Bufala

Per l’ultima volta amici: l'”effetto Magneto” è una fake news

Ci risiamo: ogni volta che la campagna vaccinale si riprende dall’intoppo del momento, torna la bufala dell’effetto Magneto.

Per i pochi sassi che non la conoscessero ancora, è la teoria per cui i Poteri Forti, per motivi del tutto ignoti, inverosimili e privi della qualsivoglia utilità, si dilettano nell’iniettare metalli a caso nel corpo dei vaccinati.

Così, de botto, senza senso (cit.)

L’unico scopo apparente di questa bizzarria sarebbe consentire ai vaccinati di attaccarsi calamite da frigo, monete o altri ammenicoli sulle braccia.

O, secondo le diramazioni più bizzarre della teoria munirli di antenne per gli odiati 5G, WiFi e Bluetooth, feticci dell’odio complottista, allo scopo di costringerli alla loro presenza.

Ma in realtà si tratta di una bufala.

Per l’ultima volta amici: l'”effetto Magneto” è una fake news

L’elemento essenziale su cui l'”effetto Magneto” è la presenza di metalli da iniettare.

Come evidenziato dalla stessa formulazione, buona parte dei preparati non contengono affatto alcun elemento metallico (vedasi qui, qui, qui e qui). Altri preparati contengono una minima dose di alluminio (qui), misurata dagli esperti dell’Università di Oxford come pari alle infinitesimali quantità presenti naturalmente in cibi e alimenti (qui).

Ovviamente nessuno di voi è in grado di attrarre calamite con la pancia dopo aver mangiato.

Quindi, per la stessa ragione, è semplicemente scientificamente impossibile che la semplice vaccinazione, soprattutto remota nel tempo, causi simili fenomeni.

Vieppiù che, come fatto notare dal divulgatore scientifico ed ingegnere elettrotecnico Mehdi Sadaghdar la quantità di metalli necessaria per attrarre calamite, posate o monete dovrebbe essere ben evidente sottopelle.

Oppure, una quantità così ingente da otturare vene e arterie e/o far ballare gli organi magnetizzati in giro per l’organismo.

E l’inganno dei “Poteri Forti” sarebbe svelato.

La prova delle monetine

Una delle prove esibite dai complottisti è l’attrazione delle monete da 50 Centesimi.

Monete che ricordiamo sono fatte di Oro nordico, una lega metallica non magnetica composta da rame (89%), zinco (5%), alluminio (5%) e stagno (1%).

Potrete fare un semplice esperimento: prendere un magnete vero e cercare, invano, di attaccarci una monetina da 50 centesimi.

Monetina che invece, anche rispettando una rigida e buona igiene personale, aderirà alla spalla, alla fronte o su altre superfici lisce.

Questo perché la nostra pelle, sana, secerne sebo. Sebo necessario al benessere della cute, e due superfici piatte tra loro generano sufficiente attrito perché l'”esperimento” riesca.

Aggiungiamo il fatto che nella foga antivaccinista molti tentino di attaccare le monete laddove il cerotto messo al centro vaccinale sia stato strappato di fresco, lasciando uno strato di adesivo, e il guaio è fatto.

La “prova” del metal detector

Molti di voi ci hanno segnalato un video dove una figura dichiara di aver impedito con successo ad un “sierogenico punturinato” di prendere l’aereo costringendolo a spogliarsi nudo e rilevando il vaccino nel suo corpo.

Figura che poi passa ad esaminare con lo scanner manuale un soggetto che dichiara “vaccinato”.

Ne abbiamo parlato nel dettaglio qui, ma anche senza cliccare sul link possiamo anticiparvi due cose.

Per prima cosa, senz’altro la notizia di un utente, munito di biglietto regolamentare e pass vaccinale costretto a spogliarsi e poi rimandato a casa sarebbe finita su tutti i giornali, e il problema si sarebbe risolto.

Per seconda cosa, il soggetto mostrato nel video indossa un bracciale con una pesante fibbia metallica, un moschettone metallico portabadge al collo ed è vestito di tutto punto.

Non sappiamo inoltre se sia vaccinato o meno.

Ma basta la presenza degli abiti, della fibbia e di numerosi oggetti metallici nel video a rendere la prova pesantemente viziata.

La “prova” dei codici misteriosi nel Bluetooth e nel WiFi

Anche di questo abbiamo parlato: qui e qui per essere precisi.

In ogni singolo momento, aprendo la sezione ricerca del menù Bluetooth di ogni cellulare, scoprirete di essere circondati da dispositivi connessi.

È il ventunesimo secolo: altri cellulari, laptop, fitbit, smartwatch, periferiche per videogames, giocattoli pilotati mediante bluetooth, case audio con bluetooth.

Dire “mi sono avvicinato ad un punturinato, ho visto un dispositivo connesso, quindi dentro di lui ci sono le antenne del male” è come lamentarsi che infilando le dita in una presa di corrente, sorpresa sorpresa, si prende la scossa.

Vieppiù che, come per il 5G in passato, un numero non nullo di persone in tutto il modo si sta divertendo a trollare i novax dell'”Effetto Magneto” aprendo connessioni WiFi e Bluetooth con nomi che richiamano i vaccini apposta per suscitare in loro allarmismo.

Scherzo divertente, certo, ma evitabile, contando la propensione del novax tipico per prendere simili facezie sul serio e reagire anche con violenza (vedasi attentato al centro vaccinale di Brescia).

La “prova” del “testo scientifico che mi hanno passato”

Ripetete tutti assieme con me.

“Un pezzo di carta o una pagina internet dove si dice che uno scienziato ha detto una cosa non è un paper scientifico”

Un paper scientifico soggiace ad una serie di regole: viene pubblicato su una rivista con elevato impact factor in modo da raggiungere una platea di scienziati.

Enfasi su “platea di scienziati” e non Nonna Peppa e Zio Gianni che stanno andando a vaccinarsi e li vuoi fermare.

Lo scopo di un paper scientifico è rendere le ricerche contenute riproducibili, sperimentabili, verificabili da altri scienziati che potranno poi arricchirle o correggerle.

Anche così, il rischio del Paper “Predatorio” è alle porte.

Pubblicando su riviste di dubbia verifica, o addirittura autopubblicandosi, si può arrivare a dichiarare ad esempio che il COVID19 è stato portato mediante gli Zubat, pipistrelli immaginari esistenti nel mondo di Pokemon.

Abusando dei sistemi di farmacovigilanza, si può dichiarare di essere diventato l’Incredibile Hulk dopo i vaccini, e anche in una rivista seria si può millantare di aver avuto il patrocinio del famoso dottor “S. Bestiale”.

Dove la “S.” sta esattamente per St***zo. Come nella gag del film di Mel Brooks Spaceballs.

Quindi anche il “testo scientifico” in realtà non prova niente.

Un “testo scientifico” non è un magico incantesimo che muta la realtà: non farà apparire dal nulla metalli dove non ce ne sono, non cambierà le leggi della fisica per rendere l’Oro Nordico magnetico e non farà apparire antenne Bluetooh e Wifi nel sangue dei punturinati.

Tutto quello che sapete è quindi errato.

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