Notizia Vera

“Pensa come vuoi, ma pensa come noi”: nuova ondata di manifesti contro Laura Boldrini

All’uso strumentale della frase I migranti oggi sono l’elemento umano, l’avanguardia di questa globalizzazione e ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso per tutti noi, estratto decontestualizzato di un discorso di Laura Boldrini del 2014 (che in realtà recitava Dobbiamo dare l’esempio concreto di una cultura dell’accoglienza come un nostro valore a 360 gradi che sappia misurarsi con la sfida della globalizzazione. Una sfida che porta anche una maggiore opportunità di circolazione delle persone perché nell’era globale tutto si muove) e da allora riciclato come una maledizione bibilica sotto ogni meme a trazione sovranista con foto di presunti immigrati ritratti in contesti denigratori ci eravamo abituati.

Quello che ci ha sorpreso è come qualcuno possa aver deciso di spendere soldi, tempo e risorse per stampare quella frase e quel meme su carta ed andare ad appiccicarlo in giro per tutte le città di Italia.

Evidentemente portando alle estreme conseguenze il fenomeno, noto a noi che col fact checking abbiamo a che fare, per cui una volta esaurita la vitalità di una bufala o di un attacco social, basta stamparlo su un foglio di carta, appallottolarlo per farlo sembrare rovinato, fotografarlo e rimetterlo sui social per ridargli nuova vita.

L’attacco social, e non, alla Boldrini

I manifesti “Pensa come vuoi, ma pensa come noi”, con tanto di citazione altrettanto decontestualizzata al Ministero della Verità di Orwell sono apparsi per la prima volta il 28 Novembre 2019.

Dei giovani di Mantova sono al momento indagati per la loro diffusione e relativa affissione.

“Pensa come vuoi, ma pensa come noi”, seconda ondata di manifesti a Conegliano

Si tratta, riferisce il Corriere

di un 29enne con precedenti per reati (non particolarmente gravi) contro la persona, un 23enne e un 24enne invece incensurati. Tutti e tre, nel momento in cui sono stati intercettati dai carabinieri del Radiomobile di Mantova, non si sono professati appartenenti ad alcun partito o movimento, ma sarebbero comunque riconducibili ad ambienti di destra. Oltre a procedere con la denuncia, i militari hanno anche sequestrato i manifesti che i tre avevano con sé.

Evidentemente il sequestro a Mantova non è bastato ad interrompere la diffusione, che proprio in questi giorni ci segnalano continuare in tutta Italia

“Pensa come vuoi, ma pensa come noi”, seconda ondata di manifesti a Iglesias

Il manifesto è un meme stampato su carta, letteralmente, nello stile al quale la Rete ci ha tristemente abituato e che riecheggia le grottesche parodie del “nemico di turno” apparse nelle pubblicazioni delle più feroci dittature.

Un frame volutamente scelto tra i meno fotogenici, la versione estrapolata della frase di Laura Boldrini usata nei meme sovranisti contro l’immigrazione, ed una serie di citazioni ad Orwell che cercano di assimilare Laura Boldrini, che ricordiamo al momento non ha alcun incarico politico di rilievo, al Grande Fratello di Orwell.

I manifesti si presentano come “Stampati in proprio”, senza alcuna indicazione e, ovviamente, affissi al di fuori degli spazi consentiti e dalle modalità previste per l’affissione di manifesti in pubblico.

Prese di posizione arrivano da Potere al Popolo

Probabilmente è l’ennesima carnevalata di alcuni gruppuscoli per farsi notare. C’è chi ha tempo da perdere in queste iniziative, mentre ogni giorno ci sono italiani e stranieri che vengono sfruttati e che perdono il lavoro a causa di imprenditori senza scrupoli. Noi combattiamo fianco a fianco di chi manda avanti questo Paese, mentre loro fomentano la guerra tra poveri per dividerli e trarne vantaggio elettorale

E dal gruppo PD alla Camera

sono episodi gravi e allarmanti che meritano una risposta forte da parte di tutte le istituzioni e l’individuazione dei responsabili

E ce ne consentiamo una noi: non abbiamo deciso di schierarci contro l’Odio Social per vedercelo beffardamente incollato sotto casa sotto forme deprecabili e poco chiare.

Auspichiamo quindi che le indagini facciano il loro corso, e chiarezza sia fatta.

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