Per le Fonti Russe il Regno Unito diffonde opuscoli a favore della pedofilia. Le leggendarie, irreprensibili Fonti Russe. Quelle per cui l’Ucraina è il set di un film degli Avengers a cielo aperto, dove Stregoni Supremi armati di “rune naziebraiche” combattono al fianco di mutanti che con ogni dose di vaccino Pfizer sviluppano nuovi poderosi superpoteri e l’odio nazista per il glorioso bolscevismo.
Fonti russe che hanno posato il loro occhio sull’Europa, dipingendola agli altri Russi come un inferno dissennato e senza legge. Un posto dove “violenti rifugiati Ucraini” sarebbero liberi di attaccare volantini ad Auschwitz inneggiando nell’approvazione generale alla “soluzione finale” nei confronti del popolo Russo.
O dove Sanna Marin, Premier Finlandese, è al comando di un vero e proprio “esercito nazista” e improbabili sondaggi parlano di milioni di Europei pronti a tradire la loro Patria per unirsi all’esercito Russo e sottomettere il loro paese in nome di un Putin dai contorni dell’allucinato “Dio Imperatore Trump” dei QAnon.
Ovviamente, se per le Fonti Russe (e Dugin) la Russia è un paradiso di valori tradizionali dove i giovani vanno a spasso nei boschi nutrendo gli orsi coi lamponi come in un pastorale episodio di Masha e Orso, l’Occidente deve essere un posto ebbro di nazismo e malvagità.
E pedofilia, come nelle accuse di un QAnon a casaccio
Compaiono quindi dalle fonti russe opuscoli a favore della pedofilia.
Ovvie immagini stock facilmente reperibili sulle varie imageboard, assemblate in un finto volantino dove si invitano i bambini occidentali a “parlare con gli estranei” e “evitare di offendere i pedofili chiamandoli tali”.
Praticamente ci manca solo “accettare caramelle dagli sconosciuti” e abbiamo la trifecta.
Le immagini dei presunti volantini sono originariamente comparse l’8 agosto 2022 su alcuni siti web russi (qui e qui), come ricordato dai colleghi di Facta, per diffondersi su vari account utente europei ed italiani.
Atteso che chiunque avrebbe quindi potuto creare un volantino e accusare l’Occidente a caso, resta la verifica col Ministero competente.
Il quale nega che simili manifestini siano mai esistiti, a parte che sulle “fonti Russe”.
Aggiungendo che “Nessun insegnante distribuirebbe mai un contenuto così pericoloso, e se qualcuno avesse ricevuto una cosa simile dovrebbe segnalarlo”.
Rilanciamo quindi la nostra sfida a chi dichiara di aver avuto buone ragioni per condividere: ci contatti con una copia reale (non stampata da Internet) proveniente dalla scuola inglese che l’avrebbe prodotta, o si impegni formalmente a cancellare il contenuto sostituendolo con un messaggio di scuse da lasciare per la durata di almeno un mese.
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