Ci è stato segnalato un video che dovrebbe disincentivare il ricorso alle vaccinazioni e liberare dalla “paura del COVID19”.
In realtà è un video impreciso, basato su postulati facilmente confutabili
Il video mostra un’intervista alla dottoressa Capua, che parla della differenza tra immunità sterilizzante e immunità.
L’immunità sterilizzante è quella che impedisce di contrarre la malattia.
Il problema del video è che si basa su informazioni ancora in raccolta, e non sembra aggiornato.
“Dalle informazioni disponibili dei press release, e non da studi scientifici sottoposti a revisione, almeno uno dei vaccini sembrerebbe conferire immunità sterilizzante”
Anche una immunità non sterilizzante sarebbe un enorme vantaggio: pensate ad uno scenario in cui diventa possibile escludere in toto i casi gravi di COVID19 derubricandola, per una enorme fascia della popolazione, ad una malattia endemica pauci o asintomatica.
Certo, non elimineremmo “COVID19”, ma le sue enormi conseguenze sociali.
Pensate al vaccino antinfluenzale in tempi non pandemici: non lo facevamo per cancellare l’influenza, ma per annientare gli effetti sociali ed economici della stessa.
Essere in grado di produrre, di lavorare e quant’altro ha meno conseguenze sulla tenuta globale del dover stare allettati per lungo periodo, o meglio, in ospedale.
Contando che le complicazioni di COVID19 possono anche portarti in rianimazione, se non alla morte specialmente in caso di comorbilità o fragilità fisiche che non è detto tu sappia di avere in anticipo, anche se il vaccino “sterilizzante” non ci fosse, un vaccino che conferisce immunità non sterilizzante basterebbe a svuotare gli obitori e le rianimazioni.
Vi abbiamo appena detto che sappiamo per certo che uno di quei vaccini conferisce immunità sterilizzante.
Inoltre vorrei farvi ricordare che nessuno di noi può sapere in anticipo se sia paucisintomatico o meno.
Dire che i vaccini sono inutili se non sterilizzanti è come affermare che non serve vietare la roulette russa perché tanto muori solamente in un caso su sei e ti ritieni molto fortunato.
Tranne quando, ovviamente, la fortuna ti volta le spalle.
Una immunità non sterilizzante ha comunque un enorme vantaggio rispetto all'”immunità naturale”
All’immunità contribuiscono inoltre i linfociti T, altre cellule del sistema immunitario importanti soprattutto in caso di infezioni virali. I T helper coordinano l’attacco alle cellule infette e i T killer lo sferrano. Sia gli helper sia i killer possono diventare linfociti T della memoria e stabilirsi negli organi e nei tessuti del sistema linfatico, pronti a entrare in azione al minimo accenno di reinfezione. Nel loro insieme i linfociti B e T della memoria forniscono l’immunità funzionale: non prevengono la reinfezione, ma la sconfiggono in fretta.
Al momento ci sono segnali promettenti che il nuovo coronavirus stimoli entrambe le forme di memoria immunologica. “È assai probabile che avremo un’immunità efficace”, dice Ashley St John della Duke-Nus Medical school di Singapore.
Ricorriamo nuovamente alla metafora da noi amata: Esplorando il Corpo Umano
Esplorando il Corpo Umano lo ricordate tutti, vero?
E ricordate come veniva raffigurato il sistema immunitario? Un esercito di futuristiche navicelle, guidate da un comandante con le sembianze del bambino protagonista, Pierre, da adulto.
Individuato un patogeno, il Comandante Pierre ed i suoi sottoposti non avevano che da inquadrarlo nelle loro navicelle per liberare una flottiglia di sorprendenti robottini, gli anticorpi
E scagliarli a sconfiggere il patogeno, raffigurato da un sordido vermetto con la faccia da bullo per i virus, e da un nerboruto omone tutto blu per i batteri.
Anche solo un vaccino non sterilizzante fa in modo che, in tutti quelli che hanno ricevuto il siero, il Comandante Pierre abbia già a disposizione la sua brava flotta di Metro pronta all’azione.
Senza quel vaccino il malato, sia esso paucisintomatico o sintomatico, dovrebbe ripartire da zero, restando malato, e quindi infettivo, per un tempo più lungo.
La differenza tra “sterilizzante” o meno diventa quindi una funzione di tempo e non una funzione assoluta. Un individuo vaccinato da un vaccino non “sterilizzante” sarebbe sicuramente pauci o asintomatico, e contagioso per meno tempo.
Non è affatto come l’immunità naturale.
Non lo sanno neppure i governi come e se ci sarà un pass. Come fate a saperlo voi?
Ovviamente.
Qui confondiamo malcostume diffuso con dati.
Ovviamente una buona pratica, anche in tempi non pandemici, sarebbe che chi è influenzato resti a casa.
Nei paesi orientali la mascherina era già un oggetto usato in caso di influenze e raffreddori prima che la pandemia la rendesse obbligatoria.
Il fatto che, per non perdere giorni di lavoro o per semplice sopravvalutazione del proprio fisico in tempi non pandemici sia sempre capitato lo [inserire espletivo che sicuramente avete pensato] che si presenta in ufficio e vi infetta tutti, facendovi magari perdere un concerto per cui avevate già pagato i biglietti è un fatto deprecabile.
Dinanzi ad una malattia immondamente contagiosa e per la quale non ci sono cure e vaccini si è introdotta l’obbligatorietà proprio come resa incondizionata al malcostume.
Infatti prima di camminare si guarda a destra e sinistra.
Hai un rischio di essere investito da un camion, ma se fai attenzione non sarai investito. O se un pirata della strada dovesse attraversare a velocità superiore alle tue possibilità, quell’attenzione farà la differenza tra una gamba rotta, la morte o una vita da tetraplegico.
Scusate, non avevamo detto prima che i vaccini ci sono ma il problema è l’immunità sterilizzante?
E cosa costa di più all’erario: una quarantina di euro e una aspettativa di una ventina di giorni, oppure un ricoverato in terapia intensiva per mesi bisognoso di cure costosissime?
No, non si sovrappongono. I numeri non hanno memoria: non è affatto detto che il 5% che va in ospedale è quello su cui non funzionerebbe il vaccino.
Sapendo che tutti e tre i candidati vaccini che al momento sono vicini alla Review sono funzionanti su anziani e malati con comorbidità, quel 5% di malati gravi di cui parlano i vari “video nella rete”, che oggi muoiono o affrontano gravi sofferenze potrebbero essere salvati.
Il coraggio non è l’assenza della paura: l’assenza di ogni paura è la stupidità.
Il vero coraggio è la capacità di sfidare la più grande paura opponendovi i fatti, la logica, l’incrollabile volontà di chi ha avuto paura ed ha affrontato la stessa.
Non a caso, come Lanterna Verde
Affatto.
Proprio perché non abbiamo paura opporremo sempre alla disinformazione l’informazione.
I fatti e la logica.
Il COVID19 ci fa paura? Dici che siamo pecore perché tu non hai paura e noi no?
Ti sbagli: noi siamo coraggiosi perché abbiamo il coraggio di avere paura, guardare in faccia la più grande delle paure e sfidarla.
E tu ci chiedi di farci semplicemente un passo più in là e far finta di niente.
Non funziona così.
I video e i testi esaminati continuano a porre obiezioni. Obiezioni inesatte.
Ad esempio parlando di vaccini non sarebbero trasparenti. Cosa di cui abbiamo già parlato in lungo e in largo in un articolo precedente cliccabile qui.
Oppure che non sarebbero stati collaudati su anziani. Cosa non solo falsissima, ma provata come cavallo di battaglia di tutti coloro che hanno prodotto vaccini in questo momento, con ricerche che hanno avuto i dati sugli anziani come “gioiello di corona”.
Ovviamente: tutti i dati che abbiamo su COVID19 sono quelli che abbiamo in questo ultimo anno.
Sappiamo che tutti coloro che si sono ammalati di COVID19 hanno almeno otto mesi di immunità perché COVID19 esiste da otto mesi circa.
Sappiamo che l’immunità è duratura, perché tutti quelli che l’hanno raggiunta la stanno mantenendo.
Sappiamo di COVID19 gli effetti collaterali che abbiamo studiato.
E sappiamo che Rolling Review significa continuare a studiare COVID19 e i vaccini finché COVID19 continuerà ad esistere.
Perché per studiare gli effetti della Pandemia bisogna che la pandemia venga essere affrontata?
E se mio nonno avesse le ruote, sarebbe Optimus Prime ed io sarei Transformer per parte di padre?
Ovviamente FDA ed EMA non andranno a caso, o “famo a fidasse”. E ricordiamo che tra un dolore al braccio ed una leggera astenia e il COVID19 è meglio la prima.
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