testata spesso accostata alle posizioni di Salvini negli ultimi due anni. Al leader di Forza Italia, più in particolare, viene imputato il fatto di aver aperto ad una vera e propria alleanza con il governo Conte, oltre ai tentennamenti sul MES. Al contrario, a Giorgia Meloni si contesta il suo “no” categorico a qualunque forma di dialogo con la maggioranza.
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