Perchè creare Bufale per “mettere in guardia” crea solo danni e idee per nuove Fake News – Diario di Bordo

Come per una fiaba, lo scopo dell’autore di questa bufala pareva proprio quello di sottolineare il pericolo nel web di incorrere in notizie clamorosamente false ed evitare di lasciarsi condizionare senza pensare a ciò che si legge. E l’obbiettivo è stato fin troppo facilmente raggiunto quando la stessa notizia è stata estrapolata dal suo contesto esemplificativo e diffusa da un falso sito di informazione per fomentare reazioni. Peccato che il sito originale di informazione a cui fare affidamento avesse un nome leggermente differente.

Millantatori di una pagina di informazione ufficiale, minuti di un titolo clamoroso che susciti curiosità e disdegno per l’umanità ed ecco servita la ricetta per una bufala coi fiocchi alla quale sembra così facile credere.

 

È la storia, per esempio, di Maria E*****, una quarantenne bresciana, da anni in depressione post-partum, che avrebbe ucciso il figlio di 5 anni poiché stanca di sentirlo piangere.

Una notizia corredata di foto a cui purtroppo non è poi così difficile credere, se non fosse per la piega cannibalesca che prende successivamente la vicenda. Come nelle più tradizionali fiabe ottocentesche o nella migliore puntata di una serie televisiva horror, la donna avrebbe successivamente pensato di mangiarsi il figlio a morsi, per essere poi ritrovata dal marito, incredulo e impietrito, in quella situazione inquietante e irreale, letteralmente.

Caso differente, ma altrettanto sconcertante nonché falso, per la storia di una povera cagnolina prima sedata, poi rapita e infine, seviziata. L’animale sarebbe stato infatti stato strappato dalla sua famiglia residente a San P****, per scopi amorali e apparentemente umanamente inconcepibili. Alcune versioni vogliono l’autore di questo rapimento come un violentatore seriale colpevole della sparizione di altri animali della zona, altre versioni vogliono il piccolo esemplare di husky ripetutamente rapito e violentato.

Le dinamiche di libertà delle recenti piattaforme social facilitano indubbiamente il proliferare di questo genere di contenuti. Esistono innumerevoli pagine di informazione non ufficiale a cui in molti fanno affidamento senza documentarsi ulteriormente sulle fonti citate (o meno).

E spesso basta un titolo che susciti clamore, sconcerto o semplicemente una reazione di qualsiasi tipo, per attirare la massa a credere ad una notizia falsa. La verifica delle informazioni è un passaggio fondamentale sia che siate lettori sia che siate diffusori di notizie.

Se da una parte i lettori hanno la responsabilità di informarsi sulle fonti da cui traggono informazioni e accertarsi della loro veridicità prima di condividerne i contenuti e causarne la diffusione virale, dall’altra ancora più responsabili dovrebbero essere ritenuti gli autori di queste bufale, che invece hanno la colpa sociale e morale di diffondere notizie consapevolmente, o peggio inconsapevolmente, false al fine di guadagnare un po’ di notorietà in rete e causare disinformazione, paura o calunnie.

In rete è conosciuto come “Lo Sbufalatore” e nel mondo del lavoro è un Data Analyst, SEO, Social Specialist ed esperto in Tag Container (Google Analytics, Act Commander, AT Internet, Trackingbox, Google Tag Manager, Adform, Data Studio), capacità che oggi gli consentono di vivere il mondo social con le sue facoltà di debunker, una passione che nel 2014 si è tradotta con l’apertura di Bufale.net (il più importante servizio in Italia contro le fake-news e scuola di debunking), una realtà gratuita di verifica delle fonti alla quale collaborano, nel tempo libero, altri liberi cittadini che condividono la stessa passione al di là di ogni appartenenza politica e sociale.

Articoli recenti

È morto Rey Mysterio, però il senior: perché evitare i titoli clickbait

Siamo abituati ai titoli clickbait da parte di giornali poco reputabili, per questo tende a darci un certo fastidio vedere…

20 ore fa

Acceso confronto su Sportitalia per i favori arbitrali all’Inter: come è andata tra Palmeri e Pavan

Crea discussioni, soprattutto sui social, una discussione andata in scena su Sportitalia tra Pavan e Palmeri, giornalisti che, per motivi…

22 ore fa

Quando c’era Lui i treni arrivavano in orario? Affatto

Una delle frasi ripetute fino al parossistico belato dai fanboy del regime fascista è il mitologico "quando c'era Lui i…

23 ore fa

Arriva il Giubileo e complottisti americani credono che il Papa aprirà la Porta per l’Inferno

Ci segnalano i nostri contatti una bufala nata dalla completa ignoranza storica e linguistica: il Papa aprirà la Porta per…

1 giorno fa

La misteriosa malattia nel Congo è stata creata da Bill Gates e da un complotto

Ci segnalano i nostri contatti un post secondo cui la misteriosa malattia nel Congo è stata creata da Bill Gates…

1 giorno fa

È vero che solo due persone al mondo conoscono la ricetta della Coca Cola?

Una delle narrazioni moderne più note è quella per cui solo due persone al mondo conoscono la ricetta della Coca…

1 giorno fa