Editoriale

Perché la pagina Facebook “Sardegna Today” finisce nella nostra black list

In più occasioni i nostri lettori ci hanno segnalato la pagina Facebook Sardegna Today. Il sospetto nasce, in primo luogo, dal nome della pagina, una maldestra imitazione dei quotidiani online del network Today, e una prima verifica sulla rete di siti internet correlati al gruppo editoriale City News non troviamo, ovviamente, Sardegna Today.

La ragione per cui inseriamo la pagina Sardegna Today nella nostra black list, in secondo luogo, è dovuta ai contenuti pubblicati. Non ci troviamo di fronte a una semplice pagina aggregatrice di notizie, bensì a una serie di contenuti acchiappalike che rasentano la disinformazione e che scatenano commentatori inferociti, attirati da un certo genere di post che fanno leva sulla pancia del pubblico.

Alcuni esempi

“The real family”

Il 16 marzo 2019 Sardegna Today ha pubblicato il meme che vi riportiamo. È oltremodo bizzarro che una pagina che si spaccia per testata pubblichi una presa di posizione non supportata da argomentazioni e con il solo scopo di toccare un topic che, si sa, è altamente discusso con ferme posizioni da entrambi gli schieramenti. L’immagine nasconde una velata omofobia, malattia curabilissima anche con le segnalazioni dei post che la diffondono.

“Ipocrisia sinistra”

Non poteva mancare, ovviamente, il post bufalaro con l’immagine attribuita ai postumi delle manifestazioni che si sono svolte venerdì per sensibilizzare sul clima. Questa foto è stata uno dei peggiori esempi di disinformazione perpetrata attraverso il classico schema dell’immagine con didascalia senza fonti, condivisa compulsivamente da tantissimi utenti e da noi smentita in una precedente analisi: l’immagine è del 2014 e non ha alcuna attinenza con il “Friday for Future”.

“Nasrin Sotoudeh”

La storia dell’avvocato Nasrin Sotoudeh è ancora da chiarire (ne aveva parlato in questo articolo), tuttavia Sardegna Today approfitta dell’argomento e mendica il like postando un’attribuzione a un tale “Ernesto” per manifestare la propria posizione xenofoba:

2019 d.c.
NASRIN SOTOUDEH la nota avvocata iraniana per i diritti umani ora è in carcere.
È stata condannata a 33 anni di prigionia e a 148 frustate, dopo due processi gravemente iniqui.
Questo può accadere domani stesso da noi se si continua ad importare la cultura fondamentalista è fanatica islamica.
Tutte e tre le religioni monoteiste appartengono ad una colossale menzogna secolare utile al plagio di massa del REGIME SECOLARE, ma quella islamica, congiunta al generico abbassamento culturale occidentale, è di gran lunga la programmazione più pericolosa. Se solo si pensa che in Afghanistan in soli 20 anni è riuscita a riportare indietro l’emancipazione delle donne che negli anni 70 studiano alle università e portavano la minigonna imponendo il burka e la sottomissione.
Se non si mantiene alta l’allerta in corso rimpiangeremo i testimoni di Geova che rompono i coglioni ai citofoni.
E si offrirà la possibilità al REGIME SECOLARE di rigenerare la menzogna del falso dio, punto ipnotico in un cielo astratto, che ha usurpato il naturale ruolo divino di Madre Terra.
Ernesto

“Governo di assassini”

Li abbiamo accolti, li manteniamo, hanno il diritto alla sanità gratuita, abitano in hotel e centri con tanto di climatizzatori e wi-fi, lavorano in nero o sono esenti dalle tasse.
E loro come ci ringraziano? Facendo manifestazioni perché sono in disaccordo con il nostro governo.
MA NON POTEVANO FARLE NEI LORO PAESI?

Alla fiera dei luoghi comuni, ovviamente, non poteva mancare l’ennesima invettiva xenofoba contro i migranti, perpetrata con una foto decontestualizzata. L’immagine, infatti, è stata estratta da un servizio del Corriere che interessava una manifestazione di gilet gialli a Roma in lotta per i diritti dei migranti, e tra gli slogan sfilavano anche Lavorare gratis? No grazieUniti contro camorra e razzismoSiamo tutti uguali. Il tutto era organizzato anche dal sindacato USB e difatti, tra i cartelloni, spiccava il riferimento a Soumaila Sacko, migrante ucciso in Calabria, abitante di una baraccopoli (non di un hotel). Per Sardegna Today, però, le immagini della manifestazione diventano un pretesto per parlare di neg*i ingrati e presuntuosi, pieni di agevolazioni e servizi gratuiti. Trovate in questo nostro articolo un approfondimento in merito.

La pagina Sardegna Today è da segnalare

Con soli quattro esempi abbiamo notato che Sardegna Today, in poche mosse, ha nascosto un orientamento omofobo, xenofobo e bufalaro. Questo rende necessaria una segnalazione agli amministratori di Facebook e alla rete Citynews, in quanto il nome della pagina è ingannevole per alcuni lettori che sono convinti di trovarsi in una pagina ufficiale di informazione. Per fortuna tra le recensioni qualcuno fa notare la totale inattendibilità della pagina.

Segnalate, dunque, Sardegna Today e non contribuite alla diffusione della sua disinformazione. 

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